giovane critica - n. 20 - primavera 1969

compresi gll Introiti ,appresentatl In molte Industrie dalle ore supplementari: - la mcnslliuazione per tutti. Il che Impedisce di far di• pendere Il salarlo· dal rendimento orario. - Una vera scala mobile del salati. la scald mobile la Cgt la vuole e la Cfdt la rifiuta. Ma, in definitiva, l'una e l'allra sono d"accordo nel formulare. a questo proposito, solo delle rivendicazioni Imprecise (I salarl misurati sull'aumento del red• dito nazionale). Tuttavia. per mantenere ciò che à stato conquistato nel maggio. la scala mobile à Indispensabile. il che risponderà a tutti gli aumenti di prezzo, a tulle te manipolazioni monetorle con un aumento del redditi del salarlatl ( ...]. Controllo operalo e dualismo di potere Ancora una volta bisogna sottolineare che queste rivendi• cazlonl non possono essere prese isolatamente. anche se le circostanze o le condizioni locali fanno sf che una sola tra di esse sia immediatamente sensibile al lavoratori di una località o di un'Impresa. Prese assieme. esse costituiscono un program• ma, nell;1 misura in cui esse offrono una soluzione di classe ai problemi posti al proletariato. nella misura In cui la lotta per una di esse fa sorgere le altre, nella misura. Infine. in cui tutte, impllcano un'azione pohtlca contro la borghesia e Il suo Stato. Tuttavia, esse non formeranno un programma per la sola virtU dell'lnslstenza messa dal rlvoluzlonarl nel ripeterle ( ...]. Non può esserci. e clb piU partlcotarmente nell'èmblto del• razione operati, alcun programma che non sia riconosciuto e, dunque. discusso dal salariati stessi. Il funzionamento stesso del capitalismo Instaura. nel proletariato. una diversità, che può essere sormontata solo quando l'azione collelllva del SO· larlatl supera Il livello delle rivendicazioni operale per rag• giungere quello della lotta contro Il potere. Questo passaggio è aperto per la prospettiva rn cui sono poste le rivendicazioni: una prospettiva di lotte che rimettono In questione le basi stesse del sistema capltallsta. Ma ciò da solo non pub bastare. Sono le forme democratiche di elaborazione e di Intervento che permettono. allraverso il confronto e l'azione comune, (11 unificare I diversi settori della classe operala. E: 11senso ~tesso del temi d'azione che noi proponiamo. Possono divenire parole d'ordine, riprese e diffuse. solo se sono discusse nelle Imprese o nel sindacati. Allo stesso tempo, è vano sperare che l'una o l'altra di esse possa essere, nella sua accezione autentica. ripreso da una qualslasl delle org:'lnlzzazlonl ufficiali o l•fficlose della sinistra o delrestrema sinistra. Non possono passare allo stadio di realtà che nella misura In cui la classe operaia entra in lolla, e. corno ha fallo ,n maggio, cosi come In occasione di ciascuno dei suoi scioperi di massa, costituisca degli organismi autonomi di lolla alla base (comitati di sciopero, comitali d'azione, ccc.). Como noi obbiamo cercato di mostrare. i temi avanzati esigono delle torme dt mob1htazione che supenno il quadro delle azioni rlgl. damente telecomandate. di cui la classe operaia ha fatto una esperienza dolorosa. Essi contribuiscono per questa via a prC• parare i momenti di crisi rivoluzionaria. In cui gll organismi di lotta autonoma sono suscettibili di prendere la forma di or• ganlsml di dualismo di potere. Precisamente nello stesso senso adoperiamo 11 termine controllo operalo. Non può trattarsi. beninteso. di creare nuove istituzioni che permetterebbero a dei delegati dei salariati di assistere. dal basso di uno strapuntino, oi consigll d'ammlnl• straziane della borghesia. lasciamo ad altri la cura di evocare la conquista progressiva del • centri di decisione •. Il controllo operalo non è tanto una parola d'ordine quanto la base pol!tlca di lutte le azioni operale. Non può essere concepito al di fuori della lotta. Quando I lavoratori rivendicano la scala mobile o l'unificazione e l'aumento dei salari, tendono a mettere in questione Il poIere, nell'impresa e nell'assieme dell'economia. SI scontrano, In generale. con un rifiuto categorico: oppure ogni esigenza è stornata verso vie secondarie [ ] Cruppl rivoluzionari d'Impresa Bisogna darsi i mezzi per dare una piena portata a questi temi d'azione. Ancora una volta la propaganda da sola non po• t,ebbe bastare. Ancor meno le parole d'ordine generali. che facciano appello ai partiti politici e alle cenlrali sindacali su un programma rlvoluzlonarlo che non è Il loro e che non può essere Il loro, perché queste organizzazioni hanno scelto la via della collaborazione di classe. Siamo seri: Il fronte unico (che certi nostalgici p1ofesslonall prendono in prestito dal primi congressi dell'Internazionale Comunista senza vedere che. dopo Il 1921, una delle condizioni di questa tattica è scomparsa, poiché sono scomparsi I partiti comunisti che lottano per la rlvoluzh> ne proletaria) ,'abbiamo visto realizzarsi, In epoche differenti, tra li Partito Comunista e Il Partlto Soclallst~. tra la Cgt o le altre Confedepazionl. Un fronte comune per porre una diga al movimento di massa. Una unità nella paura dell'azione rivoluzionarla. E, noi 1969, non può essere diversamente. Non dobbiamo confondere l'unità dei lavoratori nell'azlonc con la collusione del dirigenti fallltl. Anche se. In certe circostanze. Il riavvicinamento al quale la situl)zlone costringe i responsablll sindacai! gloca Il ruolo di uno strmolante della lotta operala, -41

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