giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

politico, MostTavano cosi di trascurare tutta la teoria leninista nelle sue polemiche contro gli economieisti. e la pratica illegale bolscevica che, appunto perché guidata da quella teoria, aveva permesso al Pc bolscevico di sopra\'\•ivere n tanti anni di reprf'ssione. La linea dei compagni critici cercava di far notare che tutte le impostazioni basale esclusivamente su una rete di comilati e consigli di fabbrica non avrebbe potuto 1>0rlare a risultati piU avanzati di quelli francesi. Vale n dire: non basta colpire nella struttura economica con armi che vanno dallo sciopero alla « non collaborazione • al sabotaggio per far cadere la fortezza dello stato borghese: la for1ezza cade solo se colpita direllamente. Questi compagni arrivavano ad affermare che in Francia il potere è slalo preso ma non gestito. l n realtà il potere non è slato preso perché lo stato non è stato abbattuto, né c"è staio alcuno scontro diretlo. Cosi come il potere non è stato preso in Russia nel 1905 ma nel 1917. Non si può contrapporre il 1905 al 1917 come fanno alcuni; ma il '17 deve essere lo sbocco e il coronamento del 1905. Sviluppare solo la linea di una generica presa di coscienza anticapitoHsta invece di quella dell'approfondimento e del centralismo significa cadere in quella impostazione già condannata dal compagno Mao secondo la quale la presa del potere sarebbe il prodotto del raggiungimento di una chiara coscienza anticapitalista da parte della grande maggiorania del popoloj il tutto gin sollo il capitalismo e la sua influenza ideologica. In questo caso questo uhrademocrali• smo dh1enterebbe attesismo o opportunismo non dissimile da quello 1·evisionista. E nonostante tutto ciò questi u compagni 8. sfuggendo sempre ad una chiarificazione diretta. insistevano sul « non partito », sull' 1< organizzazione di tipo nuo,,o >i. Questo a causa del « nuovo • capitalismo, della « nuova ,, classe operaia, della « nuova» funzione degli studenti. Essi non si accorgevano che in realtà stavano rispolverando vecchissime polemiche. Lenin osservava che lo slogan « contro l'aridità e l'angustia del partito la vita deve prenden;i ciò che le spella » slogan già agitato da Axelrod, Martov e altri menscevichi all'inizio del loro tradìmento) in realtil non significa altro che lasciar 1>rendcre il sopra,•,•cnto agli elemenli arre1ra1i. ;i) fluire normale delle cose, che di per se cerca sempre la linea di minor resistenza, il compromesso. L"opportunismo organizzalÌ\'O lascia spnzio all'el·ono• micismo; non distinguendo fra ciò che è organizzato e ciò che non lo è non si dà alcuno s1imolo ad organizzaN'i ,cramenle, non si allacciano lega,ni organizzati, i che JlCr• mettono un certo grado di coscienza. liwece di accedere ad un livello superiore si persiste a ragionare in termini di gruppi, di leghe, di aggregati indefiniti. sempre con una linea iruicura di sosrnnzialc coperlura del revisionismo. espressione deUa incerta posizione dì classe della piccola borghesia. Si può vedere come per certi versi la problematica di qucsli compagni sia in rcahà non di~imilc didl(' prime polemiche lrotzkiste e specialmente menscc,•iche, contro il leninismo: npJlarcntcmenle uhrasini~trc ultrntlcmocraliche, in realtà opportuniste. Durante restale di qucs1·anno le posizioni nntileninislc del gruppo « Quaderni rossi • sono divenute csplicilc. e sono state teorizzate in due documenti. no è il documento costituti"o della Lega studenti-operai di Torino. l'nltro un documento teorico in cui si aHrontnno i 1>roblemi della lotta sindacale. del partito. della lotta studentesca. che è stato preparato a Milano (e un cui riassunto è stato pub. blicato da Quaderni piace11ti11i. n. 35). Entrambi oggi sono frn i testi del « manifesto dello spontaneismo.,. o~gi in Italia. e hanno fa\'orito il polariuarsi allorno nd essi di tulle le forze critiche del leninismo e del partito. All'origine dei due documenti c'è unn inlCtJ>relnzione errala della Ri\'Oluzione culturale. Si sostiene che la Rivoluzione cuhurale ha dato un colpo di spugna a tulio il patrimonio teorico del marxismo-leninismo. che essa CO• stituisee un supcramenlo e una negazione del leninismo e dello stalinismo. e in primo luogo della concezione del partito. Questa interpre1azione si fonda su una valutazione, all'interno della RC. esclusivamente dello linea di massa interpretato come negazione del centralismo dem1r erotico. Quindi tutto l'accento è posto sulla presa di coscien:r.a da parte de11e masse, sulla necessità che esse da - 13

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