giovane critica - n. 19 - inverno 1968/1969

Infatti, come mai uno studente potrebbe essere socialista, rimanen.do studente, quando la caratteristica della classe studentesco ( di cui egli difende il « diritto di autodecisione 1'1) si basa sulla contraddizione tra il laurealo e i non-laureati, sul privilegio della formazione culturale - su quella realtà. dunque, la cui eliminazione rappr('senla il senso del socialismo? L'equivoco del rnimo enlusiasmo si chiarisce ben presto, e nel migliore dei casi la contraddizione classista da chiarire viene chiarita subilo e apertamente: la classe degli intellettuali. oggi. non è rivoluzionaria come classe, e non può essere rivoluzionaria, mentre il proletariato, proprio come classe, è rivoluzionario. ( E' un errore richiamarsi alla rivoluzione francese. e in genere alle rh•oluzioni borghesi. Nei confronti del feudalismo o dell'assolutismo che dovevano essere eliminati, gli " intclleuuali ». in molti casi, anche come classe. possono essere stati rivoluzionnri; da questo però non clcvono essere !ratte delle conclusioni circa il loro alleggiamento nei confronti del capitalismo.) Questo è un dato di fatto obictti\•o. il cui disconoscimento ha dato origine a gravi errori - e ohri ancora ne porterà. Forse con ciò si ,,uole negare l'imporlonza rivoh11.io.nario degli intellettuali? Nicnt'affatto. Anzi. molti intellettuali sono dei buoni rivoluzionari. e sono talvolta i migliori anlesignoni della rivoluzione. Se i contemporanei e.li Lenin e di Trockij. di Bela Kun e di Rosa Lu"ernburg n<'gasS<'ro ciò, sarebbero certamente ciechi. 1\la gli inlellclluali possono di,,cntare dei rh,oluzionari solo come indh·ic.lui: po,.~rno abbandonare la loro classe per poter partcci1,arc alla lolla di classe del prolctarialo. In fai caso essi po,sono di,·<'nlarc dei veri combat1cnti di prima linea: dal momcn10 rhe fon. no con assolula consapevolezza ciò che la gran ma«sa del prolc1aria10 fa solo istintivamcnlc, possono di,·cnlarc i mi. gliori dirigenti, i piU pron1i al sacrificio. lnfottì cs~i. romc dice il /llanifeslo com,mistu nel passo ci1a10. « hanno raggiunto il punto dcll'inlclJigenza teorica di lutto il mo, imenio slorico ». Gytir~y l.nkBe~ [ 1 Cfr. K.,111, M.\IIX e Fim:01111. ..11 E'\òGKI" • .lla11i/t.!I de, Kommu11is1iu:l1t.11 1'11r1,i, 1848. Mega I. lr1ul. il., Mrmiff'•IQ del /1Urti1v cornu11i,1a. Torino. Eim111di 1962, I'· 113). l rt Il urallt.re sloric»-sot'ialt. 1.lt-l • Reruf • chr ritroviamo aneht. in Storici e rou:it.11:0 di cl11&u non C mutualo da WrlM"r, bcnsi da E. Las.k. che fino al 1917 escrei10 un nolt\ole inrlu!M> su Lukac~ (dr. E. I...~""-· Ge,ammf!lte Scliriftf!II. lii lhnd. Ti.ibinjl:Cll 1924. pp. 212 , ... ).] P crr. !lfoi!rr df! la Pl,ifowphir, 18li. Mega I. C. p. li8 (lra,L il., /Uiuria df!lla /i/oso/io, Roma 1950. p. 140).J La questione del parlamentarismo 1 È comunemente ammesso che il problema del par- • lamentarismo non riguardi una questione di Condo. ma solo una questione tattica. Nella sua indubbia esattezza quest'aHermazione risente però di non poche oscurità. A prescindere dal fallo che essa quasi sempre è pronunciata da coloro che - praticamente - sono o fa. vore del parlamentarismo e che quasi sempre rivelano con il loro atteggiamento una presa di posizione a favore del parlamentarismo, essa è raramente espressa senza riserve, con la mera constatazion(' che non si traila d'un problema di fondo. ma solo 1at1ica. E qucs10 si ,•erifica proprio l><'rché - mancando un'effettiva teoria della conoscenza del socialismo - il rapporto d'uno queslione lattica ai principi è del tutto oscuro. Pur non potendo approfondire in questa sede Inie problema, dobbiamo però cominciare a sottolineare quanto segue: lallica significa applicazione pratica di principi posti teoricamente; tallica. cioè. è il termine di congiun- - l01

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