dall'emigrazioOe e dall'aumentato sfruttamento per contestare l'indirizzo dei finanziamenti pubblici ìn agricoltura, e quindi la gestione capitalistica delle aziende. proponendone l'esproprio e la gestione da parte dei braccianti e dei coloni associati ,, . Ma, a parte le contraddizioni pili generali dclrazionc sindacale. esso ha scontato limiti politìci. determinati dalla necessità di combattere le scelte di un :wversario di classe. che a,,e,•a J"iniziati\'a e la porta,•a avanti con grande risolutezza. La frauura tra le lotte brnccinntili e contadine ha permesso alla azienda capitalistica di .e nascondersi dietro al para,•enlo delrazicnda contadina per ottenere elevati 1>rezzidi mercato. proiezione e ... addirittura indennizzi n 1t e di operare il blocco salariale e contrattuale per portare avanti In pro1uia ristrutturazione. menlre la mancanza dcll"unifieazionc politica delle lolle. nella costruzione di un fronte di alleanze anticapitalistico nelle campagne. non ha permesso di porre radicalmente in discussione la gestione capitalistica della nostra agricoltura. per opporre alla massima razionalità ricercala dal capitale. la razionalitù del lavoro dal punto di vi.~ta della classe operaia. su chiari ohicttivi ~lrategici. Le lotte sindacali. in <1ueste condizioni. duramente combattute, non hanno ottenuto grandi risultati: 1) Le lotte 1>re\·idenziali hanno ottenulo esili mollo paniali, mentre centinaia e migliaia di braccianti vengono cancellati dagli Elenchi Anagrafici, perdono cioè i requisiti per godere del salario indiretlo. ed i giovani non \'cngono iscritti. 2) Le conquiste contrattuali. nel Mezzogiorno sopratutto, \'Cngono svuotate di contenuto. perché i pad.roni controllano il collocamento, e sono quindi in grado attraverso il c. d. « mercato di piazza "• di imporre attraverso una contrattazione individuale del rapporto di lavoro. non sol. tanto il salario, ma anche che il bracciante rinunci alle prestazioni previdenziali, che il datore di lavoro do,,rebbc versare per ogni giornata di lavoro, utiliu.ando in questo senso le tensioni del mercato del lavoro, determinate dalla occupazione, che diminuisce. 3) Il problcmu del la"oro e dcll"occupazionc di\icnc sempre pili grave, per lo s,•iluppo capi1nlìc1ico della no,,tra agricoltura. che 1,rolciarizza contadini. c~pelle i roloni dalle aziende coloniche. riduce continu:1rncntc i li,•clli di occupmiione. In <JUC-Stcondizioni wno 1na1urate le lolle dei brai:• <'ianti di questi ullimi anni. per la rollura del blocco ~alarialc. con scontri assai duri e prolungati. che lrnnno visto il mo111cnto di massima ten:-:ionc nelle lolt(' ~ic·iliane del dicembre 196() u: da <1uc"lc prcrnccsc con l"ag:µ-ra\ar~i della condizione braccianlilc hanno avuto origine le lolle di tJUCSto uhimo anno. cd ìl loro cpiloj!o: A,•ola. Di fronte alla sicura, e perfino beffarda. rcsi~tcnza dei padroni. perfettamente coperti dalla 1)()li1ica agrariu del go\'erno e difesi con i mitra dalla polizia: di fronte al tentativo di SJ>ezzarc il movìmcn10 isolandone le 3\'anguardie con le azioni giudiziarie in cor.rn i•. la collera dei hraccianli non è né episodica né occasionale: la lolla dei braccianti, di cui sembra ci si sio occorli sohanto ora. pretendono uno sbocco politico reale. altcrnati"o alla organizzazionf" cd alla gcslione capitalistica della socicttl. St'r1,:io Giuni • Anlonio l..eonor11i 1 I fatti di A\·ola. !le purt .ror1n riu~iti a fore 1unmtllNt a Ctrardo Chiar<monlc. uno dti 1110~-imi 1oorici di 11rol,lemi ai,:rari 1ld Pd, <'he • nel non cuffidenl(' ri«inOM'inwnto <l<'l ruolo inso•lituibile dei bratti:inh ndl11 lolla per le tra,for111117,1011i. po:-r la terra e per la riforma agraria, 11ia da ('t-rcare un 11111110 di dd,olcu,a tldla no,tril ationc poli1ica degli ullimi lt1111)i"• non gli impedi,cono minima. mente di parlare. in 1111ar1icolo appun10 dedicalo 11i fotti di 1hola. di tu Ilo e di ltllli lriume d1e dcll11 lothr dei brnceionti (G. Cm \ROMO:. n:, U,1 ci,1110 di lotte irn~1,,ose per ,ma srolta nelle tompo&11e in Ri11ascito. anno XXV. n. 48. 1968. 11. •~). 7 E" ci0e il • \·ì:tio • indicalo da Mottura !ull\1himo numero Ji Gio1·011e CrilieiJ: (lucllo Ji anr con$idrrato i;uperala una lioea politica, (jUOndo 1i11!tal11 !!Ollopo,sta II critica II lin•llo teorico. senza che quc,,la critica 11bbio sa111110 din•ntare linc-o 1,olitica 011eranle a li,•t-llo di classe e C8J)aee di organizzare• milioni di penone" (G. Monuu, App1mlì ,ulle prospettitft- di 1m"o:io11e politioo 11ef Me:.:.oiiorno in Cioc,,me cririço n. 18 p. 95. noia 9). , Non ci sembra qu~ta lo sede di di5eutcre sc e io che misuri. que§le rhendi<'a.tiuni siano state accolte dai «intralli firornli. Crediarncr prrO <'he una M:rie ti; strumc-nli 011cnu1i. conctrnc-llli il -7
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