ste ,cuole popolari con criteri rigidamente classisti. Fai• tore determinante in que ta cultura generale diventa la padronanza della lingua e del le ico. i può, difatti, presumere che un operaio adulto non abbia buttato via la sua vita. abbia tenuto gli occhi aperti sul mondo e quindi •appia quello che n1ole quanto l'avvocato o l'ingegne• re suoi coetanei. e Cor e meglio. e lo troveremo io condizioni di inferiorità ri petto a quei due non sarà per mancanza di idee e cli cognizioni quanto per l'incapacità di e primersi e d'intendere l'espressione del pensiero altrui. Un.anziana nobildonna fiorentina, che venne a sapere che a an Donato i ragazzi avevano studiato a lungo !"Apologia di Socrate e che ne erano rimasti enorme• mente compresi, domandava: la come? dei giovani contadini possono intendere l"Apologia? - Quando il maestro lo raccontò ai ragazzi coppiarono in una risata cordiale: Come? una marche a può intendere l'Apologia? Nella scuola di don Milani capitavano spesso, in visita, i-pettori e politici che poi non capivano. Ed era naturale: rappresentavano una società che ha fatto sempre della cultura un privilegio cli casta e che solo ora va allargando le proprie anguste prospettive fino a proporre di farne in futuro un privilegio da estendere anche a elementi cli classi inferiori ma personalmente dotati. Integrare. aumentare cioè il numero degli effettivi della casta privilegiata conservandone però il carattere di casta e i privilegi. l on nell"abbondanza finanziaria stanno, dunque, il Se!!reto dell"eHicicnza di questa scuola popolare e la forza severa della sua denuncia. « Spesso gli amici - scrisse don \lilani - mi chiedono come faccio a far scuola e come faccio ad averi<) piena. Insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi, le materie. la tecnica didattica. Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare seuola ma solo come bisogna essere per poter fare scuola. Bisogna avere le idee chiare in fatto cli problemi sociali ~ politici. Non bisogna essere interclassisti, ma schierati. Bisogna ardere dell'ansia di elevare il povero ad un livello superiore. Non dico ad un livello pari a quello del48 - 1·anualc eia.se dirigente ma superiore. E allora vedrete che gli operai e i giovani verranno, che lasceranno in asso tutte le ricreazioni del mondo [ ... ] Non veclremo sbocciare dei santi finché non ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all'ingiustizia sociale ». Da questa sostanza di vita i ragazzi di Barbiana approdano al vuoto della scuola ( sedicente) pubblica. « Per studiare volentieri nelle vostre scuole bisognerebbe essere già arrivisti a 12 anni. A 12 anni gli arrivisti son pochi. Tani 'è vero che la maggioranza dei vostri ragazzi odia la scuola »'. ella quale si pratica la selezione classista degli alunni. Fra le elementari e la media un'ecatombe cli poveri: fra cento che abbandonano, 78,9 sono figli di contadini. 15,8 cli operai, 3,9 di commercianti e artigiani, 1,4 di imprenditori e liberi professionisti. Su 2 milioni e 371 mila cittadini italiani obbligati a frequentare i tre anni di scuola media, 600 mila circa non la frequentano. Quanto ai 6 milioni e 400 mila cittadini distribuiti nelle ollo classi obbligatorie, la scuola dello Stato ne boccia l milione e 31 mila all'anno: quasi uno ogni sci, il sedici per cento. Inoltre di quel milione e 31 mila bocciati all'anno la scuola ne perde definitivamente 462 mila. Da questa esperienza i ragazzi di Barbiana derirnno un progetto di riforma ( non il processo a questo o quell'insegnante ma al sistema scolastico): la scuola non bocci ( non nel senso che debba promuovere i somari ma nel senso che non deve produrne); la scuola si ,volga a tempo pieno ( a chi giova che la scuola sia po• ca? « Settecentoc1uaranta ore l'anno sono due ore al gior• no. E il ragazzo tiene gli occhi aperti altre quattordici ore. elle famiglie privilegiate sono quattordici ore di assistenza culturale cli ogni genere. Per i contadini sono llllattorclici ore di solitudine e silenzio a diventare sempre piu timidi. Per i figlioli degli operai sono quattordici ore alla scuola dei persuasori occulti »); che i programmi della scuola pongano in primo piano due cose: la conoscenza dei fatti e problemi contemporanei ( nella scuola di Barbiana due ore al mattino sono dedicate alla lellura e al commento del giornale), l'uso di una lingua
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