giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

:-ole gi•sti-.e:lllOil potere. -.ul folto ehc ogni forma organizz:1li\t1 di 1ir>0partitico t• dc1,lina1a a di,en1nre burocraliea. a ,tm,car-.i dalle ma,-,,c. n ,-ostiluire dopo la presa del po• !ere una dominazione ad un"ahra. Nt·llc consegue111.e dei loro di~corsi quindi questi « r-01111.ngn•i rifiulano la dittaturo del 1)rolc1aria10 con la giu~1ifie:11ionc che 1,Ì lrallerebbe di dittatura non del pro• le1nria10. ma di una minoranza di burocrati pri\'ilegiati. Era frcquenle durante le riunioni ascohare frasi come « re-.ccn,ialc non (' prendere il 1>01erema poterlo poi ge• .Slirc Hramcnlc clnl bnsso "'>. Il centro del loro discorso è quello della ges1ione del potere J>rinrn ancora di a\'Cr propo--to i nwai per 1Hcndcrlo. ( Solo in un lHllllO questi ({compagni » ~i diHcrcnzi:1110 dai re, isionisti del Pci e del J>,iup. Enlrambi parlano di gestione del potere senza pre. ,edere i ,ma.i 1,uHieicnti per la pre~u ri,oluzionoria a lungo tNminc di esso. Solo che i revisionisti. mollo concrclamcnle hanno scelto la , ia parlamentare.) Quindi <1ucsti .o: compa!Zni-)1 trascurano che la Hivolm:ionc Culturale è :!tatn lancinta dal Partito. che non è nata improv"isamcntc ma è ctrellamentc legata a tutta la precedente c,•oluzionc delln lti\oluzione e del Partito Comunista Cinc~e. Vogliono in1crpretarla prescindendo dal Partilo, che invece è proprio lfllello clic l'ha rnluta. chi' ne raccoglierà e utilizzerà ~cmpre pili nel (uturo i frutti pili importanti e che da e-.~a ri~ulla ra(forzato e piti profondamente legalo alle masse. L"ahrn r-onsiderazionc fondamentale che sia sollo que- ~tc po~i1.ioni. è che la carallcristica dei nostri tempi non è il 1radimcnto dei partiti revisionisti e dell'Unione So- ,•ictica, ma un rambiamcnto sostanziale della situazione economica e sociale clél capitalismo e dclrimpcrinlismo. I paesi capitalisti, aHcrmano questi " compagni 11. sono ormai organinali in modo da aver dato spazio al loro interno. da aver integrato qualunque forma autonoma di orgnniu.azionc degli sfruttati. cioè i sindacati c il llartito. E non .,i dice che <1uesto è successo perché nei sindacati e nel partito c"è s1a1O il prevalere di una linea borghese e di dirigenti "cnduti alla borghesia. Si dice in\'cce che la situazione è tale che qualunque sindacato e qualunque 14partilo. in <1uanto organizzazioni istituzionaliz.rntc. a\'rebhe dovuto fare la stessa fine. Si giustifica ancora <1ue.s1O fatto con una carattcrislica del sistema capitalista oggi, che lo renderebbe differente dal sistema capitalista dei tempi di Lenin; aliora la borghesia avc,•a un'elile di intellcllunli che avc\'ano il compito di « creare II i ~uoi va. lori. di dare rossalura e la giustificazione ideologica alla sun dit1atura. Per cui Lenin f>Oté,capo,•o1gendo questa funzione degli intellettuali scn'i della borghesia, creare il Partito bolscc,•ico, in cui gli intellettuali, passati dalla parte del proletariato. a,,rcbbcro assunto la guida del movimento proletario. creala una teoria ri\'oluzionaria, identificati degli obbictlivi di lotta sulla base della loro conoscenza economica del sistema capitalisla. Oggi invece il sistema capi1alisla a\'nnzato. ha ridotto al minimo questa funzione degli intellettuali. e quindi non sarebbe consentito piU <1ucl capovolgimcnlo O1>eratoda Lenin e quindi non avrcb• be senso la costruzione del partito. In cHetti nel partilo bolscc\'ico era presente, tra i quadri di maggior rilievo . un gran numero di intclletluali, borghesi di origine, che m•cvano abbracciato la lolla del prole1aria10. Ma il cambinmen10 della silunzionc oggi non spinge contro il par1i1O.rna verso il llnrlito leninista. Cioè ,,erso il partito come ri~ulta dalle opere di Mao Tse-Tung e dalla Ri,1oluzionc culturale. Infatti il dato nuo"o, sia in Cina che in occidente. è <rucllo della maggior partccipa1,ionc delle masse. direttamente alla lotta per il socinlismo ( in Cina questa lotta lrova spazio e \'Ìcne spinta dal Pcc. nei paf'si dell"Europn occidcnlale viene ostacolala dai partiti revisionisti cd è sorta finora spon!aneamenlc. l\'la i tempi cambiano. anche qui esistono e si rafforzano i partiti comunisti marxisti-leninisti. che condurranno i popoli alla villoria). Questo dato non invalida la concezione del partilo, anzi spingf' verso un parlito sempre piU strellamenlc legato alle masse, i cui dirigenti saranno in mjsura sempre maggiore gli stessi militanti operai e contadini. maturati nel partito e nella lotta di classe L..1. Milano. novembre '68. Piero Leona • Elio ~larolta

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