giovane critica - n. 20 - primavera 1969

a questo proposito. rivelatrice delle distanze prese da certi industriali nel confronti del governo ( ...]. Per trovare un'espressione politica efficace, la frazione della borghesia· che si mostra riluttante dinnanzi agli eccessi del gollismo cercherà dei portavoce diversi nel personale politico tradizionale. Non arrischierà nessuna azione inconseguente. Ma, già da ora, mir.a il prestigio del gollismo e conlribuisce a creare un clima d'incertezza. Una successione di crisi rivoluzionarle SI avrebbe torto nel credere a un prossimo crollo del gollismo - a meno di lotte rivoluzionarie di massa. Il regime ha perduto. sulle barricale e nelle fabbriche occupate. la collana dei suoi tabll prestigiosi. ~ direttamente rimesso In causa da una frazione importante della grande borghesia, appoggiata dai diversi settori della media e piccola borghesia. Può essere l'occasione per lr;numerevoH crisi polltlche e ministeriali • secche•, caratteristiche della V repubblica ( ...]. Bisogna trarre una conclusione da questa situazione: fin quando la minaccia rivoluzionarla non assume una forza precisa, il governo ttnterà sempre piu di mantenersi In equilibrio come forza politlco predominante. Ma non possiede pili l'assise che era sua nel 1958. Sarà dunque costretto a trovare un palliativo delta scomp.irsa dell'unanimità attorno al salvatore. in un intervento sempre pili amministrativo e poliziesco. ~ destinato a condurre, sempre pili, uns polltica di repressione selettiva. che colpirà I movimenti di avanguardia suscettibili di catalizzare il movimento delle masse, che tenderà a spezzare le rivolte settoriali che non troveranno un'espressione politica generale. Dal punto di vista delta lotta rivoluzionaria, una conclusione si impone: non si può credere che. con la sola virtll della loro violenza, delle lotte parziali approderanno al sorgere di un movimento generale, psri a quello del maggio '68. Ma si può, ancor meno, accettare la prospettiva che l'Humanlt6 biascica Instancabilmente: evitare ogni scontro, alllnearsl alla saggezza bc;nigna delle soluzioni riformiste in modo da attendere meglio I domani che canticchiano sul ritmo delle Marslgliesl elettorali che ci si vorrebbe far prendere per l'inno di vittoria dell' •autentica democrazia•. Bisogna superare questo dilemma. la verità è che, nella situazione attuale ciella Francia e dell'Europa, ogni lotta parziale che raggiunge una certa amplez• za - nelle fabbriche ma anche nell'Università - assume un doppio significato: dimostra Innanzitutto che sopravvive lo spirito di maggio. uno spirito di lotta anticapltallsta risoluta e di scontro diretto con Il potere; in quanto tale deve essere co~ dotta sino al limiti consentiti dall'attuale rapporto di forze: contribuisce a mantenere la transizione tra maggio e la prossima ondata d'azione rivoluzionarla generale. D'altra parte. quan• do essa trascina la maggioranza dei lavoratori coinvolti, quando essa è organizzata attorno a parole d'ordine nettamente antì• capltallste ed è illuminata da una prospetliv.i di lotta per il potere che la rende comprensibile a tutte le categorie di sfruttati. una lotta limitata può avere oggi un valore esemplare. Può affrettare la presa di coscienza di decine o centinaia di militanti: può lare macchia d'olio e sfociare in movimenti piU generali. Lo sciopero del reparto G. G. dell'officina Renault del Mans è un buon esempio di ciò che è possibile all'ora attuale: gli operai si sono messi in movimento per delle rivendicazioni assai particolari (l'attribuzione dei premi nelle nuove condizioni di produttività). Ma. in effetti. l'esperienza lo ha dimostrato. essi rimettevano in causa parecchi aspetti fond3mentali dello sfruttamento (modo di remunerazione, forme e cadenze del lavoro, ecc.I. La loro lotta aveva una portata generale, non soltanto perché paralizzava le catene di tutte le Régie. ma anche perché a causa della natura profonda delle loro rivendicazioni. tutti i lavoratori di Renault potevano unirsi naturalmente alla loro lotta. E. dal quel momento, un movimento pili vasto poteva iniziare in tutta la metalmeccanica. Ma, ancora una volta, le organizzazioni sindacali si sono cautelativamente guardate dal proporre parole d'ordine e forme d'azione suscettibili di generalizzare la lotta del Mans. (Esempio tra mille, l'Humanité ha consacrato. per tutta la durata dello sciopero. pili spazio alla giornata rivendicativa degli artigiani e dei commercianti. pomposamente patronata da un lungo arlicolo dell'ineffabile J. Ouclos, che alle azioni degli operai di Renault.) Ripetiamolo, non si tratta, nella fattispecie. che di una illustrazione della situazione. Le lotte parziali possono avere un'Immensa portata; ma non ce rhanno automaticamente - tanto piU in quanto le organizzazioni tradizionali si adoperano a impegnarle nel quadro delle discussioni contrattuali. Non potranno acquisire tutto il loro significato, tutta la loro potenzialità se non sono collegate l'una all'altra da una strategia d'assieme. E questa strategia. che non si affermerà definitivamente se non con la costituzione di una autentica organizzazione d'avanguardia, implica che si esprimano. in ogni lotta settoriale, gli aspetti pili generali. quelli che legano l'azione di un momento a quelle di tutte le categorie di lavoratori, quelli che fanno di una battaglia parziale una tappa verso la lotta per Il potere. Non ci sarà un nuovo maggio senza un'intensa prepara• zlone polltlca. con la prop.:ganda e l'azione. -31

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