trii diHnlar(') azionc ( e non con1cmplazionc) politica. Quc,ta t• l'unica , ia che ci C data per capo,•olgcre la tocrei1.ionc del Luogo e delle Leggi del Teatro. In Italia 11011 e'-i•te un modello nazionale di teatro l'olitico. L'unico modello di teatro polilico dccen1ra10 è ,talo quello dei Gad di 111c111nli1pì1iceolo-horgl1esc. ideo• IPi;::icomentc fo-ci•la. li ,cntcnnio fa;;.cista appunto, men• Ire in tutta Europa ~i elabora, ano delle teorie di tea1ro ri, nh11ionnrio -ulla ba-e delle ~ingolc culture nazionali. i,ola lo •pcllatolo del no•lro Bclpac.:.c in una specie di r,·•<-ricburoeratiea ( burocrnzia dello slato. delle corpora• 1inni. della fami~lia). li ri•ultt'llo fu che dalla liberazione i11 poi. ,i p3 ...(, 1>cr teatro rivoluzionario il teatro di ag• ,::.iornamcnto culturale. di modo che. come già ai !empi ,li G11•la\(l \lodcna e della lotta risorgimentale, quella batta:=li:l tentrale di,enne 1111 semplice problema di mcs· •in-cena. con un 1,ai:aglio d.i idee riformatrici troppo C•trance 1,er non dhentorc al pili prci;lo riformiste. PiU tlclla ri,oluzione si cerci.i lo stile ri,•oluzionario e l'intero proce•'-O. nellamente so,•ra!'trullurale. accentuò il carattere a•tratto. nel midiore dei ca~i « ideologico », della riccr• ca. L'incontro italiano con Brecht a,•,·cnne a queslo li- ,ello. Si a••un~c la classe operaio in a'-tratto e si usò la opera come un manuale. Fu un"operazione. in fondo staliniana. che incontrò l'immediato e travolgente aµpoggio ( i-.pira1.ionc) dei partiti, Infatti, nel momcnlo In cui i partili della -ini•lra italiana sttwano per esaurire la loro de1crminazio11c frontista, il discorso brechtiano servi eia un lato come copertura delle nuove scelte, dall'altro come appello per organizzare la disciplina. Il teatro di Brecht è, manco a dirlo, teatro da partilo forte. Rasterà una considerazione: la sua teoria eer• ca nel puhblieo una presa di coscienza collettiva, per rÌ• mandare poi, senza « giudizio li, all'azione politica orga• niz.za111.Nel Trenta, ie Germania, questa impostazione ave,,a un scn8o; nel Sessanta, in Italia, non piU. La s,•olta revisionista dei partiti e del sindacato di cla-~e impone oggi nuo,•i obieuivi al teatro. La rappresentazione non do,•r3 piU essere un momento di media• 20 - zione rra pubblico e partito; dovr3 essere un compiuto allo politico. Si111azione per situnzione, dovrà esaltare le -ingole contraddizioni, do,•rà servire la lolla, superando il proprio isolamento Fisico ( il luogo teatro) e temporale ( l"allegoria. il dramma storico). Solo in questo senso sarà ll'gillimo parlare di contemporaneità, è non nella dire• 1,ionc degli m•anguanlisti formali. Cosi, il nostro difotto di tradizione potrit divcnlare un JHrnto di forza del nuovo te:1tro poli1ico. libero dagli schemi del pa~sato e aperlo :1111r1ealtà contemporanea. E' il nostro ultimo incontro col ri10: il superamento Jel tempo e dello spazio rituali non polrà risolversi per mezzo della • contemporaneità », dell'uso cioè dello spa• 1io e del tempo come materiale della rappresentazione. E" questa una soluzioue astratta. Concreto sarà im·ece l'uso del tempo e dello spazio rituali per una lolla contempo• ronca. Non si dovrà dtm<1ue scoprire un ahro tempo e 1111 ahro spazio maieutici per la sal\'ezza di anime ben di-po.:,te. Si donii i1wece fare la parodia del teatro, come segno dclln società borghese, quindi parodia della ,•ita, dell".1utorità, per creare una solidarietà diversa da quella dell"ordine costituito; e questa parodia, per essere efrica• cc, non potrà essere fatta altro che partendo da considerazioni minute. ,1uo1idiane, capaci di legare realmente palco.;ccnico e platea su problemi speeiFici. Solo in questo cn!io si potrà colmare l'incomprensione per la teoria, si potrI1 dare un !-enso alla battaglia politica generale. Altrimenti. facendo riforimento alla drammaturgia o scrivendo per incontri oceosionali e commH1ue non ugualitari, il comune denominatore (ra spettatore e spettacolo diventerà generico e astratto: un gioco di semplice informazione, culturalistico ol punto giusto per ser\'ire gli inie• ressi della socialdemocrazia liberale. Clnu1lìo Mcldolhi
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