giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

allrf'll:rnto idiote o di comodo. Gro,:.o modo. e--~ - a Jlarle ,1uelle dei nemici di cla--~e - .si ridueouo a due: <1ul'lla che. <'oglicndo ~i--1111nrntc il earatlcre spo11t(111co e politfro ckll'e--1,lo~ionc della lolla operaia, ha rinilo per lrarne una <'onfornrn a po~i:rioni .spontanei:-,le ( rifiuto di fatto del la,oro di orgauiu.azionc e di dire1ionc poli1iea); e quella clic. cc111r:rnclo .sull'incapacitl1 di .s,•iluppo della lolla nei 1ermi11i della prc.!':i del polcre. ha gridalo all'a.ssc111i1di un parlito rirnluzionario in grndo di porsi alla sua 1c--1a. l.:i prima inlerprctazionc è .smentita dai falli s.le,.~i. L:i .-.econda è in1erc~--nn1e per In sua 1ipici1ò. e si è o:pccilicata in modo diHrtcntc nel pensiero di « capi • come ~.'.IU\a~eot. per il <ruale bao:tavn un eerlo giorno dirottare un rortco ~ull"Eli--eo per II prendere il polcrc ». Il pnrtilo , i , iene , i~to c·omc una dirt"zionc cslcrna, dol.ita di un.'.I .-.ua logica autonoma. che in un conlcslo di tcn- '"ione i,ociale c~1rcmr11ncn1c acuta - l'ora X - ~i fl pone alla 1ro:1tt » del movimento «ponlanro e ~li indica lo , in della prc,a dd potere. Lezione che ne c·on'-egue: il movimento di m,1-...,.ca"f'.'. ma è senta leo:ta: focciarno il partilo e appiccichimnogliclo su. Proprio allora il no..l.ro giudi1.io è stato un aliro ( e le implica;,ioni di <1ucl giudizio erano lx-n pcs:inti). In Francia non si è llO"IO il problcnrn dclln presa del polcrc. l)('n'"i il problcnrn del potere. E~o è ~1:110poslo da ::avanguardie .s1)()ntance e consislenli delle mao:se prolelarie, e non da una direzione c«lcrna. ì\la la lottu proletari:1 spon• I.Inca lro,a nella sua di\i5ionc e nella sua disorganiz, ..,. zionc i limili insuperabili dcl!.'.I su.'.Iforza politica e pratica. Il compito di < ucsta fase è dun, uc < ucllo delror anin • luzionnr1c e 1c 1 5u1 ano. lo cosi matura la direzione politica generale, e solo cosi uno scontro di classe gcncrali7..zato può condurre a una situazione di dualismo di polere e di distru:rionc dello slato borghese. Il problema non è di porsi alla lesta delle masse, ma di es.sere la tesla delle masse. Il concetto di avm15"ardia esterna, che io qui pongo 24in di,cu5.-.ionc. ha u11 particolare riliC\'0 concreto nella noslra c~pcricnza di mili1an1i del P. O. Il Potere Operaio è nato infnui dalrinizintivl'! soggettiva di alcuni individui, concordi (si fa per dire) su un cerio discorso politico, e intenzionati a condurre su quella base un l.:i,oro di collegamento, forma,ionc e organizzazione a livello opcroio ( o non solo operaio). Si trottnvu di un·" avllnguardia esterna >1°? Di folto, in molte occa.-:ioni. si: in linea di J>rincipio no. proprio perché non ci si poncvn come l'embrione - minuscolo <1uan10 si vuole - del partilo, ma come un gruppo di militanti teso a sollccilarc le condizioni per i organizza. zionc ri\oluzionaria, e ( umch al scrvmo dello S\•1lu l )() 4li forme di coscienza. i lotla. e di organizzazione i massa. La s1ori,1 del cmnmino politico compiuto dal noslro la\·oro, una storia non lineare - in rapporto ai nostri limili sog:gct1h1i come al J>CSOdegli insegnamenti che la realtà oHrc - sarebbe ricca di inscgnamenli. ma non è qui il caso di fnrla. C'è però un punto centrale cui serve fare riferimento. ed è il momento in cui il discorso sull'organizzazione di base (sui "comitali») è diventato collclli\o e ha conquistato il primo posto nel no.stro la,•oro. Quel discorso non ,cnivn per caso. né era originale. Era il discor~o « consiliare >1 con tulla la sua import.in1.a nella storia def prolctaria10. Ma si riproponeva concrctamcn1e. e in modo nuovo. come sviluppo del lavoro s,·olto dai compagni, e come risultato dell'analisi di esperienze fondamenlali come quella del movimc,uo SIU(lenlcsco del maggio francese. delle lolle operaie in Italin, e, in una sfera pi,i generale, della ri,•oluzionc culturale. Di (ronlc a qucslo discorso le due ipotesi sempre latcnli in un·a11ività di gruppo ( e <1uindi anche nel Potere Operaio: significntiva l'oscillazione delle autoddinizioni, da « avanguardia esterna )) a « mo,•imen10 di massa ». al piU caulclarc « grupJ>O di compagni ») si chiarivano nel modo migliore: da una pnrlc, !"identificazione col ruolo di « avanguardia esterna » e il suo polenziamento, dall'ahra la possibilità di agire, attraverso la crescila del movimento di massa. co. mc una prima forma di collegamento delle avanguardie di massa.

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