giovane critica - n. 20 - primavera 1969

Lotta di classe e lotta per il potere nella strategia del movimento afro - americano La .-,tori:: collemva. e per molti di loro anche ind1v1du::ite. della (JiOvcntu ,lro-rmcnc::ina comincia nel giugno del 1966 qu,1ndo Stokely C. rm,ch;-el, nel M1uissipp1, l:mciò l'appello de1 B'aw:k Power l'effetto d1 quello slogan fu enorme. I mass med,a percorserc tull• , mMndn dello psicologismo, dallo sdegno alla incitazione al hnciagg,o, dalla patetica raccomand:mone alla considera1,one. dall'accusa nevrotica al conslgl,o paternalistico N,ente ha ma, toccalo p,u 11potere dì un discorso sulla leg,tt1rn11àdel pot,:,re. natur:ilmenle se si traua d, un discorso globale Se la nch1es1a è localizzabile. traducibile in termini burocratici. di mediazione, allora Il potere si appresta alle trai tat.ve. sceglie i suo, interlocutori St. ne assicura la coln1eres- ~cnza e si preoccuS)I' d1 placare le • ire irresponsabili • delle masse concedendo un livello subalterno d1 Polere a rappresen1antI che diano le necessuie garonzie di non fare un discorso globalf' l·oppello al Bl3Ck Power J)OnevaIme, anche al livello della cosc,enu ind1v1duale. allo st1lhc1d10assurdo e suicida a cui si era ridollo il movimento dei d1tlt1ì civili ma, al lempo stesso, opnva un discorso rivoluzionario. la tematica del Black Power era, in quell'eslate del 1966, derivata d3I pen!"icro dcll'uh1mo Malcolm • lo non credo m .nessum1 specìè dì ,ntegrazione e nor. mc ne preOC'cuponeppure perché so che non l'avrete mal. Non ravroto perché avete paura di morire: bisogna esser pronti a morire se si vuole imporre qualcosa all'uomo bianco, perché questi diventerà violento. qu, a Cleveland. proprio come quei mascalzoni giù nel M1Ss1pp1Tunavia collaboreremo con voi nel boico11~gg10delle acuole perché slamo conlrorl alla segregazione scolastlca: essa produce lnlatll giovani dlplomali che però hanno la mente paralizzata. Ciò non vuol dire che una scuola frequentala solo da neo si.i un esempio di scgreg.izlone 1Q2 - razziale. Per scuola segregata Intendo una istituzione contro!- lata da chi non ha olcun interesse a migliorarla. • lasciate che vi spieghi cosa intendo dire. Per dlslretto o comunllà segregata intendo una zona controllata. economi• camente e politicamente, da elementi estranei ad essa Non si dice mai che una comunllà bianca è segregala. Solo quelle negre lo sono. Perché? l'uomo bianco controlla le sue scuole. le sue banche. la suD economia. la sua vita politica [ .. ] ma controlla anche !utto quello che è vostro. SI è segregali quando si è soggetli al potere altrui e loro vi daranno sempre le cose peggiori e d1 minor valore, ma ciò non vuol dire che siete segregati solo perché vivete per conto vostro. ~ necessario che controlliate ciò che vi oppartiene. Anche voi dovete esercitare il controllo su quello che è vostro. proprio come la I uomo blanro • 1. Malcolm aveva chiarito alcunl probleml di fondo che. pri· ma di lui. nessuno aveva po1uto affrontare nel contesto della strategia globale della lotta di liberazione Prima di tutto, h segregazione rau:lale non è altro che una manifestazione diretta del domJ...10 economico e quindi qualsiasi lotta conlro di essa su! piano polltlco-lstltuzlona1e è un'Illusione suicida. 5e è vero che può essere utile. In qualche caso. battersi per far modificare certe leggi (arretrate rispetto al grado di svi• luppo economico del sistema). attaccare la segregazione come un fatto autonomo e come una causa è un errore e una scelta di capl!olazione. In secondo luogo. il controllo della comunità negra non può essere che un ponte d1 passaggio, uno strumento necessario a raggiungere l'umtà dì lotta. a impedire le defezioni, magari a prefigurare nuove strutlure soclaH, ma non deve essere conslderato mal come un fine. Se è vero che. da un lato. il ghello è Il classico esempio della disgregazione sociale imposto agli esclusi, agli aggregati

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