giovane critica - n. 18 - inverno/primavera 1968

i;?i l,l rc,11!:1,t(',-n i· poco d1inrn in T('nde1ua e l.:ile11z;1. Tt'ndcnzn (' 1":1:--pirnrcehe na-ce quando una ('1,('Cu.1ionc, iene im1>edi1a con In forza. I n1e111a è il conknuto utopico, nd 1prnle ,i tro, a l'oppr('~,o. che lt~f:illima e tfa 1,0'-tnnza alla 1\·ndcnza. Tulle c due. Tc,ulenza e l..atcnza. si tro- ,nno nella re:dtì, ;-,,te,sa. nello :--!alo di trr1115izionc dove il \"ccehio non muore N:I il .:\uo,o 11011 na ..cc, proprio in (jucllo nel quale noi o~ti ci lrO\inmo, in uno stato della In. t!e<"i,ionc-. 11d quale fo ;-,,(){'ietà è gra, id.i. ma la nuova ;-,,oeic-tìi1ndt'ri•a. in una ,trnn:1 nrnnicra imlccisn. come non lo fo nMi. For;-,,cJJCr il folto clic ciò che ora dovrcbbc , enir fuori. non do, rii e••NC alcuna mi.:1ificnzionc perché ot,:f!:inon ,i dc,0110 c••err al<'unc illu;-,,ioni croichc eomc le nu!ri,a la lli,olu1ionc franec,c allord1é ,olc,a :wcre il Ci1o~rn. il libero bor~hc,c-. !}c-rché oga-i non ,,j è pi1i l'illu,ione ru--a di 11rima del · 17. ((Ut'lla del eompagno eri,tia110. l"illu-ione dw eontcne,n l"anima sln,a. per sahare una illu'-iOn(". rEurop~. che ,eni,a dnl profondo di Oo,tojc,;o,kij e di Tol-toj. \):i l"inlrrcs~c del prolelarialo c-ra .:fato allora di non ,ner(' alcuna idcolop;ia. 1.t<•u.::i cli ,roprirc- i rapporti. E,,o non ,ol(',a alcuna nchhi:1. Quc..,10 è un "'Xo,um nella Cla.:~e ri,olu,ionaria. Forse perché ciò pro<lurc un c-ffelto po,,teriore e perché questo staio non è idcologiuabilc. vi è o~,;=:ui na enorme sensibilità \'erso In nebbia e nello stesso tempo una durc,oleu.a dclln nebbia, Come nominare il lutto'! Si aggiunga a questo la grande delusione dello s,,ilu1l· po dei pac~i sodrilisti che ha trasformato in molto il mar- :\ismo in un problema. Dunque lutte cose che. prima di tut• to prc,,,o la pieeola borghesia. la quale ahrimenti sarebbe forSe molto pili disposta \'Crso il Nuovo. hanno condotto nd una di-crimin;wionc del Socialismo. del 1\lan:i.:mo. Tutte queste cose ora si ammassano per rendere rico. no.::cibili gli ostacoli che adesso costitui.:eono la Crux del l\'uo,o e che lo mellono in diffiroltà. Sappiamo molto csaltamentc co"a è accaduto, vale n dire ciò che non è aecadu10. ~la non abbiamo pili la condizione formulala da Brecht: ,cdo chiaramente In méta davanti agli occhi; solo che non so come arrivarci. Di contro. si sa quasi come ci si arriva piultoslo che a\'crc chiaramente la méta davanti agli 21ocrhi. E se non esish" nnticip:itnmé11le un obic11i,o lontano prc~ntc. nnn, i sono neanche ,cri obic11i,•i lran'-itori. Questo dunque (111ulcunn condizione che in parie spiega. scusa, la mancanza di chiarezza nella <1unle si trovn ancora ohiettivnmenlc la ri\•oha gio,,nnilc, ma che pone anche un compito enorme cd è un postulnto: abolire ciò con lutti i mc.t• zi. con otlimismo militante. E cosi la domanda è ri,olla nl signor Dutsclike, quale spccialistn; a che punlo siamo obiet1h 1;unC'nte e soggc11ivamcntc? OuTSCIIKE: Il punto di !}artcnza della discui,sionc dc,e essere, a mio a, ,iso. la distruzione dei <flHldri ri,oluzionnri in Germania dal 1918. ad opera del Fascismo e dello Stalinismo. :\1ellc eo11di1.ioni delraltcrnativa di Capitalismo e Stalinismo. il JJcnsiero socialista \'enne a lro\'arsi in un , icolo cieco. E' ,,ero che negli anni quaranta m•e,•amo nclrodicrno teno mondo. dei movimenti rivoluzionari. ~fa ,,i era un accordo Ira le grandi potenze ccl una chiara deter• mina..-ione delle sfere d'influcm.a cd uno. chiarn disposi• zione che in Crceia non avrebbe avuto luogo alcuna Rivo. luzione. che i conflitti e le possibilità in ltalin ed in Frane-in non 1wrcbbcro avuto luogo. come era anche chiaro che gli americani avevano il permesso di distruggere i quadri socialisli tedeschi ancora rimnsli. E cosi fu. E dall'altra parte (Germania orientale) furono imporlali degli uomini polilici che non a,•evano alcuna presa sulle masse, che non si potevano appoggiare sulle masse poiché essi erano imporlali ed a,,c,•ano eia escreilarc un potere. ma nessun potere legittimalo dalle masse e dai desideri e dngli interessi delle masse. E cosi l'alienazione tra Parlilo e Masse, tra la pretesa socialista e la rcnhà della seconda ~ucrra mondiale, si verificò sin dnll'inizio <1uale momento della realtà tedesca, A que!ill0 si aggiunse il fatto che dal 1945 ol 1950 si toccò la produzione industriale lorda - cioè dcll"ante. guerra - e dal 1950 al 196•i vi fu un periodo ininterrotto di prosperità. il eosidde110 miracolo economico. precisamenle: il periodo economico della Ricostruzione. Quattro piani rendono possibile, secondo mc, un nuo"o punto di partenza.

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