scambio come d rapporto di valore » non per l'uso ma, appunto, per lo scambio, in cui gli uomini diventano agenti, « maschere », personificazioni: venditori-e-compra. tori, posseduti-e-possidenti, « divisi "· Tutti, « o schiavi o preti del feticcio » ( come ha scritto uno psicanalista). Gli oggetti-prodotti diventano dati, autonomi di fronte agli uomini-produttori, anch'essi dati, come« personaggi », personificazioni di funzioni, sulla « scena del processo di scambio ». Gli oggetti diventano « cose » disumane cli rap• porti umani disumanizzati. Gli uomini non « valgono " se non come merci; gli oggetti non « valgono " se non venduti. L'insoddisfazione umana e la merce invenduta sono, ancora, gli « spettri » di questo mondo-mercato, che r-il grande « teatro », non come rappresentazione che gli uomini fanno di sé, in cui riconoscano il loro essere o il loro dover essere o il loro non-essere ( comicamente o tragicamente), ma come finzione reificata. Gli uomini diventano, da persone, personaggi, « membri di classe »: negli oppressi, « stato di alienazione », negli oppressori, « attività di alienazione "· In entrambi una « potenza inumana » che li opprime. Le regole-leggi del mercato ( scambio, concorrenza, proprietà, profitto) sono le leggi, le figure e i comportamenti, le norme e le esecuzioni di una artificialità rap• presentata e agita come « naturale "· Riti come abitudine alienata, festa-lutto: la disperazione eguale della linea di montaggio nella fabbrica; la routine desolata passi• va dell'ufficio, la convenzione ilare squallida degli acquisti ( del vendere-comprare), il « ritmo " quotidiano identico di lavoro-non-lavoro... I nostri « ruoli ». Certo, la società borghese è la società dell'« apparenza », ma della apparenza reificata. Si pensa naturale, a tutti i livelli ( leggi naturali, leggi dell'economia, della natura, dell'ordine morale, delle regole del comportamento, del linguaggio ...); ma questa « naturalità » è cattiva unità di naturale e arti• {ieia le, di essere e avere, di essere e « mostrarsi "· E', insieme, reale e astratta, cattiva unità di « economizzare » e « godere », di scienza dell'astinenza e di scienza dello spreco: accumulazione-profitto-produttività e pluslavoro• consumo-dissipazione. Mai la presenza ciel godimento. Cacciatori di prestigio, arte ciel gaspillage. o sessione ciellv standing (successo. prestigio, promozione, carriera). Lo apparire, cioè il « parere"• il « mo trarsi » ci domina; gli attribuiamo una realtà. E. al limite, il conformismo (e la solitudine) di massa la uniformità della felicità " media ,, e l'eccezionalità deUa felicità « unica ». Si celebrano i miti e i riti dell'uomo oeconomicu.s, dell"uomo « socializzato ». ( La sociologia borghese ha inventato l'homo sociologicus; ha in,·cntato le nozioni di " ruolo ». status, modelli. ecc., non per rivelare. ma per giustificare i ruoli, i riti e i miti. Non vede il processo dialettico clcll"alienazione: persona-personaggio-persona reificata; non vede la « seconda maschera », cioè la verd faccia. ella realtà si tratta cli uomo alienus, e non socius. L'uomo, « creatura sociale"• non è possessore e produttore dei suoi rapporti sociali; è « altro " da ciò che è e- può essere.) Il rapporto tra gli uomini ( e tra gli uomini e gli oggetti) è subordinato al rapporto tra gli oggetti-merci come « cose »; il rapporto tra gli oggetti e gli uomini è subordinato al rapporto che gli oggetti-merci stabiliscono tra loro come rapporto « sostitutivo » del rapporto tra gli uomini. « Rapporti di cose fra persone » e « rapporti sociali fra cose "· Gli uomini stessi sono merci, nel mercato degli uomini. Ci si vende e ci si compra; ci si « usa " a vicenda per lo scambio. L'uomo-merce vende se stesso; « si fa >> una altra persona, sostitutiva della propria; considera se stesso e gli altri come «valore» (di scambio). Gli uomini sono richiesti e « consumati »; sono dj moda, oppure invendibili. Senza qualità sono quantità. Hanno successo, sono venduti; sono invenduti, si può disfarsene. Si scatena ( e riproduce) il meccanismo ciel comprare-vendere; del comprarsi e del vendersi; del comprare per vendere « piu "· Il trattenere-ricevere, l'accumulare, lo sfruttare, lo speculare ... Il « motivo propulsore " ( come dice Marx) non è il « godimento " ma l'« arricchimento ": il mec- - 39
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