giovane critica - n. 17 - autunno 1967

I hegeliani del capitale collettivo 1 C/a,se Partito C/a,se, in C/a,se Operaia a. III n. 3, marzo 1967. 2 Le attività dei rompagni che si riferiscono agli ultimi numeri dei Quaderni ro,ui ( nn. 11 5, 6) e alle esperienze ad essi collegate non ci sembrano tuttorJ uscire eia una dimcn.3ionc prev1:1lentemente sociologica e comunque non politica. Valga un esempio per lulli: lo lettera 13 dei Q. R. {La rivolu:ione culturale 30cialista in Cina). In Cli!IJ si segue un procedimento di questo tipo: 1) si enunciano alcuni dati di fatto: 2) se ne privilegiano alcuni con cui si costn1isce un modello teoriro-politico: 3) si esprime un giudizio di valore positivo. Al di là dell'informa1ionc accurata e della estrema inte1ligenzo dell'analisi non scaturisce da un intervento di questo tipo: !) che cosa effettivamente i Q. R. pensano dei compagni <·inct.:i; 2) quale sarà l'evoluzione politicamente probabile ( e non solo astrattamente possibile) della rivoluzione culturale; 3) che rapporto politico concreto viene propo~to ron il partito comunista cinese. 28 - ulli « coloro che hanno visto anche T solo da lontano una grossa concentrazione operaia vi dicono che gli operai sono ormai disposti a lottare soltanto per se stessi. Ma questo grandioso risultato pratico, che mette Cine per sempre alla preistoria della classe operaia, viene preso nientemeno che come limite politico della situazione attuale. Cosi la classe viene data per integrata nel sistema, proprio quando comincia a fondare su basi materiali la sua piena autonomia. Il capitale da una parte, le ideologie del movimento dall'altra, puntavano su un alto sviluppo della coscienza sociale generale della parte operaia: dopo, le porte dello Stato erano aperte e dietro quelle porte la gestione delle contraddizioni economiche di tutta la società. La risposta operaia di questi anni è formidabile: soldi! per il resto sbrigatevela voi [...] »'. Cosi l'ultimo editoriale di Cl0$5e operaia, e in questo passo ci sembra sia riassunta in modo esemplare la peculiarità m&- todologica di una esperienza che, al di là dei limiti non indifferenti che essa presenta e che cercheremo piu avanti di individuare. resta per noi l'unica politicamente significativa del movimento operaio italiano degli anni '60 2 • Da una esperienza di discussione e di intervento politico come quella dei Quaderni rossi, che mantiene inizialmente forti legami col movimento organizzato ma che (in dalle origini oscilla ambiguamente fra la sociologia delle classi industriali subalterne e l'esigenza di un rinnovamento teorico-pratico rad icale della strategia operaia, il gruppo di Classe operaia esce nel 1963 con alcune caratterizzazioni ben definite,

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