giovane critica - n. 20 - primavera 1969

neppure quel Cohn•Bend1t con cui Rouge ha polemizzato ampiamente r ..). Tutto avviene come se Rouge avesse tratto soltanto un certo tipo di lezioni dal maggio ·68. la conclusione della maggioranza dei partecip.:1n11alle loltc era stata la seguente: una delle cause princ,pali dello scacco fmalc del movimento era stata rassenza d1 un'avanguardia politica, munita di prospellive chia• re e concre1e. u:pace perciò di giocare un ruolo di direzione politica, nella misura stessa in cui le sue parole d'ordine e I suoi interventi pratici contribuirebbero a riunire. a unificare i militanti che. a livelli e in settori e3ìremamente diversi. cer• cavano la via di una politica rivoluzionaria. l'evoluzlone della situazione dopo nove mesi non ha fatto che rafforzare questa necessità: il peso del Pcf. della Cgt e. pili generalmente. di tutte le organizzazioni burocratiche è ancora tale che la presa d1 coscienza rivoluzionaria dei militanti. dei lavoratori In parti• colare. si effettua sotto forme e secondo ritmi estremamente diversi. Tul!avia. l'avanguardia è fatta da questi militanti che respingono le poiilica della Cgt senza essere ancora pronti a costruire un gruppo politico nella loro impresa. che hanno la preoccupazione c!i condurre innanzitutto. nel loro quartiere, nel loro settore, una lotta di massa di cui controlleranno essl stessi l'esecuzione. che dall'esperienza staliniana hanno ereditato una sana sfiducie nei confronti delle orqanizzazioni e delle • personalità • che non hanno messo alla prova d1 una lunga pra• lica. Se questo tipo di militanti non fosse stato presente, un tentativo come quello dei Comitati Vietnam non avrebbe avuto l'eco che ha avuto. Senza questo tipo di militanti. sorti nelle imprese e nei quartieri. la mobilitazione di maggio non si sa, ,ebbe prolungata per parecchie settimane. I: questo tipo di militanti che bis~gna organizzare, se si vuole che i rivoluzionari non riuniscano so!tanto una frangia del movimento studentesco e qualche lavoratore isolato. Si parla molto, in questo momento, del passaggio dal gruppo minoritario al gruppo. preludio del passaggio all'organizzazione d'avanguardia, essa stessa antica• mera del partito. presupposto della rivoluzione. Se si lascia da parte ciò che può avere di formale questa divisione in tappe. si può affermare senza esitazione che i militanti rivoluzlonari giocheranno un ruolo nelle lotte di classe solo se sono influenti in un certo numero di settori decisivi del movimento operalo. Il che avverrà solo se. prima di pretendere di riunirli in una organizzazione centralizzata. essi forniscano ai militanti che sono in procinto oi passare dall'opposizione critica alle direzioni burocratiche alla pres:1 di coscienza rivoluzionaria i mezzi di concertarsi e di ~gire in comune. Ora, bisogna ripeterlo, i militanti operai e, pili generalmente, i militanti seri non sono pronti. salvo casi individuai!, ad allinearsi sulle posizioni di un qualsiasi gruppo rivoluzionario. 44 - La molteplicità stessa dei gruppi accresce la diffidenza: il carnttere astrailo. essenzialmente propagandista, delle dichiara, zioni dà luogo a un certo scetticismo. La situazione camblerebbe se la crisi della società francese dovesse prendere molto presto una dimensione rivoluzionaria generale e se. d·a1tra parte. il Pcf e la Cgt dovessero rapidamente andare in sfacelo. Sembra p,U prudente basare il lavoro su un'Ipotesi pili moderata: la borghesia francese conoscerà. alla stregua di tutte le borghesie europee. una successione di crisi parziali. Apparterrà ai rivoluzionari spingere ciascuna di esse ai suoi limiti, farne un momento di questi due processi intimamente legati che sono la presa di coscienza nvoluzionaria di un'avanguardia e lo sviluppo della lotta di massa per il potere. Non cl sarà crisi rivoluzionaria miracolosa che permetta al militanti d'avanguardia di sopprimere in qualche settimana. se non in qualche giorno. gli ostacoli posti innanzi a loro e di cui i piU piccoli sono lo Stato borghese e le organizzazioni di massa socialiste e comuniste. la sola prospettiva seria è quella di uno sviluppo della presa di coscienza e dell'organizzazione dell'avanguardia attraverso una serie di lolle a carattere rivoluzionario - che non apprcderanno immediatamente al rovesciamento del potere. Per questo bisogna definire un • programma di transizione • che tenga conto. ne:l:1 formulazione delle sue parole d'ordine. dei modi d·esistenza e di pensiero dei lavoratori, quali li modellano il capitalismo attuale, tutta la storia passata del movimento operaio e l'influenza persistente delle organiuazioni burocra• tiche. E bisogna trovare delle forme di organizzazione che sia• no adattate a questa forma che prenderà la presa di coscienza delle masse. forma che è la caratteristica essenziale del periodo attutle. In breve. bisogna unire una estremél scioltezza di organizzazione a una grandissima precisione nelle definizioni politiche. Rouge sembra aver tratto delle conclusioni contrarle. Con• statando l'assenza politica dell'avanguardia in maggio, I suol dirigenti ne hanno concluso che bisognava un'organizzazione. coorte strettamente serrata. Forse. malgrado le analisi pl\J o meno opposte che si trovano nel loro giornale. credono che un nuovo maggio, nato nelle stesse condizioni del 1968, puO sorgere a relativamente breve scadenza? Oppure che il solo fatto di poter ripercuotere in tutto il paese le stesse direttive basterà a far le veci di piattaforma politica d'azione? Si amerebbe poter essere sicuri del contrario: ma l'attltudlne di Rouge nei confronti del comitati d'azione. universitari o locali: la pratica del • lavoro operaio • che hanno iniziato. nello scopo di collegare alla loro organizzazione gli eventuali gruppi d'im• presa che possono crearsi su una base autonoma: l'assenza di programma politico chiaramente espresso {si riuniscono 1 500 persone per analizzare la crisi finanziaria. ma senza aprire la

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