giovane critica - n. 20 - primavera 1969

gruppo presenta tali garanzie: gli uni perché sì dedicano alte delizie della loro organizzazione; tutti, perché si astengono dal definire un vero programma. Abbiamo cosi .avuto il Mouvement Révolutionnaire, che ha ~ondotto una lotta importante sotto forma di comunicati stam• pa. I suoi promotori pensavano che al di fuori di ogni piattaforma politica, brandendo una sigla e facendo qualche mercanteggiamento con i gruppi esistenti, si sarebbero riunite 10000 persone e poi, dunque, secondo una progressione geometrica. la maggioranza del popolo. Secondo l'opinione stessa di certuni del suol fondatori (cfr. Sous le drapeau du Soclalisme, dic. 1968), il tentativo è fallito; prosegue solo periodicamente. in alcuni stralci da le Monde. Tutto ciò non era gran che serio. Ma si può rimproverare parimenti a Lutte Ouvrière che. tuttavia, Incarna nella sua organizzazione una corrente militante reale. che. tuttavia, difende. per quanto discutibili esse siano talvolta. un assieme di posizioni politiche net1amente precisate. di avere adottato delle posizioni di una analoga imprecisione. A partire dal mese di settembre. facendo prova cosi di una meritoria assenza di settarismo. Lutte Ouvrlère ha propos10 un fronte comune di lutti I gruppi rivoluzionari - un giornale comune che esprima la realtà di questo fronte. Nella forma. questa proposizione è corretta: è fin troppo derisorio assistere. alla fine di ogni meeting. al gareggiare astioso del venditori del differenti organi di stampa per non essere sensibili all'idea di una pubblicazione che esporrebbe le posizioni comuni di tutti I mllltantl. Disgraziatamente, in tutto questo non si fa questione di contenuto. I differenti gruppi hanno rappresentato ciascuno, alla loro maniera talvolta fantasmagorica, una esperienza limitata dell'avanguardfa. La loro esistenza e le loro divergenze non sono dunque lotalmente gratuite. La loro scomparsa. necessaria poiché essi sono semplicemente i testimoni di un passato abolito da maggio. può essere solo Il frutto conclusivo di una discussione politica [ ...). Il ., Rouge• della confusione Ol fronte troviamo coloro che perorano il rigore politico. Leggete Rouge o troverete, nei principali articoli per lo meno. la ripetizione costante di uno stesso tema: l'urgenza di costi• tulre un movlmirnto d'avanguardia, condizione slne qua non della nascita, domani. del partito rivoluzlonarlo. Questa Idea generale. ben pochi militanti la rimettono seriamente In questione. La maggioranza di loro si augurerebbe soltanto che questa necessità non sia giustificata soltanto da richiami storici, per quanto Importanti, addirittura decisivi, essi siano. Perché la fedeltà al boiscevismo non si esprima sohan10 con la moda vcsllaria delle camice rosse. è necessario f.-re un bilancio storico serio dell'esperienza di lenìn e della lii Internazionale. E neces!lario ancor piU indicare te prospettive concrete da proporre, da far comprendere ai militanti d'avanguardia. il me• lodo che si conta impiegare per costruire l'organizzazione rivo• luzionaria. Il pr::>gramma rivoluzionario. di cui tanto si parla nelle diverse pubblicazioni dell'estrema sinistra, non potrebbe riassumersi In un assieme di testi storici. graal dei tempi mo• derni scoperto sinora solo da un piccolo gruppo di iniziati. il cui scopo sarebbe di issare a poco a poco la massa dei • pagani • al livello della partecipazione mistica che loro hanno roggiunto. Non può esistere programma rivoluzionario (cioè a dire guida per i'azione rivoluzionaria) se non nella stretta misura in cui te uperienze teoriche e pratiche del movimento operaio sono sufficientemente assimilate per essere formulate in parole d·ordine. suscettibili di essere diffuse tra i lavoratori. E allora - e .illora soltanto - che il programma diventa il modo di raggruppamento di un'avanguardia politica. che non si isola nella superba coscienza di possedere sola la verità assoluta. ma che prepara a suscitare nelle masse i propri organi di lotta rivoluzionaria. E a questo l1vt.llo che la lettura di Rouge diventa non poco deludente. Delle dichiarazioni generali in gran numero: delle analisi, piU o meno serie, di situazioni locali o settoriali. Ma delle parole d'ordine, capaci di aiutare la organizzazione dell'avanguardia che è nata dalle lotte di maggio. raramente - per non dire mal. Che ci si intenda bene: non si tratta qui di cavillue a proposit!> di tale o talaltro articolo. di tale o talaltra formulazione, considerata fuori dal suo contesto e. perciò. suscettibile di permettere la dimostrazione che il loro autore ignora il mandsmo e si trova in definitiva assai vicino a Guy Mollet o a Raymond Aron. Questo genere di • discussione politica • ha corso nel gruppi che si definiscono come rivoluzionari: non per questo essa acquista una benché minima rasso• miglianza con la polemica comunista. Ciò che r.ol prendiamo di mira è la linea politica di .. Rouge •• quale appare dalle affermazioni e dai silenzi del suoi articoli, dalle dichiarazioni fatte in occasione delle riunioni pubbliche, dalla pratica dei suoi militanti disciplinati. Ouesta linea politica è del resto chiara: l'organizzazione opposta alla spontaneità. Fingendo di credere che coloro che rifiutano il modello di organizzaione proposto da Rouge si pronunciano contro ogni forma di partito e credono che. dalla esuberanza delle lotte non organizzate. nascerà naturalmente la rivoluzione. Sfortunatamente ci sono ben pochi mllltantl disposti a difendere. atlualmente, un tale punto di vista - forse - 43

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