giovane critica - n. 18 - inverno/primavera 1968

Se cosi fosse, infaui, implicitamente si dovrebbe af. fermare che Marx - analizzando il sistema capitalislico - ha chiamato •realtà» ciò che appare agli occhi di tulli: ma non C cosi. Volendo esprimere la cosa grossolanamente - limirn. ta a ciò che ci serve qui per proseguire il discorso - si polrcbbe dire che il termine • realtà », ( e i tt'rmini « oggettivo», « ogge11ivamen1e », eccetera. che gli sono gene• ralmentc connessi) riguarda non lo svolgersi dei fenomeni quali appaiono, ma le tendenze secondo le quali nvvienc un certi,) sviluppo. Se si parla della società capitalistica. dunque. l"oggct• lività sarà rappresentata dalle leggi di s,•ilupJ}() che sono proprie di questa società, nella misura in cui il potere capitalistico riesce ad imporle la somma delle decisioni che via via prende, plasmandola in funzione della propria sopravvivenza e della propria crescila. La diffusione di ideologie è uno dei mezzi che il potere ndopera a tal fine: non sene tanto a mascherare e deformare gli avvenimenti di ieri, oggi, domani, quanto nascondere il fatto che essi sono !losta11:ialm.e,1te la ripetizione della medesima "ieenda: la vicenda dello sCru11amen10 e dell'oppressione. quali si ri• trovano nel meccanismo del contrailo capitalistico di lavoro, e da essi si estendono alrinsieme dei rapporti sociali. Ma se de,1e servire a questo, l'ideologia non può essere soltanto proposta di schemi teorici: de,•e farsi scicn:rn, e scienza applicala. Accade cosi - ad esempio - che il richiamo alla « razionalità dello sviluppo » favorisca in Italia per un certo periodo, la diffusione dclln piccolo proprietà coltivatrice in agricoltura, diffusione il cui carattere « ideologico » e svelato non in base al fatto che essa non corrisponda alle aspettative degli agricoltori, né al fatto che - come sostengono le sinistre ufficiali - sia stata solo parz.ialmentc attuata 11 , ma precisamente in riferimento al fatto che essa - date le tendenze già in atto nelJa società al momento in cui la si progettava e la si C eseguita - era destinata a sfociare nel proprio opposto, cioè nella realtà d'una phi forte ( anche se temporaneamente meno evidente) concentrazione. E questo senza che la « razionalità dello sviluppo 1t venisse rimessa in discussione: anzi, il richiamo ad essa lia oggi mollo maggior pokrr di com•inzionc, poiché si fonda sulla 4< "alidità sperimen10le n del periodo prcecdcnle 12 • Risulta dunqu<' e, idcn1e d1c il filo ('il(' uni~r(' tullt> queste vicende in una ril(_.,,ahilt' omogt11tili1. il (·ritrrio uni. co che guida tulle queste dcci.,ioni ( apparC'nlcnwntc <'On1rns1an1i). cioè la loro K razionali1:l ». altro non è ehC' l"C'- sigenza di manlcncrc cd accrescere il controllo capitali.stico sulla forza la,1oro sociale. rioè di mantenere ('d accrci,('erc la proletarinn:r.i(111c tl"una quantità sempre ere-.ecnte di persone e di gruppi. Alla luce di <fUC5tart'altà. o~ni tcnlnti,o di opporvi~i stil piano dell'oggc11iviti1. dcll.'.1ra;,;ionalità scit'ntirira. (lt>I « realismo "· non 1>11Òtradurs.i in allro che in un lavoro destinato o a produrre altre ideologie. oppure a rncllt'rc in luce alternative di s,•iluppo economico interne al sislcma stesso, cioè che non rimettono in discussione la sua csi• gcnza fondamentale: la subordinazione del J}rolclariato a decisioni prese da altri. ottenuta anche attraverso la frantumazione di quest"uhimo in una serie dì ~rup,,i. ml'diantc la divisione del la,•oro. la di\'crsa attribuzione del I}()• tcrc esccuti,•o ai "ari li,·clli. e soprallullo la distinzione di fondo tra lavoro intellettuale e nrnnunlc. lavoro di riecrea e lavoro politico. eccetera. Per questo <1ualsiasi linea (}()• litica che pretende di fondarsi sufi'" oggctti,•ità » ~enera incvilabilmente organismi hurocralinati, che nei rapr~rti con la classe tendono a riprodurre - anche quando prc• tendono di esprimerne le esigenze - ì fenomeni tli autoritarismo e distacco propri della società capitalistica pili vasta. Esempi tipici di ciò che s·e detto sono gli esiti degli sforzi fatti dnlln sinistra uUiciale 1:ter elaborare. a li"cllo locale, zonale, comprensoriale. regionale. piani di sviluppo alternativi n quelli proposli dalle « for1.e padronali »: nei casi piti seri (pochi), si tratta di schemi assai J}ili « ra. ;donali • di quelli a cui intendono contrapporsi ( i quali per lo piti sono il risultato di palleggiamenti di ,•aria natura tra notabili. operatori economici e altri). elaborali in uffici studio cl1e hanno con In popolar.ione interessata - di là dalle dichiarazioni programmatiche e di principio - 89

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