è storico. La sua spiegazione ( come la sua morte) è storica; la sua st,oricità ha un duplice senso, un essere e un di,•enire, una strullura-e-un-processo, un presente e un futuro. ( Non la storia come un presente; ma un presente come storia, cioè come un futuro pratico.) Al funzionalismo strutturale e al dialetticismo « hegeliano » vengono meno le nozioni centrali dell'analisi marxiana: la transitorietà e il superamento. La « chiave » del pensiero mar• xiano è in quelle righe del poscritto alla seconda edizione del Capitale ( 1873): « La dialettica [ ... ) nella comprensione positiva dello stato di cose esistente include simultaneamente anche la comprensione della negazione di esso, la comprensione del suo necessario tramonto ». Questa frase non è una ,, frase » ( nel senso marxiano); è il programma e la esecuzione interminabile di Marx. Ed è il nostro compito, che deve essere ri-cominciato, il nuovo ,e vecchio lavoro ». Si tratta di non pensare la società-sistema con le << categorie » e i ,e modelli » del Sistema, che giustificano invece di comprendere e distruggere. La struttura di que• sta società-capitale è un processo che si struttura e una struttura che procede, nella sua continuità e nei suoi « salti ». Si tratta di ,, farlo » non nella sua continuità ma nella sua contradwttorietà. Bisogna guardarsi dal << nuovo eleatismo » ( come ha detto recentemente Lefebvre). Del resto il mondo-merce e capitale si è fatto, è diventato quello che è e continua a riprodursi, contraddittoriamente. Bisogna sopprimere la cc radice » della contraddittorietà. I modelli che comprendono-spiegano questo mondo non sono nella forma dell'essere e del e< teorico », ma del wvenire e del « pratico », o meglio dello essere superato. Del resto il diventare-feticcio del mondo è anche il diventare-mondo del feticcio. Si rivela, lo possiamo « riconoscere », attraverso una critica pratica che rivela ciò che è nascosto, e non una critica teorica che nasconde ciò che si rivela. I meccanismi di questo mondo-feticcio sono « rovesciati » e mistificati ; dobbiamo impadronirci di strumenti di spiegazione e di negazione, che sono gli strumenti della comprensione positwa e della comprensione negativa. I meccanismi sono quelli che Marx stesso ha scoperti per comprendere, spiegare e negare: i meccanismi del « rovesciamento », della << inversione », del ,e capovolgimento », della « reificazione » e « feticizzazione ». L"astratto diventa concreto, e il concreto astratto, fino alla « cattiva unità » della reificazione. L'analisi che all'inizio del Capitale ( cioè in quelle pagine che si concludono con il " feticismo della merce », e· saranno ripercorse e riconfermate nel giro dei tre volumi, attraverso il Gesamtprozess), l'analisi, dicevamo, che Marx compie della « cellula » merce è esemplare per tutta la storia di questo farsi feticcio del mondo: oggetti, uomini, loro rapporti. ( Anche Althusser lo aHerma, ma si tratta di vedere come il « modello » della merce sia una « tra• gica realtà »; o meglio come sia un processo, insieme. reale e f armale. Con una frase celebre del giovane Marx, potremmo dire che c'è nel marxismo di Altbusser il « cervello della passione », piuttosto che la « passione del cervello » ?) Alla fine del Capitale sembra che si sia ripercorsa ( e lo si è fatto) tutta la storia del mondo-feticcio. L'oggetto-valore d'uso, prodotto daU'uomo per la sua utilità e per il suo bisogno, diventa valore di scambio, merce, " forma » astratta. Ma questa astrazione si fa, a sua volta, concreta come « cosa », si ri-concretizza, non piu come valore d'uso ma come « forma di valore », come « equivalente » sostitutivo dell'oggetto e dello scambio sociale degli oggetti ( del rapporto tra uomini e oggetti e degli uomini tra loro). Il concreto si fa astratto, e l'astrai• to ridiventa concreto, « falso » concreto, forma-cosa feticizzata, « cattiva unità » di concreto e astratto, di valore d'uso e valore di scambio, di realtà e di suo equivalente. E' nato il feticcio, da cui possiamo ricavare il modello e il metodo della « feticizzazione »; su di esso si misura il lavoro concreto, il valore del lavoro, degli oggetti-merci ( come « cose sensibilmente soprasensibili »), dei loro rapporti, e dei rapporti tra gli uomini nello scambio sociale. Gli oggetti non sono piu soltanto « duplici » in funzione dell'uso, ma « doppi » e contraddittori, come funzioni - 35
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