giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

oscillazione car.at1eris1ica dj tutla la relo1,ione di Adriano: che ora parla di III avanguardie non is1i1u1.ionali ». che sono inlcrne ai movimenti di massa e non si propongono di dirigf'rlo ( perché la direzione de,,e essere collettiva e decentralizznia), ora im•ece parla della necessità di una « direzio-ne politica " operata dalle stesse avanguardie interne. Da una parte si ipolizza una organizzazione decentralizzata che realizzi « l'autonomia, la responsabilizzazioe. l"inlerscambio a lutli i livelli 11, in modo che essi non deleghino a nessuno le loro scelte: dall'altra, si arferma invece, in direzione opposta. che III i compili di direzione politica nella e per la crescita del mo,•imen10 di massa non si possono eludere '». che tale direzione politica deve essere assunta daUe avanguardie in(erne ( e gli altri partecipanli al movimento di massa che ne restano fuori?), che le a,1anguar• die interne de,,ono uniriearsi e centralizza~i. Tale contraddizione nasce in reahà dallo sforz.o di conciliare due posizioni che nello schema di Adriano restano - e non potrebbero non restare - fra loro opposte: lo spontaneismo, l'autogoverno, la rinuncia alla delega da un )alo; Ja necessità di una direzione politica centralizzala dall'altro. La via per risolvere i corni della contraddizione è una sola, ed è quella indicata da Mao e dalla rivoluzione culturale e che è basala sul rapporto dialeltico fra il momento di centra1inazione e di sintesi ( !"avanguardia eslerna, il_,eartito) e il momento autonomo di proposta e di verifica dal basso (i soviet, i consigli_, i comitati di base), rapporto, beninteso, che se vede nel :erimo dei due termini il momento in genere dfrett'vo (e comunque di coordinamento generale), non esclude che in particolari circostanze la tendenza si rovesci a favore del secondo termine, come è successo nella rivoluzione culturale (si pensi alla lriplice alleanza che gestisce praticamente il potere popolare in Cina). • lo termini di organiuazione " immediata il discorso di Adriano significa, negativamente: 1) rifiuto dell'idea di un uCficio politico in qualsiasi forma e comunque di ogni centralizzazione all'interno di P. O.; 2) rifiuto di qualunque legame organizzativo con altri gruppi anche simili al nostro; f>Ositiv"mente: l'affermazione tiella necessità di « un rapporto costante di informazione. discussione ed eventualmente iniziati,•e comuni 1t: che è proposla ov,·ia• menle accettabile ma anche assai generica e "aga. E so. prattutto mi sembra una proposta tale da non superare gli errori che ci sono stati e che sono s1a1i denunciali dn "ari compagni (mancata partecipazione dei militanli alla elaborazione collellivn, ..-ufficio politico ombra » ccc.); una proposta sostanzialmente co11sen•a1iva, ,,olla cioè a conservare lo stato di cose esistente in P. O. e non a provocare un superamento delle passate deficienze e a produrre un sostanziale miglioramento dell'attività del gruppo. Per quanto riguarda il primo problema ( rifiuto di ogni centraliz7,.'lzione di qualsiasi tipo) rni sembra che solo la proposta di Luciano permetta il superamento delle deficien...e da lui denunciate; per quanto riguarda il secondo (rapporto con i gruppi) dovrebbe essere ripreso e rilanciato il discorso sul com•egno [ ·•• l Questo dibattilo ;, parie d1 uno discu"ione 1uuora in corso a • Paure operuio •: discu.uion, che cotlliamo poter documentare ulleriormente i11 tutta la sua tuticola:iorie di po,i:ioni e proposte. - 45

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