giovane critica - n. 17 - autunno 1967

,1alicrna. ma anrhe l' ~oprallullo in rnpporlo alla situa:ione organi::attl'a del Partito,, (Intervento di Teresa Reccl1ia alla riunione d, Colonia. p. 1022). ituc,zione organiz:attl•a del Partito: per queslo. e non per insuperabili divergen.:e icleologiclie fu necessari3 e,pellere J:li oppositori. Basta leggere i documenti presentati da Berti per rendersi conto - certo con la saggezza e la tranquillità dei posteri - che la sostan:a ,·era della svolta del '30 stava nell, ndegm,menlo. necessariamente burocratico, alla politica sovietica tramite le ist1tu:1oni dell'IC. E l'eliminazione degli oppositori (anche poten:iali; cfr. Togliatti a p. 947) ne era la parola d'ordine allrettanto. se non pili, che il socia/fascismo. Questa sostanzci difende ancor oggi A mendo/a: « fu formato con la •u•olta' un n1101·0 gruppo dirigente; e non è senza ragione che da quel momento, dal 1930, da 35 anni. la continuità di forma:ione del gruppo dirigente sia stata assicurata,,. E' giusto quindi che chi oggi s,· oppone a quel gruppo dirigente e ai suoi eredi rilegga con simpatia /p parole di Tresso. Rat o::oli, Leonetti. Jlla attenzione ai nuovi miti: i documenti si tendicano. mostrandoci quanto sarebbe assurdo (peggio: inutile) riportare all'oggi le posi:ioni dei 'Tre' srt1dican.- dole dalla loro genera:ione: quella che nel Psi si era orga11i::ata in fra:ione, che da Lenin aveva appreso l"interna:ionalismo, da Bordiga la coeren:a marxi.sta e da Gramsci la pieghevolezza rivolu:ionaria - il tutto però ben presto costretto entro la morsa di ferro del/"alternatfra tra lo schierarsi per « il socialùmo in un paese solo » o rimanere fuori dalla storia. Nell'epoca di J\lao, di Fide/. del ·Che'. sembra che la connessione con for:e rivolu:io. norie storicamente e ,;eograficamente lontane sia di nuovo la chia. tt> per entrare nella storia. Perciò forse i problemi degli anni '30 ha,wo tanto da dirci. ,\la bisogna 'tradurre dal passato' come si traduce dal cinese: in ogni riesumazione lo spirito commemorc1tivo che si rolet a evitare finisce con l'aggiungersi ai guruti dell'equivoco. [a. r.) J. KuRO:-< e .\l001ELEWSK1, Il marxismo polacco all'opposiziùne, Roma, amonà e avelli, 1967, pp. 155, L. 900. - Questa lettera documenta i contenuti di uno dei pochi.uimi e circoscnt11 nuclei di dissenso politico che operano nell'Europa dell'est. Attra.. ver~~odi e.ssa si po.ssono individuare que.,ti contenuti e quindi le caratteristiche e le deJtinazioni di una a.tione, pre.sente o poten- :iale. che si richiami ad eui. IAJ premesse dell'analisi compiuta e le indica.tioni di movimento sono trot:ki.ste, e lo è il loro limite interno, che si cercherà <li indicare: anche se non tutte ortodosse, come rimproverano Pierre Frank e Augusto Illuminati. Infatti le defini,ioni di sistema burorratic-o e cli burocrazia date da K. e ft1. non .sono quelle ,J,)lln IV lnterna:ionale: i/ sistema burocratico per i due autori 92 - ~··molto pw 1•1crno n quello borghese cl1e al socialismo. Essi c1oe non considerano {come invece fa Illuminati, Introduzione, p. 13) il rapporto burocrazia-socialismo come un conflitto interno sulla strada della costruzione del socialismo, che si potrà risolvere at• traverso una dura lotta politica che resti nell'àmbito di un modo di produ:ione sostt111:ialme11teinvariato. Parallelamente affermano che la burocra:ia ha il carattere cli uno classe, cli una nuova bor. ghesio che dispone, collettivamente, di tutti i me::i di produziant? (tranne che delle, forza-lavoro) e i cui membri sembrano enormemente meno privilegiati ,lei capitalisti perché « non attingono dai loro redditi personoli i fondi di accumulazione, il salario dei .rnrt•eglianli. dei lavorotori, del personale di servi:io e di tutti coloro che contribuiscono cui accrescere il loro potere e la loro impor• tanza ,, ( p. 44). Nel modo di produzione asiatico, ritengono K. e ili .. si honno società divise in classi in cui è dominante la proprietà statale dei me:zi di produ:ione: « /a no:ione e/i proprietà statale può nascondere contenuti diversi a seconda de/I.a natura di classe dello stato )>. Non biso,;na confondere « proprietà statale dei me::::i di produ:ione e proprietà sociale dei mezzi di produzione stessi >• ( p. 26). Queste posizioni rappresentano uno .sfor:o di comprensione dell"attuale condi:ione politica ed economica dei paesi che gravi• tono ne/forbita dell'Urss; convincente perché le categorie di partenza (burocro::ia e sistema burocratico), di per sé anacronistiche e insufficienti a interpretore la politica economica ed interna::io11aledi quei paesi, vengono dilatc1te e snaturate. E' comunque netta la differenza tra la loro maniera di usare questi strumenti interpretativi, e la maniera « ortodossa )l; lo si può vedere nei due esempi particolari che seguono. Nel documento votato al VII congresso mondiale della IV lnterna:ionale ( 1963) si interpretava la situazione dell'Urss, k·ruJciovismo incluso, in termini di debolezza della classe dei burocrati, e si traevano buoni auspici dalle dimensioni competitive raggiunte dall'economia sovietica (« l'ulteriore progresso tecnologico ed economico degli Stati Operai opera oggetti"amcnle non solo nel senso di favorire la rivoluzione coloniale in generale, ma anche la rottura, da parte di paesi sempre pili ,wmerosi che sono nelle doslie di questo processo, con il mercato mondiale capitalistico»). Ed è la mede,ima sopravvalutazione del,. la 'specificità' di quanto si svolse in uno Stato Operaio che .spin-- ge Illuminati (lntrodu:ione, p. 8) a credere che « nei paesi sociali.lii il meccanismo dell'accumulazione è radicalmente altro, per quanto imperfetta o disordinata possa e.ssere la pianifico:ione, e per quanta si cerchi di rimettere in vigore l'autonomia delle $Ìngole a:iende e il nome di profitto. Toli tenden:e non appaiono a tutt·oggi aver intaccato la specificità del regime». Nei capitoli di analisi economica le te,i di K. e /lf. affermano che il fine di clas,e delta burocra:ia ('la produ:ione per la produzione', contrapposto e inconciliabile con la 'produzione per il

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