11 Pnrafra .. antlt, il 1li.. c,)r:,0 di .\brx -1ul 1« ln,•tHO astratto n (lntrod11:io11P o cr PPr lo rritica dell'eeonomia politico », ed. cit., p. 7:J 1-35) .j potr("bh<" dirr chf' riò che prima appariva chioro soltanto pt·r , in d"a ..t.raz1one i momenti della distribuzione e del 1·on,u111n (·tmu,· interni alla sfera della produzione - appare oggi ronH' a .. 1rn1iorH· dt•trrminntn nel ~rnso piU. pieno. a rui fa riscontro la po .. ,ihilità cli una ,•erifira empirico diretta. Salvo restando. natura1m<•ntr, il di-ror;;;o ..ull'« <",·idenza » fatto nel paragrafo prerrdrntr. 1 Qur•tO ,alt"'. a no ..t.ro a,•,•iso. anche riuscendo n superare la drform:11ione « -toriografica >l che il compagno Stame, nell'articolo !!ià t·itnto. 2ìu-.tau1rrtr addita rome uno elci limiti piU. pesanti delle e ..pt•rirnzt' di « oppo.,_izione di -inistra >> dell'ultimo decennio. D'nltr.: parte r!!li ..t.e.!'.:o vi nrrenn:1. là do,c affronta - in modo assai 1·nnvinrrntr il problema del <e richiamo acl una matrice storico• idrolof!i<'a rh<' oprra come fattore di divisione e cli distinzioni" anrhe in pre•cnza di una maggiore e potenziale omogeneità sul piano drlle proposte politiche n. Occorre però sottolineare in modo piU clrni;;tiro e si ritornerà poi su questo punto - che il (e problema della organizzazione dell'opposizione » di cui egli parla può eo;:.so,;:tesso ronclurre a soluzioni « settarie li (seppure politicament,~ interessanti), qualora esse consistano in ua proce550 d'unificazione ciel poco che già e~iste ( che altro ooo è se non la teoria, sia pure impcr.o;:onata piU. o meno adeguatamente da gruppi in carne ed OS· o;:a). e non nao;:rono invece da un disegno chiaro: mettere in gioco la teoria ( cioè noi stri::si) nel ten1a1ivo di avviare un processo dialcuico di creazione d'un movimento rivoluzionario di massa, cioè di pretendere ali'« uni"·ersali1à li. 13 E" di questi giorni l"affermazione - rinvenibile nell'Unità ( «lizionc meridionale) del 19 ottobre - che « il corrispondente europeo [sic] della guerriglia latinoamericana è la lotta per la <·oe;;ii;;ten1a parifica ». Pochi giorni prima l"onorevole Luzzatto ( Psi up). in un di•rorso pubblico sull'imperialismo tenuto alla federa1ione napoletana. e3primeva un concetto analogo, affermando che !"Italia (.;i<'] può rontribuire alla lotta anti imperialistica esprimc-ndo attravrr.;o il parlamento - la sua avversione per la "\ATO. 14 Lellert> a Kuw>lman, (con prefazione di Lenin) Roma. 1950. p. l 11. u Che fare?, Edizioni in lingue estere, Mosca, 1947, Voi. I 1>- 223. Che in questo brano. ed in lutta l'opera, siano contenuti in nuee C"0mc-sostrn~ono i compagni di Cla3se e stato, C'Ontrapponcndo la ronrczione leninista del partito a quella dei compagni cinesi - anche i principi che re,ero possibile la degenerazione burorratic-a <lf'I partito bol!i1ecvico, è probabilmente sostenibile, su un piano di pura analisi dei concetti. Può anche essere utile - ai fini d'un chiarimento - utilizzare contrapposizioni di quel tipo, nono'ltante il loro •npore un po' idealistico. 16 - ~oi rimaniamo però dell'idea che sia rischioso indulgere troppo olla tentozione cli ragionare u. per modelli J). Anche se - in tal modo "ìÌ ricsre a mettere in luce mcgHo alcune u idee-forza », ,;i <"orre poi un duplice pericolo: da un lato, di perdere il senso dt--lla <'ontinuità elci processo rivoluzionario (la contrapposizione maoi.;mo-leninismo, ad esempio, solleva molte incertezze dal punto di ,•isla storiografico, senza d'ahra parte riuscire a mettere suf-firirntemcntc in evidenza il fatto che il primo può essere piU. {rultuo,.amcntc considerato come una serie di risposte, verificate sul piano della prassi. a interrogativi lasciati aperti - ma in buona parte già esplicitamente enunciati - dal secondo. Ma su questo ci ripromettiamo di tornare in altra occasione); dall'altro, di non ~ottolincare a sufficienza - agli occhi dei compagnj - i problemi concreti per cui ogni esperienza rivoluzionaria ha dovuto inventare le proprie soluzioni, tanto sul piano politico quanto su quello piU. propriamente tattico e tecnico ( rischio, per altro, indicato dallo stesso compagno Stame nel contributo, già citato, su Giovane critica). Con gli interventi di Vittorio Rieser, Giovanni illottura, ftfario Tronti e Gianmario Cazzaniga proseguiamo il dibattito iniziato nei numeri scorsi. E' quasi inutile ricordare che la pubblico:ione su queste pagine non significa adesione incondizionata da parte della redazione ad altro che non l'urgenza di un approfondimento sempre maggiore dei problemi che la crisi attuale del movimento operaio pone ad ogni militante.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==