parie a,•,•ersa, dai comunisti contrari a Mao, delle cui ragioni si fnnno porta,,oce alcuni studiosi sovietici 3 • La coincidcnia fra ,,uan10 ei dicono le due correnti opposte è tale, anche circa i contenuti politici del contrasto, che possiamo tra11quillamcntc acce1tarlo per valido. Resta il fallo che, fino a quando non si è arrivati al conllitto nperto, ai periodi di maggiore tensione fra i due orientamenti si ahcrna,•ano periodi di compromessi e di accordo almeno sugli scopi immediati se non su tulle le prospettive. e che la poli1ica del Pce fino alla rivoluzione culturale è il risultato di questi conUitti e di <1uesli com• promessi, e non si può idenlificare con l'uno o l'altro orientamento'· Di piU. è probabile che solo tardi le due lince siano arrivate a coincidere con grup1>i di dirigenti chiaramente definiti. E le tendenze non sono riducibili solo a due: oggi si sono formati due schieramenti principali, domani potrebbero formarsene altri. Perciò il quadro che ci viene presentato di una lotta ventennale va utilizzato come una sempliricazione, preziosa ai (ini pedagogici, dove i singoli personaggi giocano un ruolo in parte simbolico. rappresentano l'incarnazione di alcuni orientamenti politici. Il discorso vero è sugli orienta• men1i, non sulle persone. I comunisti cinesi ne sono consape,•oli e dànno poco peso alla sorte individuale delle persone e perfino alla conservazione o meno delle cariche ricoperte da parte degli accusati, una volta avvenuto il chiarimento a livello di massa. Il problema è piU complesso per il periodo anteriore al 1945. Le indicazioni offerte di recente dalla stampa cinese sono estremamente frammentarie, si limitano piU che altro ad accenni nel cono degli attacchi contro P'eng Te-huai e contro Liu Shao-ch'i. Queste indicazioni sono h,rgamente integrate da chiarimenti forniti in precedenza, da alcuni scritti di Mao sui quali si richiama )'altenzione affinché siano compresi nel significato reale e da altri in cui egli aveva già affrontato temi di storia del partito - non certo per gusto accademico -. Inoltre esistono .sull'argomento Conii pubblicate e ricerche condotte da studiosi occidentali. Dall'insieme del materiale disponibile si può ricavare nelle lince generali la traccia del percorso seguilo da Mno-Tsc-tung e indi"iduarnc l'intima coerenza. Se pure a posteriori, si puù ricoslr11irc una linea unitaria attraverso le varie fa~i e i vari indirizzi spccirici della sua politica. lrn•cce sarehbc prh•o di scn~o \'Olcrc unificare sollo un comune denominatore le tendenze all'inlcrno del partilo con le (1uali egli si è !rovaio ora in oppo~izionc. ora in accordo autentico o di compromesso. Va tenuto presente h1lta\'ia che esiste un rapporto indubhio fra quel• le che ,•engono clefinile « la prima e la seconda linea opporlunisia di W.ing Ming» negli anni trenta e gli orientamenti ai quali ~fao si è oppo~to dopo la guerra antigiapponesc. 2 La slorin del Pcc dnl 1921 .il 1945 si può divi- • dere in tre grondi periodi: dalla fondozionc al primo fronte unilo col Krnt alla rottura disastrosa di qucst"uhimo ( 1926-27): dalla faticosa ri1,rcsa organizzati,•a alla fonclnzionc delle hasi so,,ietiche alla guerra civile col Km! alla Lunga J\larcia: dnlla confercnzo di Tsuni ( 1935) alla guerra anligiapponesc alla ,,i11oria ( 1945). Seguono il periodo della lerza guerra ci,•ile ri,•oluzionaria (fino al 19•19) e 1p1cllo della Repubblica popolare. Tulle le poli1ichc adotlate dalla direzione del Pcc fino al 1935 sono giudicate fondamentalmente errate dai sosteniiori della linea di Mao. Dopo il 1935, quando la leadership di M.io ottiene riconoscimento uHiciale, permangono tutta,•ia nel partito tendenze errale ( anche ai vertici) fino ad oggi 4 • La continuità della linea di Mao è coni rassegnata successivamente dalle tesi: che la rivoh1zione de,•e essere guidata dal proletariato: che non si de\'e passare per lo stadio della rivolu:.ione borgl,cse ma per quello della nuova democrazia; che a questa deve seguire la rivolu:.ione socialìsta; che la dittatura del pro• letariato de\'C continuare la rivoluzione fino al comu.- nismo. Costante e centrale è il problema del potere politico e di <Jualecla.ue debbn esercitarlo. Va premesso, a evitare cqui,·oci, che per guida del proletariato non si intende guida della cla.s.se operaia SO· - 43
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