Che cosa .significa questa distinzione, e in che senso qucstu terminologia traduce una sostanza poli1icn. e non è un ca,•il.lare oziosamente? Noi avevamo costruito un rapporto con g:li operai (non parlo <lei singoli, ma della massa) fondato su due elementi strettamente connessi: E) la denuncia della dele •a burocratica alle or anizzazioni tradizionali e or anizzazion raia autonoma· a 1e partiva dai lerni d\!lla COIH Lz1oneo >eraia er arrivare a1 1 antit C· ~cc. La « riuscila » del nostro lavoro poteva essere indi,•iduata tanto nella crescila dcll·autonomia creativa di massa. quanto in un trasferimento di delega dai sindacati e partiti controri\'oluz1onar1 a noi. come « nuova 41irczionc ,._ In ques10 secondo senso. a,•rcmmo goduto della fiducia delle masse, ma nel modo peggiore. con un intatto rapgorto atflREilPfiO, anche se con contenuti politici diversi: saremmo stati di fatto te il parlito 11, ma lo stesso tipo di partito che inlendiamo abbattere. Tutto questo era e,•idcntc nelle proposte 01>eraie, non cerio rare, come: « Fate un altro sindacato». o « proclamate voi lo sciopero». o nella pili generica e diHusa richiesta dcli'« organizzazione J!I. E' vero infatti che gli o~rai hanno il • senso dell'organizzazione ». ~è ~iflettcrc~ po· su. E ricordare quello che già la Luxemburg risponde"a a Lenin a questo proposito: • Lenin vanta l'importanza educatrice della fabbrica che farebbe il proletariato maluro dalla nascila per disciplina e organizzazione. La disciplina a cui Lenin pensa. non viene inculcala al proletariato solo dalla (abbrica, mo anche dalla oo.serma, anche dal moderno bu. rocratismo, in una parola da tutto il meccanismo dello Stato borghese cenlralizzato ». Considerazioni, rese pili attuali dalla lotta degli studenti, cui oggi ne va aggiunta un'ahra, cd essenziale: quella dei decenni di pratica rea. zionaria per cui l"organizzazionc è stata impos1a al proletariato nei termini della tessera. del voto. e dell'adesione cieca all'apparato di partito. In questa situazione. non è strano che la tendenza alla •-dircz~erna JI si 1iapra continuamente la strada. La risposta non è: disorganizzazione (in una sua qµalsiasi versione, compresa l'immaginazionc al potere) ma una di,ersn i-ostnrua di organiua1.iunc. Quando noi ri:,pondiarno: • Non loccn a noi proclamare lo sciopero "· o « non abbiamo intenzione di fare un nuo- ''0 sindacalo », non ci limitiamo a rifiutàrC il merito di una proposto («il nuovo sindacalo 11) ma molto di pili: che si conscnii un roppor10 passi,·o, che .si deleghi noi a decidere queslc cose. Qucslo ,•aie anche e;<' la propo~ta è: • Fate un nuovo parlito ». Se J"intcrprclazionc del Po1crc Operaio come « :n anguardia esterna " si accella. allora il problema della formazione del parlito i; un problema di quantitU: quando l'., influenza ,. locale di un gruppo sarì, :,ufficicnlcmcnll' ampia ( '?) o quando un sufficiente numero di gruppi omogenei ( autoformalisi o portoriti da un ahro) copriranno il territorio nazionale o una sua por1.ionc surficiente ( '!) avremo il parlilo. Se si C dello fino a oggi no a quesla ipotesi. bisogna anche spiegare 1wrché, Lo s,•iluppo del legame con tulla una serie di situazioni proletarie, e la crescila del 1110,,.s1ud. hanno indi• ca10 una possibilità decisiva per .superare un ruolo di • a\'angunrdia esterna •> sia pure di fatto. che. se cronolo~icamcnle inevitabile. non è destinato a 1>erma11ere. Ho dello il mov. stud .. di cui è nece3.!iario capire la portata attuale e 1;ienziale. Esso costituisce il primo movimento di massa con una prospcltivn rivoluzionaria non controllato dalle organizzazione tradizionali. Qui. a costo di ripelcre una cosa ovvia. ,•oglio chiarire in che senso si pnrla di movimento di massa (siamo abi1ua1i al "parlilo di massa» togliattìano. carrozzone elettorale. d·opinione e interclassista; o al concetto di • organir.zazioni di massa » come organismi sindacali). Quando si dice • di massa » non si ,.!llude all"ampiczza quanl1lntiva (che ~111 aspetto di estrema importanza) ma a un carattere qualitativo del movimento: il suo im•e$tÌre un.o strato sociale, caratterizzato dalla sua collocazione nei rapporti sociali di produ• zione (in questo caso lo sludcnte) e a .,Partire d_~uclla ~ondizionc. Il mov. stud. ha doto rescmpio di una contestazione partita dalJa condizione particolare di uno strato sociale proletarizzato ( escluso dal potere e manipolato ai fini del potere capitalistico) che arrh•a a sconlrarsi con - 25
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