lotta senza aver ottenuto ciò che volevano, deve esser chiaro che l'interruzione è pi.:ramentc momentanea e che la lotta continua. che essa riprenderà appena possibile sotto la sua forma piu d1retl;"1.E il ruolo di organizzazioni operaie. c!egne d• questo nome. è di trarre, -iel corso della battaglia. le lezioni del movimento, di indicare netlJmente come bisogna rndicaliz. zare i metodi di lotta e pohticizzare te parole d'ordme. Esanamcnte agli antipodi si situa la pratica della Cgt e della Cfdt. Per loro il compromesso è mnalzato al hvt.?11d01principio. Basta vedere l'imprecisione delle rivendicazioni da loro avanzate. il • pragmatismo a (secondo uno di quei termini a mezza tinta prediletti da le Monde) dei loro Interventi. Questa gente ac• cella a priori d, riuscire solo a metà e se fa appello ai lavo• ,atori. lo fa riducendoli al ruolo di forza di pressione. L'essenziale per loro non si trova da Renault o da Peugeot. Si trova a rue dc T1lsit. Delle parole d"ordine, delle forme d'azione E" necessario dunque. poiché le difficoltà della borghesia cosi come le possibilità combattive della classe operaia l'lm• pongono, cominciare un vasto lavoro di discussione e di propa<Janda.Attorno a un certo numero di parole d'ordine: Rifiuto assoluto del licenziamenti senza riclassificazione. delle chiusure di fabbriche, ecc. Non si tratta soltanto di proclamare l'inIem:ione di rifiutare. ma di agire per manifestare il rifiuto. Quando i licenziamenti colpiscono tutta una colletti• vità. bisogna organizz.ire un'azione di tul!i i I,woratorl minac• ciati. immediatamente o a breve termine. Occupare la fabbrica. va da sé. Ma gli scioperi sul luogo di lavoro non sono. in ogni circostanza. l'arma piU efficace. Il padronato è spesso deciso a lasciar marcire un conflitto sino a che I lavoratori siano allo stremo delle forze e privi di risorse. Lo si è vislo piU volte, nel corso degli ultimi anni - nelle miniere di ferro, ad esem• pio. Bisogna volgere il conflitto verso l'esterno dell'impresa: e. su questa via. non limitarsi a delle manifestazionl che termi• nino nel vicolo cieco delle prefetture ove gli • eletti democra• lici• vanno a portare delle petizioni [ ...]. Questo tipo d'azione esige una preparazione seria: i lavoratori si iinpegneranno lanto piU nella lotta in quanto sapranno che questa assume u·n aspetto decisivo. E P.:r;ige.ancor piU, delle forme democratiche di lotta: dei comitati di sciopero eletti, dei legami diretti tra le diverse imprese in lotta, delle conferenze nazionali dei salarlatl dl una s1essa regione o di una stessa branca Industriale. tn queste assemblee democratiche possono essere discusse le p.irole d"ordine e le forme di lotta che i lavoratori giudicheranno le piU adatte a far gua• 40dagnare loro, contro la borghesia, la battagli<1 dell'impiego - con tutte le 1;onseguenze politiche che ne derivano. Ritorno alla s.ettims>nadi <10ore senza diminuzione di salario. Quesla rivendicazione è. per eclissi, presente nelle piattalorme della Cgt e della Cfdt. Ma. molto presto. è abbandon~ta e si grida villoria quando certe industrie accordano. per ragioni che derivano solo in generale dai meandri della congiuntura economica. delle riduzioni che vanno da mezz'ora a un'ora e mezza. Queste concessioni padronali hanno senso solo se segnano la prima toppa verso lo scopo. Il che non è mal Il caso. La riduzione della settimana di lavoro a 40 ore avrebbe delle conseguenze economiche gravi per la borghesia: certe imprese margiMli non potrebbero sopportarlo: !'assieme degli industriali vedrebbe a~mentare I suoi costi di produzione-. Ed è certo che il governo agiterebbe la minaccia della svaluta• zionc. evocherebbe con orrore le prospettive del crollo dell'economia I lavoratori non hanno da preoccuparsi di questo. ~ vero che l'applicazione di quesla misura condurrebbe a ono sconvolgimento della situazione. Ma la sola preoccupazione del salariati deve essere di evitare che le conseguenze non rlca• dano sulla loro testa. ma che al contrario esse facciano avan• zare le loro faccende. Non devono dunque indietreggiare din• nanzi alla qravità della loro domanda, ma. al contrarlo, andarein avanti esigendo di controllare l'applicazione della misura, di controllare la contabililà delle Imprese e dello Stato. Aumento e unificazione dei salari ~ chiaro che ciò che certuni definivano con disprezzo • le rivendicazioni quantitative •- la • lotta per la bistecca • ha con• servato tutta la sua parlata. Maggio lo ha òimostrato chiara· mente - e. altrettanto. le conseguenze economiche di maggio (crisi monetaria. semi-bloccaggio del salari, ecc.). t evidente che se si accettano i dati del problema quali li ha formulati il padronato (gerarchizzazione estrema. moltiplicazione dei pre• mi. salari per rC1sto. ecc.), non cl si possono attendere dei risultati durevoli. Ma si possono formulare, a proposito del salari, delle rivendicazioni globali le quali, allo stesso titolo della settimana di quaranta ore. rischiano di sconvolgere l'economia capitalista: - aumento uniforme dei salari (ci si ricordi la parola d"ordine nata In maggio: nessun salario inferfore a 1000 franchi): - rifiuto della gerarchia capitalista. e ciò implica che i salariali esigano la revisione e il controllo operaio della qu• lificazìone: - l'integrazione nel salario di tutti i premi multipli, ivi
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