giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

,nio Ja noi Carlo Douolo pri, ilegiando la l>iltlazionc (lei pac-i di ('apìtali-1110 a\.mzato - cl1(' poi hanno delle dif. fer('nZl' note, oli - con un ,.ociali:-:mo c-he. ,.ceondo mc. '-ene (la copertura al ,ccchio raai~mo o alla solita boria intellettuale. i\011 ~olo: egli, in <(IIC•IOgenerale pri, ilegio. ha poi pri, ilegiato il mo, imento :.tudcntesco rbpcllo nl mo, inu.-111Oprolc1rtrio generale liquidando. con ar1ifi1.i ,,cr• bai i. le di, i:.ioni di cl:1--c e ideologiche all'interno tlel mo- , imenio ,-tudentc,.co slc~•o: per finire. direi strnccamcntc, dopo pngine e p1gine di complicate riflessioni. in cui non mane-ano di certo spunti in1crc:.s1111i,con quel>ta bella pc• ti1.io11cdi principio: t• Tania pili impellente è allorn lo l>,iluppo di un·:ulcgual:i co:--cienznpolitica nei membri del mo, imcnto. che riducn il llili (>O:s,.ibilegli idcologiflni e i cmnp:rnili,mi. Tanlo piti nece:.•aria la d1iure1.1.a nel con• ~en•o -ulla linea !'lratcgica. Ml cui tulli dc,ono comcr• gcrc. Per que:.to :,i dc,e imcntare l:sic! I forme di colla• l>0razionc tra gruppi di\Cr:,i che portino .id u11a rcla1iva omogcrn..-il.lalionc politica ». Ah, se tulli gli uomini fos• ,.ero buoni .. Per il no•tro iC Potere operaio ,. lo ~bot.·co realistico di un ap:giornato ra1)porto con i lllO\imcnti di massa non do, rclJl,c costituire affatto una sorprc11a. ma un ragionc- \ole e prc,('dibilc traguardo se si C\ila. appunlo. d'i11\'cn. lare. Lsciamo o u::.ciremmo cioè da oscillazioni che non erano probabilmente c,,itabili. appunto perché non solo non si lralla d'imcntare, nC di ritornare al passalo. alla tradi- :rionc. al marxi'-mo 1mro. al leninismo puro. né di rccit.ire litanie maoiste. Si !ratta di conoscere, e si conosce agendo e criticando l'azione per conquistare una teoria valida. Possiamo ricordare, a esempio, senza, alcuna intenzione polemica. il 1>e• riodo in cui al dubbio spontaneista con cui Vittorio Hicscr ha rarattcriu:ato permanentemente razione o l'inazione con~cgucntc tlci « Quaderni rossi », la rhcndieazionc sommaria e frettolosa del leninismo O1)posta da alcuni nostri compagni alcuni anni or sono, che sfociò in una ricerca tutla esterna e mollo formale di unità e di organizzazione nazionale •li gruppi o di singoli compagni dalle intenzioni ri\'oluzionaric, e addirittur.i nella nomina. sia pur prO\'• 32 - vboria. di un csecuth•o di tale organizzazione che ovvia• mente mori sul nascere. Lu s1c,sa nostra discussione sulla scllinrnna di 40 ore pagale 118 non J>Olcva.a ben riflettere. u,;eirc dall'àmbìto ... della discussione 1>('rché si ponc,•a nelle intenzioni o cO• munque di fotto in modo esterno alla situazione sociale: non 1rnSécH1nel mo, imenio di massa. non trova,•a unu propria a\'anguardia politica inlcrna capace di por1arla rwanti: cr,1 si riconosciula come una nccc~ilà oggct1iva che 1)0tC\'n trO\arc fa,orevolc ri::conlro in una parte degli 01>crai. ma arri,•a\'n in fabbrica dalrcslcrno o non ci nrri"a\'a neppure perché l',wanguardia esterna continuava a reslarc eterna• mcn1e cs1crna. e in genere si limitava a detlare in volantini parole d"ordinc esterne e a formulare criliche ai sindacnti interni. Successivamente. se ricordo bene. la 1011aaccesa dagli si udenti in un momcnlo in cui sì afferma, a. in termini formali, il « prc111igioeslcrno ,1 di « Potere OJH!raio». indusse a ritenere che il « Polcrc operaio » polcssc cs~crc dav,•ero il « ramo buono» del partilo di domani: e « Potere OJ>Craio,. di,•cnnc, anche per effetto delle errate interpre1azioni al1rui. una sorta di centro ispiratore cui fini• ,•ano per fare riferimento esperienze o inlcnzioni altrui in ,,arie parti d"ltalia. Era un errore perch(' il punto di riferimento di ogni .ivanguardia che lotli Jler Cure la rivoluzione e vincere non può essere se stessa o l'a\'anguardia , icina, ma la mas• sa. Anzi, il problema della burocrazia. che pure ha bisogno d'impedimenti conere1i, si risolve 1u11avia se si assume coscienza sloricn che chi si distacca dalle masse. chi privilegia se stesso rispetto alle masse. è destinalo a fallire. Andrà magari a,•anti dicci. venti, cinquant'anni, ma è sicuro che fallirà. Duemiladuecento anni fa un \'CCChio filosofo cinese disse: ,e Il popolo è racqua e il capo è la barca. L·acqua può sostenere la barca 1 ma 1mò anche affondarla •· E cosi nccaclc <1uanto il « capo ,. o il partito o l'avanguardia si sollc\'a dalle acque o scambia per un mare la catinella di casa. Proprio quando si pensò al convegno nazionale. si crn entrati in una fase critica del nostro lavoro. Si stava po·

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