giovane critica - n. 20 - primavera 1969

ultlme si estrinsecano sostanzialmente in una estrema fram• mentazione di iniziative politiche. Una grande discontinuità di Intervento. una disomogeneità tendenzialmente crescente dei livelli dl anallsl e di consapevolezza teorica sono Il frutto di tali carenze. Avviene cioè che in alcuni posti esperienze di un certo tipo si esauriscono nel giro di poche settimane e. a di• stanza di tempo, vengono ripetute, a Hvelli magari più arretrati in altre situazioni: in modo tale da determinare un enorme logorio e • spreco • di quadri o comunque di minoranze attive. Un centro di Informazione e coordinamento ovvierebbe in• vece a tall limlti, mediante uno scambio continuo di Informa zioni ed una certa intercambiabilità dei quadri, consentendo cosi continuità nel lavoro ed una tendenziale omogeneizzazione. a livelli sempre pili avanzati di acquisizione teorica e di anallsi. B) I circoli polltlcCH:ulturall, nella situazione ch'è venuta a crearsi In Calabria. sono stati da alcuni compagni (leggi m. I.) negati per sempre e sostituiti da gruppi di intervento: otte• nendo cosi respulslone di tutti i compagni In via di sensibi• llzzazlone. Questi circoli sono stati sottovalutati e addirittura assiml· lati ad • analoghe • Istituzioni operanti nelle metropoli. Queste ultime furono utilizzate - Il pili delle volte - dal Pci come strumento di recupero della borghesla cittadina. e svolgono ora una funzione istituzionale di mediazione con I settori pii.I • avan• zati • dell'industria culturale. In realtà nel Mezzogiorno, alla luce anche del discorso sulla vanificazione della separazione tra struttura e sovrastruttura, I circoli assolvono ancora oggi una grossa funzione. Essi di• ventano, Infatti. nelle esperienze migliori, un necessario momento di autodifesa culturale, nella misura In cui riescono a coagulare e omogeneizzare nuclel di energie potenzialmente eversive da sottrarre al nodi repressivi della organizzazione consumistlca-ses1uale-culturale: nella misura in cui riescono a strumentare Iniziative al servizio del popolo (per es.: un gruppo del Circolo • Nuova Sinistra • ha recentemente orga• nlzzato un corso di scuola serale gratuita che si pone come obbiettivo - ovvl3mente - non solo e non tanto Il consegui• mento di un titolo di studio quanto un'opera di sensibilizzazione e cosclenzalizzazlone politica). l'opera del Circoli, cosi concepiti. consente un processo di maturazione. ad un livello pre-polltico (di conservazione) ad un livello polltlco (eversivo), che si concretizza nella formazione di collettivi di Intervento. Si passa cosi. nell'ambito del cir• coll, dall'autodifesa all'attacco. I collettlvl da essi espressi non sono differenti degli altri gruppi di Intervento, ad essi si presenta la stessa problematica del gruppi. (l'ansia organizzativa degli strateghi dell'Unione aveva concepito come missione la distruzione di questi circoli.) CJ Esistono frange di compagni di base che restano ancora legati ai partiti revisionisti (Pci-Psiup). Essi ritengono che sia cosi pili facil'! un contatto con le masse, sinnificando per queste il Pci l'unica forza che finora li ha difesi dalla borghesia. I compagni che sostengono questa posizione ritengono di poter banere il Pci sul piano di un discorso politico pili avanzato. Avverrebbe cioè che nel corso di un lavoro si evita di dare qualsiasi 3iudizio sul Pci; dovrebbe poi essere questo ad intervenire per contrastare e distruggere evenluali • pericolose. tendenze. mostrando cosi il suo volto repressivo. Ma. nel momento in cui le masse sono mobilitate su posizioni avanzatE" l'intervento revìsionista risulterebbe impotente. Al di là delta scarsa solidità e coerenza di queste ipotesi bisogna tener conto del fatto che questi compagni hanno - nella misura in cui operano all'interno del partiti revisio• nisti - rifiutato l"alternativa di tipo meramente organizzativo. Ora, se non si dà loro un punto di riferimento. essi rischiano. rimanendo incapaci di portare fino in fondo le loro scelte. di servire solo da strumento del Pci; il quale ha bisogno di una situazione di tensione soclalc perché abbia successo la sua scalata al governo. tramite una strategia di • sinistra •. Vi sono poi alcunl compagni Isolati. che hanno una note• vole capacità di analisi. Costoro hanno di fronte due scelte: 11 negarsi c.ome • teorici • e • calarsi nel movimento • in modo da annullarsi in uno sfrenato attivismo, col risultato di distruggere il momento dell'analisi, il momento teorico: 21 estraniarsi del tutto dal movlmento e fare un lavoro di analisi a tavolino in base a dati che amici • fidati - riferiscono. finendo inevitabilmente col dir cazzate 7 • Un centro di Coordinamento e di Informazione sarebbe un ottimo strumento per evitare i pericoli delle due scelte: da una parte infatti si potrebbe immediatamente utilizzare l'analisi del compagni, dall'altra si potrebbe fornire a questi la possibilità di utilizzare dati, Inchieste ed esperienze. coinvolgendoli, cosf. personalmente nel movimento. Il richiamo ai gruppi di intervento politico, ai Circoli poti• tico-culturali, al compagni di base del Pci-Psiup, a compagni isolati ed ai problemi che la loro stessa presenza impone. vuole significare anche una decisa condanna del metodo scorretto finora usato nel portare avanti Il discorso sult'organlzzazlone e nel realizzare le Iniziative conseguenti. Il dibattito avvenuto nella scorsa estate in Calabria rimase Infatti !Imitato nl gruppi più • conosciuti •, e I discorsi venuti fuori sono stati astrattamente appllcatl e Imposti a realtà e situazioni estremamente complesse. non del tutto famlllarl agli • strateghi • •. Alla luce di questo, riteniamo sia necessario fare emergere l'eventuale concretizzazione della proposta di un centro di In- -9

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