La terza fase-. l"allualc. cerca <1uindi di dare una risi--o~ta c"pitalù,tirn alle laccrnzioni apcrle dalla precedente: 11; \'i è da un lato. la tendenza ad estendere la rislrullura. zionc al sctlore coniadino sulla linea della ·azienda familiare eHid(•ntc" creando una fascia di aziende contadine formate da contadini mcdi ricchi e da capitalisti "poveri" che. pur non e~('ndo compctitl\•a. riesce a stare dentro il mercato: dall"ahro :,,j lcndc all'ulteriore avan;,.amento del settore capitalislico " 12 • Quc.;10 lif>O di s,•iluJ}f>O cc1pit<distico dell"agricoltura italiana a1>rc una S<'ri<'di contraddizioni ed oeuisee una ~cric di 1c11~ionisociali: a) l'emarginazione e !"espulsione dal mercato, la pro• letarizzazionc ciOC. di una larga fascia di cQntadini 1>0vcri b) la prc~cnza strulturcile di una grave e crescente di50Ccupazione e solt~occupazione agricola (') 1.-.questione meridionale: il processo di riorganizzazione capitalistica, che procede. J}Cruna serie di moli, i II con due anni di ritardo nel sud rispetto al centr~nord. com1>0rla una apertura a forbice anche in questo settore Ira i livelli di svilupJ>0. La politica economica dello St:llo Il filo conduttore che lega nelle varie fasi l"inlen·enlo dello Siato nelragricohura. individuabile nel suo appoggio aper10 a processi di estensione dell"azienda eapitalislica e di maggiore subordinaz.ionc e marginali7.zazione dell'a. zienda conia.dina. è sempre da un lato spceiricamcntc fun. zionalc. mediante pro"vcdimcnti di incentivazione e di disincenti,azione, legislati,•i ed amministrativi. alla eompe• nctra;,ionc .Jcl ca11italisrno agrario ed industriale, cercando dalrahro di mediare con soluzioni capitalistiche. le contraddizioni aperte dal processo di riorganizzazione. Nel 1958 con !"inizio dell'attuazione degli accordi comunitari. si ha senza dubbio una svolta nella politica di intervento statale. con l'abbandono del protezionismo p:rnnario. e con la scelta di incentivare la massima accelera• zione dello sviluppo produt1ivo e la conseguente margina. 4li7.zazione dei settori piti arretrali. Strumento fondamentale di queste scelte è la selezione degli inves1imen1i. mediante il fondo di rotazione, le incenlivazioni e le facilitazioni crediti1,ic che si indirizzano verso l"accentuazionc degli investimenti in conto capitale rispe110 alle spese di esercizio. 11 L"approvazione del 1• Piano Verde è il punto di approdo di <1uesti primi anni di attivilà razionaliz7.nlrice dell"inlcnocnto dello S1a10 ( riordino fondiario c su1}Cramcnto della 1>0lvcrizzazione, pratiche estese di irriga1,ione, con. centrazione degli investimenti settoriali e zonali. meccanizzazione) " 1 •. Il I' Piano Verde rappresenta cioè il tentativo complessivo di riorganizzare. intorno al sellore capitalistico, !"intero lessuto produ11ivo dell'agricoltura. Alla seconda fase dello sviluppo economico fa riscontro una nuo"a 1>0li1icastatale tendenle a squilibr"re complessivamente i rapporti fra gli Slrali produtth'i a favore ciel settore capitalistico. S1rumcnti di questo nuovo indirizzo sono la « politica dei redditi » (blocco dei salari c della spesa pubblica non produttiva per favorire l'accumulazione privala. rigida scleuh•ità degli i1westimen1i ,1erso i settori e le azir-nde piti competitive) e la serie dei « provvedimenti anti-congiunturali )I (legge sui patti agrari, per !"espulsione dei mezzadri dalla 1erra. mutui quarantennali per !"acquisto della terra, che hanno come solo risultato l"aumento del prezzo delb terra, mutui quinquennali per la meccanizzazione). che rappresentano un momento organico di preparazione delle scf'he complessi,•e dello Stato con il piano verde n. 2. Il secondo piano verde. la legge per il rinnovamento della Cassa per il l\'1cz7.ogiorno, la costiluzione degli en1i di svilup1>0 agricolo non fanno altro che rendere espliciti per !"agricoltura i criteri complcssh•i di inlervento del piano Pieraccini. Obieltivo esplicito è « la ricostruzione di un tcssulo produllivo ( la fascia delle cosicldetle aziende fanti• liari eHicienti) che garantisca una scala di produzione adeguata al livello di produttivilà conseguilo dagli slrati propulsivi, con il conseguente abbandono della gran parie delle aziende contadine )I 11 • I contadini poveri continuano cosi ad essere sempre
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