giovane critica - n. 17 - autunno 1967

pro,wn=iarr ,I nome d, Bordiga non è solo perché l'età ha tolto , denti al bord,ghismo. E" la storiografia, non il .suo oggetto, che /arend<H1 accademia dfriene innocua, quando, in altre parole, e.ua abbandona la prospettit a di uno studio del pO.$S0to in conne.ssionC" con la lotta r,i·olu=lonar,a per quella di uno studio accurato alla ricerca della ·, entà". Un simile giudi:io coinvolge, è ovvio. solo in partP l'opera dPi due .studiosi sopracitati, mentre si applica in pieno a quei dirigenti del Pci i quali, oggi come ieri, non hanno d,sdegnato di conformare la ,toria del Partito al presente delfo loro propno stratpgw. Di questo tipo è la presa d,· posi:ione di Giorgio lmendola. clie agli Annali 1966 dedica una lunga recensione ( Rina,ri10. "· 21. IITL 9 e IO. 3 e IO Marzo 1967). Qui l'abietlit·o P mostrare fo prrenne giuste::a della linea cli Togliatti ( e il perenne torto delle opposi:ioni): mostrare clie era giU$IO la svolta del '30. ma onehe la ·conlrost•olta' del '35: e tutto ciò parandosi dietro la ncostru:ione 'obiettiva' dei fatti. Cosi Amendola discute la pubblicazione di Berti dal punto di vista piu accade, m,c·o possibile: ne Laluta. come suol dirsi, il valore come fonte. lo conclusione però è t'elenosa: proveniendo dai CO.$settidi uno che fini col mettersi contro il Partito, le carte Tasca non possono dare che una ,nimagine distorta della storia del Pci. L'archivio steuo, an:i, per Amendola non avrebbe dovuto mai ef;ser raccolto, e il fatto che Tasca l'abbia conservato attraverso tante tratersie è prova della sua perpetua volontà di tradire precostituendosi in preceden:a le pe::e d'appoggio: costituirsi un ar• chit•io personale in/atti sarebbe una viola:ione del « costume rivolu:ionario ,., « quando invece il mantenimento e il ra/Jorr.amento dell'unità del partito esige che le posi:ioni distinte, e anche contrastanti, assunte nel corso di un dibattito, non si cristalli::ino, ma siano superate dalla conclusione unitaria» ( Rinascita n. 9, p. 16). . i potrà essere d'accordo col fatto morale, e concedere che un militante nella clanclestinità non possa trascrivere ltinghi verbali se non l'on w1 certo spreco di energia; ma, ahimé ! , molti dei docu. menti qui raccolti prot•ano che il 'costume rivolu:ionario' cominl'tO ad essere rotto eia ben altre cose che non la passione archivistica cli Tasca. Si t'edano, giusto caso. i documenti relativi alla e1pulsione di Truca dal Pci (pp. 932-3, 941-2, 946-58, 966-68, 972-3). i quali mostrano eome per il Togliatti del 1929 il superamento delle d1t•ergen:e nella 'conclu . Jione unitari.at cominciava a signifi• care che « rome dicei•a Stalin, nelle svolte rapide c'è sempre qual. cuno clie cade dalla carrozza e resta per terra • ( p. 956). Qualsiasi discussione, insomma, a clt"spetto dei decenni intercorsi. ci tra.Jcina immediatamente alle questioni politiche di oggi. Né potrebbe euere altrimenti, .1e l'ipotesi di una continuità non solo ideale 'da Cranuci a Togliatti' viene postulata dai comunisti italiani sia in quanto linea politica sia in quanto criterio di interpreta:ione storiografica. Alcuni episodi però rifiutano di quadrare nPllo 1chema: il ruolo di Bordiga nei primi anni di vita del Par• 90 - tilo è ww di questi fotti. Un altro, che roppresenta anche letteralmente la rollura di uno certa linea politica unitaria, è l'obb,;. dienza ciel Pci olle direttive dell'/C nesli anni clie vanno dalla 'svolta' del '30 o/ 1935. E tra tutti i temi offerti alla di,cussione dall'ardiil'io Tasca, non sarà male concentrani proprio su questo ultimo. Sono in/atti qui ripubblicati alcuni testi fondamentali: non solo quelli, introduttivi alla questione, che si riferiscono al dibat. lito tra Tasca e la direzione centri.sta, poi con.eluso con l'espul• sione ( raccolti sotto /e voci 1928 e 1929), e tra questi soprallullo il discorso di Togliatti al X Plenum c/ell'IC. luglio 1929; ma è anche pubblicala parte ciel verbale della riunione del Comitato centrale del Pci tenutasi a Colonia nel morzo del 1930. In que//.1 riunione l'oppo.Ji:ione di sinistra si scontrò aspramente con Togliatti e Crieco, e venne sconfitta gra:ie alla presen:a di Secchia il cui voto consultivo fu considerato deliberativo. La parte del verbale giunta in possesso di Tasca registra solo gli interventi degli oppositori ( Leonetti, Ravazzoli e Reccl,ia; manca Tressa}. La rela:ione introduttiva di Togliatti non è stata ritrovato nemmeno nell'arcliivio del Pci (p. 997). Le posizioni dei 'Tre', come vennero poi chiamati, sono però ulteriormente chiarite dalla lettera che eui scrissero a Trockij non molto tempo dopo la riunione ( p. 1032.57 ), e dalla risposta d,: Trockij ( p. 1060-66). Questi documenti ( per i quali, e per altri, bisogna pure con. su/tare la raccolta curata da Micliele Salerno per le Edizioni del Callo} permettano effettivamente di ristabilire la realtà delle pasi- :ioni in contrasto. E si tratta di posizioni assai complesse: perciò, mentre bisogna respingere l'interpretar.ione stalinista, che ancora a/Jiora in Amendo/a ( non solo i 'Tre' erano sostanzialmente d'accordo con /"analisi 'destrista' di Tasca, ma soprattutto non si poteva tollerare che cercassero di mettersi fuori del Partito), biso• gna altresi dichiararsi insoddisfatti delle celebrazioni po.stume com• parse su Bandiera Rosso. Egidio J/ assili, per esempio, dopo aver ,0110/ineato clie con le espulsioni del 1930.Jl ,i compieva la stalini::a:ione del Partito, conclude che « i 'Tre' e la Nuova Opposi- :ione rappresentano la continuità $lorica del pen.siero e dell'opern cl, Gramsci » ( Bandiera Rossa, I Cen. 1967, p. 2). Per Dante Da, nesi ( ib., 15 Cen. 1967, p. 3) i 'Tre' avevano completamente ragione. ma egli limita l'analisi ad uno solo degli arsomenti in di• scu..1sione, quello se il partito dovesse impegnarsi organi::ativamente in Italia: in effetti la linea di Longo (« Tutti in Italia»/ fu rovi1101a e causò la perdita di molti quadri preziosi; però co;,i non solo non .1i co,rteJta validamente la pasi:ione di Amendola (,l Partito riwci a .1olvarsi dai pericoli della mentalità emigratoria J, ma si fa torta al pensiero di Leonelli e Rava:zali, clie dalle pagine degli Annali 1966 ci appare ben piu ortica/alo. Ar1zitutto: il tono dello prima parte della lettera a Trockij mo&tra come l'oppo,i:ione non /oue organi::ata in /razione, né,

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