giovane critica - n. 17 - autunno 1967

Organizzare la lotta contro la proletarizzazione 1. La rivoluzione cinese che sa trovare la via per continuare, che riporta nella giusta luce e impone di nuovo all'attenzione delle forze rivoluzionarie internazionali i grandi temi di fondo del socialismo, dopo i decenni di progressivo appannamento e involuzione seguiti alla rivoluzione bolscevica ( tanto nella loro faccia stalinista quanto - forse ancor pili insidiosamente - nel suo contraltare « trotzkista »), solleva oggi tra i compagni un entusiasmo politicamente e teoricamente giusto. E' impossibile non sentire una solidarietà completa con coloro a cui ripugnano, come forme d'impotenza e di mistificazione, tanto il benpensantismo piccolo-borghese con cui la stampa « ufficiale » del partito comunista tratta le vicende cinesi (per non parlare di quelle sudamericane o afroamericane), quanto i distinguo e le riserve di partè trotzkista ( pili o meno mascherata). Ugualmente impossibile è non vedere l'importanza, teorica e politica, degli sforzi di ripensamento e di rielaborazione che tale ripugnanza, tradotta in termini positivi, impone alle forze che si pongono in modo concreto il problema della rivoluzione socialista nel paese - o nel gruppo di paesi - in cui si trovano ad agire. E' nel quadro di questa incondizionata solidarietà che vale la pena, dunque, anche di sottolineare alcuni rischi da cui la « nuova sinistra » europea - in particolare quella italiana - deve guardarsi, se vuole assolvere la propria funzione rivoluzionaria, e non rappresentare soltanto un episodio interessante nello zoo sociologico delle « anomie " e dei « comportamenti devianti >> di cui la società borghese è ricca 1 • 2 Per chiarirci le idee su questo argomento, occorre • precisare - a costo di ripetere in forma banale cose risapute - quale sia l'oggetto fondamentale della contestazione socialista di fronte alla società capita• listica, in qualsiasi fase del suo sviluppo. Tale problema è strettamente connesso a quello della possibilità concreta d'una rivoluzione socialista: se, infatti, il primo requisito che questa deve soddisfare è di avere validità internazionale, dovunque e in qualsiasi momento si sviluppi, è allora evidente che la sua possibilità è legata alla possibilità di individuare almeno un elemento costante, pre• sente in ogni momento dello sviluppo capitalistico, la cui eliminazione possa produrre - in via d'ipotesi operativa - un rovesciamento radicale del sistema'. Questo elemento costante, caratteristico della società capitalistica, è indicato da Marx nel processo di accumulazione, che appa• re sul piano sociale come proletarizzazione crescente ( quan- -9

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