giovane critica - n. 18 - inverno/primavera 1968

classe autenticamente rivoluzionaria resta il proletariato industriale anche nella piU larga concezione di Lenin per la ,1uale ogni ri\·oluzione nntimpcrinlista anche in area pre-borghese è parte della ri"oluzionc socialista mondiale. Per i paesi dell"Asia, do,·e il proletariato industriale era debole, Lenin accentuò la necessità dell'alleanza. con le nascenti borghesie nazionaliste e il ruolo antimpcria• lista che potevano giocare. E' ,•ero che, nella ipotesi leniniana. la ri\•oluzione democratico-borghese nella fase dell'imJJCrialismo può dar luogo immediatamente alla ri,•oluzione socialista, saltando la fase dello s,•iluppo capitalistico: ma la possibilità ne è data dal condizionamento internazionale. Lenin fu colto dalla morte prima di a"erc ,•eramente affrontato il problema dì come questa ipotesi si concretasse nella lotta di classe all"interrw dei paesi a economia parzialmente (l pre-borghcsc ». I successori di Lenin in Europa e i dirigenti responsabili del partito in Cina non recero nessun progresso nell'affrontare questo problema. In pratica, data la deholcu.a del proletariato, lasciarono la guida della rivoluzione al Kmt, cioè ai nazionalisti borghesi e semiCeudali. Col risultato che questi, anziché rivolgersi contro l'imperialismo, distrussero quel tanto di organiuazione proletaria che in quei primi anni si era andata creando•. 3 Negli anni fra il 1927 e il 1935 ha luogo nel • Pcc una complessa lotta fra fazioni, ulteriormente complicata dagli interventi del Comintcrn. Non è possibile in questa sede darne un resoconto neppure sommario, e del resto non è essenziale conoscerne le ,1icende ai rini del discorso che ora ci interessa. Nonostante le reciproche divergenze, le politiche scelte in quel periodo da tutte le fazioni hanno un punto comune: l'estremismo • di sinistra• (si traila delle • tre linee di sinistra •• come vengono de(inite dalla storiografia cine• se: <1uellaadottata durante la segreteria di Ch'ii Ch'iu-pai, que1la di Li Li-san e quella di Wnng Ming). Queste linee II di sini!>tra • si hn,a111)..u. lla -.1e-.-aJHe• mc~a delle lince « di deslra ». e cioi.•: rin+luzionc ,ocialista possibile solo ad OJ>Cradel prolcrnrinto industriale. Secondo le lince di destra, come al.biamo , i'-lo. data l"arrctralczza della Cina e la clcholczza del proletariato. la sola ri\Oluzioue J>Ossibilc cm i1uclla liorglic1,c. ~uidarn dalla borghc10ia. ~la la borghesia. 1)01,ladi fronte al dilemnHl di parteggiare o JJCr una ri,•oluzionc che non le oHri,a prospctti,•e di s,•iluppo e ucpp11re di SOJJfaHi\'Cnza o per gli imperialisti, si scl1icra,•a dalla parie di r111c~1i uhi mi e asse,ta\·a un duro colpo nl mo, imenio prolcla• rio. Le teorie sulla furn.ionc ri,•oluzionaria della borghesia nazionalista anda\'a110 in frantumi. Allora. alle minoranze ri,•oluzionarie non rcsla\'n che ripiegare sul prole• tariato industriale e affermare \'olontarislicamcnle e contro ogni e,•idenza la capacità di qucst"ulliruo di procedere immediatamente alla rivoluzione socialista altra\'crso la insurrezione nei centri urbani. La tendenza a\'venturistica all'insurrezione immediata fu attenuala nella « terza linea di sinistra » ( patrocinata dall'Internazionale): ma si conlinuò ad operare principalmente con quella prospetti,•n. on e'è quindi soluzione di continuità fra ((UCSti orientamenti e il ritorno « a deslra )) nel fronte unilo onnicom1>rcnsivo: facilitato dall'ondata di patriottismo che in"csli\'a quasi tutti gli strati sociali del paese di fronte all"invasione straniera, e dall'equi\'OCO sul piano interna• zionale ( un gruppo di potenze imperialistiche schierato contro un altro e il paese socialista e il 1110\·imento operaio alleati di uno dei due gruppi conlro l'altro). Fin quando ci si è posta In domanda: è la borghesia nazionale o il proletariato industriale a guidare la rivoluzione antimperialista in uu paese socioeconomicamente arretrato come la Cina? si è rimasti intrappolati in un gro,•iglio dottrinario e non si è riusciti a elaborare nessuna \'alida soluzione politica. Nel 1936, all'epoca del secondo fronte unito, quello antigiapponesc. i comunisti che invece di guardare al.la realtit cinese ripete,•ano a pappagallo le direttive dell'[ntcrnazionale non ave\'ano fatto un passo a\'anti rispetto al 1927. Fronte unito anti imperialista significa\'& per loro accetlare ancora una voi- - 45

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