gani del fuorusciti mo, ma in Italia, in quello che di nuovo vi era nell'opposizione rivoluzionaria al fascismo cli quadri e cli mo,·imento reale. Ebbene la linea di Gramsci nel '30 in Italia significava una linea che non avrebbe trovalo e non trovava interlocutori se non nella parte dormiente, nella parte stanca o socialdemocratizzata del movimento operaio, per quello che significava in sé, per come si realizzava, per le forze che ~ollecitava. La linea di Gram ci nel '30 in Italia era poi una linea illusoria. veramente fantapolitica: dove la possibilità di blocchi alleanzistici? dove la borghesia nazionale anti fa•cista? qual i le forze demo-radical i organizzate? quali i quadri rivoluzionari e le forze politicamente atti- ,·c della cla•se operaia disposte a battersi per traguardi co-tituzionali? Il giudizio politico che i gruppi clande tini che erano su posizioni cli unità rivolu~ionaria hanno dato della linea dei « Tre n e di Tasca, non può risparmiare Gramsci. La linea della Co tituentc significava la politica delle alleanze contro una politica di classe, la politica per la democrazia contro la politica per la rivoluzione sociali- •ta: signi{ica,•a la politica che faceva perno sulla mobilitazione delle forze borghesi e medio-borghesi integrate o di•perse e non sulla mobilitazione dell'autonomia di classe nella lotta di fabbrica; significava in sostanza la ripropo ta della "ecchia politica egemonica comunista su vaste alleanze interclassiste per programmi intermedi a scapito delle forze nuove rivoluzionarie maturate in Italia. a scapito cioè dei primi passi della politica unitaria di clas•e tra socialisti, e comunisti. Amendola, della generazione della svolta, porta in Italia ai gruppi clandestini il saggio di Gramsci sulla questione meridionale. Era la prima conoscenza che le nuove generazioni di quadri rivoluzionari facevano del pensiero politico di Gramsci. Ebbene il saggio non suscitò nessuna correzione d'indirizzo e di condotta nel lavoro clandestino legale e illegale. Nessuna traccia della sua lettura e della sua inCluenza. La sua impostazione alleanzistica e 68 - intercla, ista parve anacromst,ca, vecchio comunista, e oramai superata in Italia dai risultati della politica unitaria di classe negli schieramenti politici, nel lavoro in fabbrica, nel lavoro di creazione degli istituti di potere operaio. 4 Il banco di prova d'una concezione di classe pog- • gia ulla impostazione del rapporto unitario del partito con la classe. Gramsci è ritenuto in Italia ancora oggi il distruttore della tradizione burocratica del movimento operaio, quella confederale e socialista, e il fondatore della concezione della democrazia operaia e del potere operaio. In questa opinione operano piu suggestioni che realtà. Vi è piu influenza del Gramsci intellettuale aperto a vari influssi del periodo giovanile, che del Gramsci politico dell'Internazionale comunista. In questa diffu a opinione opera anche il re iduo idealistico di scambiare per proccs o collettivo e reale del movimento le motivazioni politiche dei dirigenti. Ebbene allora bisogna dire ai sostenitori del Gramsci consiliare. fondatore della concezione del'autonomia di classe e del potere operaio, che Gramsci è invece storicamente, politicamente. ideologicamente in prima persona il traduttore, il fondatore in Italia della bolscevizzazione. il braccio e il cervello di questa internazionale c ;igantcsca operazione staliniana che marcherà per decenni le strutture e le mentalità dei partiti e dei militanti comunisti. In Gramsci la classe è una entità sociologica dai contorni politici evanescenti e mobili. Non c'è in Gramsci una analisi a livello della struttura e della coscienza di classe. C'è invece un lavoro enorme, indomito per catturare la classe operaia, per imprigionare gli istituti storici della sua autonomia e disciplinarli e omogeneizzarli alla volontà generale del partito e della Internazionale. Questa complessa operazione conserva la articolazione esterna d'una democrazia operaia formale ( ed è questo che trac in inganno l'osservatore), ma l'anima del potere sovicttista non c'è, essendo ogni organismo di base
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