Cuha. \"il'I \a 111. Corl'a dl'l "\'ord: a tre pac-i ,otto- -\ ihq111ati ì.· riu-(·ito di co-truire ciò che a quel Nemico l· pili 1)dio-o: un:l ."ocieti'I Socioli,ia. ;\ quel Nemico -p<'ll•I p<'r lo.t::iC'aintl'rna un ohhli,=o: Egli dc,c tli-..1rugµ., r<' lt• ha-i dì o:;:,,i Hi,o1117ionc. dc\(' climo,trarc che il 1 rnprio -i,lcma è il piti forte. dc,l' dimo,1r::irc che ha la pnlt'nta di nnnullarc 11ual-ia,i 1c111ati,o di Liberazione. \ qur-10 -<'\1POl'uni<'o mcuo è la i;uerra. \la anche ,(' :;:li riu-.ci••C di tra,formarc il \'iet Xam in t'cncH' (cd c::li do,rcbhc attribuire que•ta ,it1oria alla un-trn indnlcma. alla no•lra , ilti',. alla no,tra incapacità :id a.zirr). le ~uc-rrc di lihcrazione :rnchc co ..l. non (inirC'hhcro. Qunnd1, quel Xrmico parla di pace. allora in 11:i.uica-o ,i trattn di parole , uole. Noi lo enppiamo. ncs- •11na pace puù eliminare da f(Uc,to mondo le C<HbC J>Cr cui c;:li ai:::!!rcdi•<'Cd,CH' aggredire. \oi chc ci prendiamo l'oHio dirillo cli vi,•ere in 11110 dei lrc \fondi che noi cltiaminmo il Primo: che aCf.'('ltiamo che i no•tri politici. uomini di affari. ed i no•lri ,ociolof!i lroecino. altrettanto 0,1,•iamcntc, dei confini tra il no,tro e quel lontono po,·cro Terzo .\londo. noi •JH'rimcnlcrcmo che la guerra continuerà. Noi spcrimrnl('r('mo p:ucrrc picC'olc e for,c pi1i grandi. dapprima halla~lic i-olatc. nei boo:chi. nelle 1110111agnen, ella giunf!fo, ~cmpre di nuo,o ci acC'enncranno alras ..urdilà. alla 111utìlità mortale di ciò che fanno questi lontani gruppi ri, oho ..i: ,empre di nuo,·o leggeremo nei noslri giornali di di-pcrati atti di sabotaggio. di azioni tcrroristicl1e e a~~re- ..ioni in America Latina. Africa ed A<iia: e sempre di nuo,o ci diremo: - ciò non è per noi immediata• mente attuale - e ci ~entiremo sicuri nel nostro, in que•to primo dei mondi. E proprio in questo consiste il nostro tradimento. Finché non porremo fine a que~ta ipocrita divisione del mondo, finché tc'rrcmo fermo ciò che abbiamo, qua_.i -i intendes_.e da sé. e lo rifiutiamo a quelli là fuo11, lanto lempo saremo complici di ogni assassinio che ,errà eomme ..so nei confron1i di coloro i <1uali guidano, lonlano. la battaglia contro l'ingiustizia. 8Chiamiamo il mondo per il cui futuro Che Guevara i..· ('aduto. con il 0:110 giu,10 nome. chiamiamolo il Primo \1ondo. poich~ c, ..o è pi1i grande di ,,ual<tia,i nitro. O chiamiamolo .1\lomlo rì,oh11.ionario poiehé c..--o è. oµ:e;i. ,p1cllo che porla a,anti la Hholuzionc. Co~a ha invece il 110..1ro da offrire? Superiorità tecnica, potenza economica. u,a ....•m('din per la manipolazione. Il no-lro primo mondo è un mondo di prima cla~.;c, •· co--cie11ti della no ..tra c!a ..-e. come siamo, di~penQinrno eJ,--.mo,inc e le chiamiamo aiuti J}Cr lo s, iluppo. L'unica co•a l'hc po• ..n aiu1ar('. runien CO"'nche ha da offrire ,,era• mcnlc In no-Ira t·i, ihi1. il 1>e11,.ierodella LibcrtÌI. l'esportiamo mal,olenticri: eppure quc,to pèn,.icro si sviluppa polcntcmcnlc e , iolentcmcnte. nel mondo po,·ero. Pnc-i .:otto,, iluppa1i. cosi li chiamiamo. Quc'3IO è linl!uaé!gio da oppressori. Questi paesi sono pii.i svilupp.iti di noi. Saccl1cf!~Ìali dal colonialismo e dall'imperiali-1110. ,111c-1ipae-i hanno sviluppato un pensiero che la rnag~ior parie di noi non ha nemmeno il coraggio di prn•are si no in fondo: il Pensiero della Rivoluzione. (Juc,1i pac,i .!lono pi1i twanti di noi; poiché essi hanno d<·ci,o di ro,•c-.ciare il dominio di clas~e e di eliminare lo -.Crultamento degli uomini. Ilo "i~lo nel Viet Nam come i contadini, dopo un bombardamento aereo. ai;giustano dighe e str&de con pie• Ire e argilla. li ho l'i ..,i. fino alle ginocchia nella melma, in abili mclmo,i, con grandi pezzi di argilla in mano; e la domanda. chi sarcppc pili s,•il11ppato, pii.i superiore, que,ta domnnda era. per me, decisa: quello li sotto nel fango o quello li sopra nel suo milionario sistema di armi? A coloro i <1unli oggi portano a,•anti la batlaglin armala del Vict Nam in altri fronti, viene ripeluto, che essi sarchbero dei congiurati romantici; la loro insurrezione sarebbe estranea al mondo, mancherebbero le premesse obiet• tive per qualsiasi successo. Questa dilfamatione è vile e umilianlc per lo staio OJJCraio della Rivoluzione d'Ottobre. dal quale essa proviene. Nuova non è. Già nella melà degli anni ,1cn1i, l'lntcrnazionnle Comunista costrinse i rivoluzionari cinesi a buttare le armi davanti a Chiang
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