giovane critica - n. 18 - inverno/primavera 1968

Nel 1952 ,•iene formulata, e nel 1954 approvala la « linea generale i. per la trasformazione socialista. Questo programma è rivendicalo come proprio dalle due correnti. Tuttavia nel corso della sua formulazione i contrasti furono mollo 1'h•aei. Ancora una volta allcncndosi a <1uanto era già acquisito. una parte dei comunisti u insiste sulla validità del sislema di « rrno,•a democrazia ,,_ A op• ponisi è lo stesso Mao, che in altro momento lo aveva proposto, e sostenuto contro i fautori della democrazia borghese: tt Alcuni [ ... ] continuano con la loro 'nuova democrazia' im•cce di intraprendere la eoslruzione socialista [ ... 1 » (1953); l'idea di stabilire un ordine sociale di nuova democrazia non è conforme alla situazione at• tuale cd è di ostacolo allo sviluppo della causa socialista. Il contrasto assume toni drammatici nel 1955. quando Mao prende lo spunto da alcune tendcn7.c spontanee fra i contadini in favore della cooperazione per lanciare un grande movimento nazionale per la collellivizzazione agricola ( cooperative). Moho forte è la resisten7,a di quanti ritengono prematura e impossibile la conduzione collettiva di un'agrieoltur.:i arretrata, po"era e non meccanizzata n. • Nelle condizioni del nostro paese. la cooperazione deve precedere l'uso del macchinario pesante 11. so• stiene Mao: • A nessun costo dobbiamo considerare come due cose separate e isolate l'industria e !"agricoltura, l'industrializzazione socialista e la trasformazione socialista dell"agricoltura. e a nessun costo dobbiamo meller l'accento suffuna a danno dell'altra •· La scelta di Mao è falla in base a preoccupazioni politiche e per lini politici. Le diHicoltà tecnico-economiche sono poste in secondo piano. li problema non è quello di arrivare il piU rapidamente e con la maggiore iacilità a risultati economici ottimi, ma di procedere in ogni momento verso una società socialista: di contrc1.9tare sul nascere ogni sviluppo e ogni costruzione che sanzioni e approfondisca le diHerenze e le contraddizioni fra le classi lavoratrici. Il riferimento ai contadini da questo periodo sarà di nuovo costante: bisogna evitare che si cristallizzino situazioni privilegiate nei confronti dei contadini poveri; anche la classe operaia urbana non deve • di,•entarc una classe pri,•ilcgiata nei confronli dei coniaclini - e nella misura in cui lo C, il pri,•ilcgio deve essere gradualmente a1tenuato. rino a scomparire. Va O'-.-,_en,atocl,e ,1ue.!llO~copo non l' f>er~c~uilo a livello di distrilmzione. Non si tratta di un tendenziale egualitari:-1111) a po~teriori nelle pa~he. Alla ba!'e della eoslruzione socialisla sia il principio che quc<.la concerne tutti'. gli &Irati dei la\•oratQri: è e-~enzialmcntc nella strul• tura sociale. nei rapporti di produzione che n()n devllno costituirsi settori piU a\'anzali - piU « .:;ociali!>li » - giacché un socialì.-,_111p0er settori diffcrcn:,iati non ~arcbbc piti tale. Tu11a,•i;:i !"adozione accelerata e per t( halzi • di riforme a,·anzale 11011 manca di produrre contraccolpi gr~l\i sul piano economico e sociale. Questi si ,•erificano nel '56 e torneranno a \'Criricar:,i dopo il • grande balzo » nel 1958 e duranlc la ri,•oluzione culturale. Nel 1956 masse enormi di contadini affluiscono nelle città che non sono in grado di a;;sorhirli. ( Non è escluso che le misure di scioglimento di cooperali,·e da parte di Liu Sl,aoeh'i fossero siate prese nel tentati\'O di e,•i1are certi S<Jllilibri). Ne seguono interventi d0 autori1H per costringere i contadini n tornare nelle campagne. Duplice è il risultalo di queslo mo,·imento accelerato verso il socialismo a lil'ello di rapporti di produzione e con scarso riguardo al condizionamento delle forze produ1ti,•e: da un lato la cosa 1,a successo, la collelli- ,,izzazione è un fatto compiuto. le tendenze • economiciste » suhiscono una sconfitta: d'altro lato que.,tc uhime tornano ad essere le sole in !?"radodi risoh•ere gli squilibri causati dalla spinta rivoluzionaria. esercitano una funzione utile, e si rinvigoriscono. La Ciua conserverà cosi per anni slancio rivoluzionario e saggia ed equilibrata capacità di gestione: come risultato di forze politiche in lotta ma non fino olla rottura, in contraddizione reciproca ma in vista di scopi comuni. Questa situazione sarà rolla solo \'Crso la melà del 1966 duranle la ri\•oluzione culturale proletnria 11 • A sancire la ripresa delle tendenze • economicistc » sta la risoluzione finale dcll'V 111 congresso del Pec ( 1956), - 53

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