giovane critica - n. 17 - autunno 1967

esserci. Questo per dimostrare che cosa? Per dimostrare che la rimessa in moto del meccanismo dei redditi da lavoro, nella produzione e nella società, altraverso il salario dirello e il salario indirello, ha coinciso, a livello politico istituzionale, proprio con la scelta democratica del capitale. E' questo il formidabile blocco di potere di fronte a cui si è trovata la classe operaia nel secondo dopoguerra, nell'occidente capitalistico. La democrazia politica portata avanti dal capitale aveva in mano grosse armi, e non sono soltanto armi ideologiche di propaganda, ma sono meccanismi di funzionamento della società capitalistica generale. La scelta democratica del capitale coincideva con una ripresa fortissima della dinamica salariale, apriva le porte ad una compartecipazione, addirillura, di parte operaia agli utili generali della società, con un inserimento della classe operaia nella società generale, fino ad arrivare ad una redistribuzione del reddito globale, che faceva intravedere alla classe operaia possibilità pili avanzate non solo di lolla, ma addiriltura di vita all'interno della società capitalistica. Bisogna dire intanto che, in questo tipo di meccanismo, ha giocato l'esempio ideologico opposto del socialismo come totalitarismo che contemporaneamente si fondava su bassi salari. Questo è sta• to uno dei motivi ideologici che, subito dopo l'abbattimento del fascismo, è servito, e non solo alla propaganda politica del capitale, a dimostrare come una scelta totalitaria a livello istituzionale coincidesse con una statica salariale e quindi con quella chiusura verso il basso del livello di vita operaio nella società, che veniva mostrata come tipica non pili della soluzione fascista, ma di quella socialista. Ogni blocco di potere ha, evidentemente, delle cause e delle conseguenze, nell'uno e nell'altro caso, direttamente operaie. Le cause di questo blocco di potere - democrazia+dinamica salariale a favore della classe operaia - vanno ricercate molto lontano : anche qui con una ricerca storica, che probabilmente deve arrivare fino agli anni '20, e forse fino al momento della rivoluzione d'ottobre. La causa è nella grande paura operaia che parte dall'olio• bre del '17, e che si era esplicitata nella richiesta aperta ciel potere, che per la prima volta diventava un fallo concreto, un fatto storicamente possibile. E viene da fare a questo punto una domanda, che può embrare curiosa, ma che aiuta invece a risolvere la complessità del problema. Se la tesi del rovesciamento strategico tra classe operaia e capitale fosse stata elaborata negli anni '20, cioè subito dopo la rivoluzione d'ottobre, subito dopo quel minimo di esplosione della rivoluzione anche in occident..: che c'è stato in seguito all'ottobre sovietico, se questo fosse avvenuto, che destino avrebbe avuto un'idea cli questo tipo? II marxismo teorico di quel momento non sembra essere arrivato a conseguenze di questo tipo; eppure sembrerebbe che quello fosse il clima storico ideali!, molto piti ideale di quanto invece non fosse il secondo dopoguerra. La verità è che ad un'allenta riflessione questa impressione risulta non esatta. Perché la richiesta del potere in quegli anni non si fondava su contraddizioni reali dello sviluppo capitalistico e riOelteva, in fondo, secondo me, un grado non ancora elevato di sviluppo politico della classe operaia. La conquista violenta della macchina statale non colpiva, evidentemente, al cuore il rapporto di produzione capitalistico. La classe operaia, evidentemente, aveva ancora bisogno di questo rapporto di produzione per una sua crescita che andasse poi anche e ben oltre di esso. Tanto che è possibile dire che il '29 e la grande crisi del capitale ebbero soltanto indirettamente un'origine operaia, e forse sarebbe vano cercare anche in quel caso una origine direttamente operaia. Mentre un'origine operaia dirella ce l'ha, secondo me, la soluzione di quella crisi, nel senso che il capitale, fino a quel momento, utilizzava ancora poco e ancora in modo molto inconsapevole il motore operaio, il motore mobile della classe operaia, per i suoi propri sviluppi, e, forse, si accorge solo allora, solo all'interno della sua grande crisi, che il rapporto capitale-società, il rapporto produzionesistema, ha bisogno di essere mediato dalla classe ope• raia. Ha bisogno di una mediazione che deve essere e non può essere che una mediazione operaia : ecco l'altro grande dato di coscienza che si verifica a quel livello nel capitale. E quindi, di nuovo, è su questa base che si arriva - 21

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