tt Il qual,, come è noto, nella 1ua polemica con Guevara e poi con Mandel ha ritolulamente ne• gato che le calcgorie mercantili 1eompaiano dur1n1e la fase di l.r11n1iiione, Cfr. da ultimo lo tron,ilion ver, l'iconomie 1«ioli,1c, Maspcro. 1968. 1• ~,. A questo propro:,ito dr. l"articolo di MacciO in qu~to attuo numero. 2t Crr. la sua intervi111, Pourquoi je ,ui, onorchi,te. sul Mogoiine littéroire o. 19 dtl 1968. tre file, di operai sludcnti con1adini. Fcrmn rcslando ovviamente rur• gen.w di definire il posto degli strati di cui dicevamo in un discorso rivoluzionario moderno ( ed è ancora tutto da studiare il ruolo 11 <1ualitativo » dcUa loro azione in maggio; ché quello quantitati\•O, durata dello sciopero aH'Ortf ccc., è stato altissimo); esigcn;r,a che non ha nulla a che vedere con un discorso che, implicitamente, ne fa il perno ruotanle di una strategia. La conquista dei t1 poteri "• ovvero l'articolazione di un potere dal basso, si colJega, dice giustamente Mar1ine1, al dopo dcli.i rivoluzione, alla • democrazia socialista » ( che è tutta da inventare). Quanto accaduto a Nantes o a S1.-Nazaire si collega dunque alle scelte della dirigenza politica ccooslovaeca. Il che è un discorso as1ra1tamcnte salularc ma che si lascia sfuggire la reale fisionomia di quanto accaduto in Cecoslovacchia: non tanto la resurrezione. a briglia scioha. delle le~gi di mercato (tenendo presente. col Bc11clheim II citalo tendcnziosamenlc da Marlinet, che nulla sinora attesta una loro scomparsa durante il 1>eriodo u di transizio·ne ,.) quanto il quadro politico in cui quelle scelte si inseriscono u ~••.Ancora una volta andavano confrontale queste scelte con oleune scelte dei compagni cinesi; convincendosi che queste uhimc non sono correlale unicarnen1e alla fase delr« accumulazione socialista primitiva 11, per usare la formula di Preobraienskij. ma sono scelte di direzione politica e di orientamento strategico il cui insegnamento è applicabile a condizioni diverse. Il dibattito 8ull'org11nizzoziOn(' Il libro dei fratelli Cohn-Bendit ( Dany e Ga.bricl, di professione SO· ciologo), Le gauchi.nne r-emède à la maladie sét1ile du communi.sme (Seui), 1968). è uno dei dei classici u libri da non leggere ». Tipica bidonata editoriale, pletorico, superficiale, senza avere né la freschezza della cronaca né la tenuta della sintesi teorica, cui pure aspira. e che credo debba imputar11i pili a Gabriel 21 che a Dany. In particolorc credo sia da attribuire a Gabriel la sistematizzaiione di una serie di spunti di impronta « anarchica •• lato sensu. che avevano punteggiato l'azione di Dany durante il maggio; ciò vale soprattutto per la critica, commista di iattanza e di scolasticismo, alla teoria e alla prassi del bolscevismo, critica cui è dedicata l'ultima parte del libro. Che ne è poi la pili importante, cioè la pili sintomatica; il resto è fondo di cal(é. Il libro dei Cobn-Beodit si presenta dunque come il campione pili - 73
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