riC"hc allora incomprcn~ibili nella situ:ll.ionc italiana. Bologna allarga poi In :.ua critic:1 alla c,,pericnza e elaborazione ulteriori del mo, imenio operaio. so110,·nl11tnndoogni ri<'ncn nella direzione della dcmocratia diretta, per cui dal Consiglio del '19 in poi non ,cde :tltro che un lungo , uoto di pratica ncgntil'a. Non '-OllO d'accordo con Bologna perché a mio n,·"iso una concc1.:ione con~ìliarc o di democrazia diretta - Ira l'altro nella pureaa con cui la intende Bologna ~ cnlra in halia non tanto con Crmn!<ci quanto con ~1orandi. Una t'once1ione del Consiglio non solo come organo cli rinno- ,amenlo dc-I ,ccchio Partito (come la intese il wimo Gramsci) e ncmmcno come strumento di proic1.:ionc cellulare del m1O,o Parlilo t"omunisla (come la intese il secondo Gramsci): una concezione del Consiglio che superi non !'olo la conc<"l.ione del parlito e del J}()lere del ma.ssirnali- ~mo ma anche quelln burocr;llica dell"Internazionale comunista; una concezione del Consiglio che \'ada oltre ai condizionamcnli cui soggiacque Gramsci. è lcorizzatn in Italia pro1>rioda Morandi ( e non solo dal )lornndi del '30) e potc,,a a\'er~i in una situazione in un certo senso eccezionale: in una siluazione in cui gli S\'iluppi monopoli1ilòilici del fn~cismo 1oglic"ano ogni ,•clleità di ruolo aulonomo alle cln..,si medie e alle loro J}fOiczioni politiche. come pure alle \'Clleilà mcdialorie e allcanzis1ichc dei partili operai: in cui il peso della vecchia organizzazione e delle ,·ccchie dil'i'-ioni partiliche era stato dissolto nella ille~ali1à: in cui lo influenza della direzione .staliniana nclrlntcrnazionalc comunista. che certamente non a,•rebbe sopportalo queqe teorizzazioni, trova,•a mediazioni che ne smon.a\'nno In presenza burocratica. Quesla concezione che entro in hnlia con il Centro Socialisla lnlcrno nelle forme e nei modi che la situazione .sopporta,1a. certamente non polc\'a sostenersi a lungo in questa purezza con il rilorno dopo il '45 dei pnrliti slorici. con l'apparire sulln scena 1}()litica((cnomccm ignoto alla sloria dei parliti moderni) di ingenti masse diseducale alla lolla. in una siluazione poli1ica internazionale che era <1uclla codificata nella sparlizione del mondo nelle sfere d'influenza: J>Crcui questa concezione del potere dol'elte trO\'arc modi di me• 78 - dinzionc e di espressione diversi, fuori dalla polilica parlamentare, che non nascessero da teorizzazioni « pure • ma ccnellotiche e nello stesso 1empo non mortificassero la sperimcnlazione s1}()ntanea in una subordinaz.ionc a di- "ersi stadi di organizzazione. Dalla lolla per il Cln-Consiglìo sconfitta doli'« antifascismo democratico >1 e dalla ,•in • nazionale-popolare ,. si do\'CIIC passare al recupero del momento consiliare nella impostazione del rapporto lrinitario masse-isliluto di classe•parlilo di cui la lotta per i consigli di gestione a li,•ello della produzione e la lolla per una organizzazione dcccnlrala n li"cllo del luogo di la\'oro e in seguito la lotta per una concezione colletti\fa dell'organizzazione che respingesse In fC democrazia ,. e I' fC autonomia • social<le· mocratichc e superasse nello stesso lempo i punii burocratici del centralismo, rappresenlano le tappe attra"erso le quali nella situazione italiana e inlernazionale ha do\'uto passare e mediarsi una visione del potere come democrazia diretto. Durante la discussione S\'oltasi alla Casa della Cullura di Milano su que.sti lcmi, alcuni gio,•ani compagni di formazione e di indirizzo gruppologici a\'anzarono polemicamente il nome di Raniero Panzieri come discriminante, a li"ello teorico. tra una concezione buro-democratica e una concezione consiliare dell'organizzazione. La prima Ìn\'estirebbc globalmente la pratica dei « partiti 11. la seconda sarebbe l'eculiare della sperimcnlazione di « grup1}() ». L'inizio della crisi delle istiluzioni « dcmocraliche >1 come tipiche delle fasi di slabilità capitalis1ica: l'nssaho ad esse che \'engono portando masse confusamen1e C\'crsi,1c nel processo ri\'oluzionario apertosi nelle «città • del monopolio nazionale e internazionale. pone il problema di una organiizazione extra-legale dal basso che invesla anche mentalità. prassi strutture organiz.zati\'c dei lradi,-:ionali parliti operai di massa. Oa un tipo di organizzazione che con la sta1ici1à del suo 1>esomassivo e efficienziale grava sullo Stato « democratico ,. e lo condiziona, si tende a pnssnre a una organizzazione per masse in ri\'oltn che crea lo S1a10 dandosi istiluti di potere mobili e decentrali,
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