In struttura rii potere :,()('ialc complcssiH1. e quindi n porsi sul tt-rrcno della lolla ri\olu1.ionaria. C-è, cerio. nel mov. :.Imi.. 1111·aH1nguardia. ma la sua logica è assolutamente J)t~culiarc: (' un'a"rnguardia non istituzionale e i11ter,w al 1110,imcnlo. E:.sa ha di fronte a sé due problemi: a) quello di non distaccnrsi, di non tornare a farsi estranea al mo, imcnto di massa. e anzi di fecondarne la crescita politica e <1unntitati,·a: b) quello dì collegarsi con altre forze sociali ri,•oluzionarie, in primo luogo (logico, non cronologico) con gli operai. pena la sua impotenza e la sua sconfitta. Tullo ciò non a\'\'iene « spontaneamente "• né attraH'l"M> radc:.ione ad una qualche « a\'anguardia esterna ». Tutto ciò pone compiti precisi di direzione politica, (li or- ~aniua:Lione. alla a\•anguardia del rno\'imento. che è una tn•anguardia interna e di massa ( e come tale inten•icne anche all"esterno della prorria condizione sociale immediata, come direzione cioè non ..-esterna )I ma dì un settore in lotta). La sorte di chi si è proposto al mov. stud. come « awmguardia esterna" è una storia significatÌ\'a. Il mo,•. stud. non può cioè illudersi di eludere alcuno dei problemi che ~i pongono a una direzione politica rivoluzionaria (simili illusioni si traducono in un formalismo CO· dista di cui sono abbondanli gli esempi) e che sono i problemi di una giusta 1eoria-prassi rivoluzionaria. Ma esso offre per la prima ,·olta un terreno fondamentale di verifica della giustezza di una linea ri\'oluzionaria: nel mov. stud. si ,erifica nei fotti il rap1><>rtoavanguardia-massa che è al cenlro del nostro discorso. Per questo. è in primo luogo sul terreno del mO\'. stud., come terre110 politico gerumde. che oggi ci si misura. Allo slesso tempo, tutto ciò spiega come la direzione 1>0litica del mov. stud. non sia 1.: il J>artito "· cioè la direzione ri\'oluzionaria generale. Quest'ultima non risiede nella capacità di S\'iluppare un discorso ri\•oluzionario generale, ma nel rapporto che ha con la lolla delle masse e la loro organizzazione. La lotta operaia, la lotta contadina sono oggi formidabili. ma restano prigioniere della divisione, del controllo repressivo dei partiti-sindacati, e della disorganizzazione. In questa situazione, il compito rivoluzionario che si pone 26 - non è di offrire un riferimento amministrati"o. il nuovo pnrl ilo. ma di metterci al servizio dclrorgani1.zazione au• 1onoma delle masse. nei luoghi di lavoro come a livello sociale. La formazione del partito è un prOéCSSOche passa attraverso questa fase, necessariamente. E (lui occorre subilo precisare una cosa. Porsi al ser- \'izio delrorganizzazione delle masse non \'uol dire rinunciare a s,,olgere un ruolo politico. Qucsla forma di ..: s1>0n1ancismo » è effeuivamente presente. Ci sono compagni che sostengono, in nome del rispetto dell'autonomia delle masse (o. in un altro ambito, della •base») la necessità di non « prc,•aricare », di limitarsi a proporre l'autorganizznzione, il rifiulo della delega, la creatività. Questi compagni rappresentano il risvolto omologo del burocratismo contro cui polemizzano: credono di lottare contro chi si proponga come b direzione daln cd esterna, considerandosi essi stessi e< esterni ». e scegliendo la strada del silenzio. o del codismo. Questi compagni scambiano il rispetto delle ma.55'.!col disprt'zzo delle masse. e dimenticano che i padroni non hanno certo simili pudori nel rovesciare quotidiannmcnle sulle masse la loro ideologia criminale. La stessa logica conduce a un « rispetto per la base », nel movimento di massa. che fa coincidere e blocca il movimento col suo li\•ello pili basso di coscienza. In <1ues1i compagni il rifiuto giusto di porsi come « a"anguardia esterna " si traduce nel rifiuto totale del concetto di avanguardia, e cioè di direzione politica. Qui In risposta di Lenin è definiti\•a: « dimenticare il costanlc do\'ere del reparto d"a. ~uardia di e~s~re pili vasti fino al livello dell'.1van~dia...._ \'Ortchhc dire solo ingannare se stessi, chiudere gli occhi di fronte all"immensità dei nostri compiti, restringere questi compiti •· Rispetto alla nostra situazione, questo vuol dire che il rapporto corretto col movimento di massa non esclude ma accresce l'impegno di tlirczionc politica, proprio nella misura in cui non ne cristallizza In funzione in termini ideologici o amministrativi. Cosi per esempio non si può parlare dei comi- \ lati senza parlare dei contenuti di lotta dei comitati; come non si può lottare contro il sindacato o il Pci esclusivamente sulla base di un discorso antibu.rocratico, o "ice-
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