meridione e rivoluzione Due diverse concezioni della costruzione dell'organizzazione rivoluzionaria 1. Cl sono compagni che posseggono l'ammirevole capa• cità di scovare il • revisionista • anche sotto I travestimenti apparentemente piU Insospettabili, e la cui scienza politica - unita ad una austera morale (ancorché individuale) e a un solido senso della gerarchia - emerge in tutta la sua portata nella affermazione del • primato della politica • come primato dell'epurazione interna sulla lotta contro l'avversarlo esterno: I capitalisti, I loro rappresentanti politici ufficiali, e quelli non ufficiali. I progressisti plU o meno • marxisti •· Dal momento che non simpatizziamo con l'uso metafisico di "esempi storici• cristalliu.atl In una • tradizione rivoluzionarla • sempre conotta e sempre da restituire all'orlginaria pu rena, non cl fermeremo qui a cercare di mostrare in che misura proprio questo atteggiamento somigli a quelli che Lenin additava come I tratti caratteristici del revisionismo plccoloborghese, e che Mao Tse Tung ha denunciato come esempi di soggettivismo, settarismo e stile stereotipato. E' chiaro che se il marxismo-leninismo è la "scienza" dell~ rivoluzione socialista contro il dispotismo, eretto a società, del capitalismo, se è la "scienza" della costruzione della società comunista, sarà lo stesso proletariato a fare giustizia - nella prassi - delle idee e del comportamenti errati. ignorandoli oppure respingendoli, prima che come dannosi, come irrilevanti e ridicoli. Questa convinzione d'altro lato, se è sincera adesione alla causa del proletariato e della rivohnione socialista, non pub giustificare l'atteggiamento cho altri com1»9nl si ritengono autorluatl ad assumere nel confronti di quei fenomeni, ostentan• do, secondo i casi, aristocratico disprezzo o divertita lndulgen• za, scegliendo di arare il proprio campicello. accontentandosi di "leaderships" locali o della stima dei compagni .. piU maturi ... 2. La rivoluzione è in marcia in Italia come in tutti i paesi dominati dal capitalismo, e negli ultimi anni essa ha subito un processo di accelerazione grazie a tre potenti spinte: a) il successo delle lotte di liberazione in molti paesi coloniali & semi-coloniali, e le nuove contraddizioni che ne sono scatu• rite; b) l'inestimabile esempio della costruzione del socialismo e della rivoluzione culturale proletaria in Cina, macroscopica dimostrazione della possibilità di eliminare la divisione capitalistica del lavoro e di combattere I rischi di burocratizzazione e di involuzione capitalistica; c) la ripresa di grandi ed acuto contraddizioni sociali e politiche nei paesi • sviluppati • occl• dentali e orientali, nel cuore stesso dei due " imperi • come alle loro periferie. Senza assolutamente negare questa realtà, né indulgere a pessimismi catastrofici che non hanno mai condotto ad, altro che a posizioni opportunistiche, è però possibile affermare che quel processo di accelerazione, di per sé, non è aflatto sutf:. clente a garantire il successo inevitabile, "a breve scadenza", della rivoluzione. Tutte le esperienze rivoluzionarle che hanno avuto successo, dall'ottobre russo alla vittoria del comunismo In Cina, da Cuba al Viet Nam alla Guinea, appaiono frutto, oltre che dell'esistenza di profonde contraddizioni oggettive, anche del "lungo lavoro" del rivoluzionari per costruire un'organl22• zione funzionale agli obbiettivi. adattabile alle circostanze conc,,ete (inevitabilmente mutevoli oltre che differenti da paese a paese, seppure sempre riconduciblll all'unica, Immutabile real- -1
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