nari della lotta di classe. Sollo questo aspetto, era la posizione cmcr a al Congresso di Venezia da criticare e battere in breccia. 1 n caso contrario, si pole\'a pur mettere « In pietra tombale n sull\rnificaziooe socialista, come Nenni - che era in minoranza nel Comitato Centrale - puntualmente e spregiudicatamente fece; ma sarebbe stata una pietra che, come le scogliere sul mare, ostacolano si e rompono i flutti ma non impediscono la lenta erosione e fanno filtrare pe•ci pit't o meno grossi. La cosa importante è la direzione del vento, e il vento che soffiava nel Partito era quello di Nenni: un vento dell'Ovest. Fuor di metafora, anche per i ritardi, le diHideoze, gli errori di Saragat, eoni non aveva che da guadagnare tempo dopo aver conquistalo pezze d"appoggio teoriche e di principio a Venezia. Intanto, il Psi lentamente si trasformava. Era io atto una sorta di « scissione silenziosa » che allontanava i socialisti stalinisti o massimalisti o oen,ici a oltranza di Saragat, e cosi via dal Partito. Ma eotra\'ano intanto nel Partito clementi nuovi, ex e aoti comuni ti, gente del ceto medio, benpensanti, piccolo-borghesi, e poi il movimento di « Unità popolare »: se nel Comitato Centrale Nenni era in minoranza, tuttavia nel Partilo erano poste le condizioni teoriche, organizzative e propagandistiche per un capovolgimento della situazione aHinché la vittoria politica di Nenni conseguita al Congres o di Venezia avesse, sia pure io ritardo, il corollario della vittoria organizzativa, elettorale, di potere: comi! puntualmente doveva avvenire nel gennaio 1958 al 33° Congresso nazionale di Napoli 12 • Dir di no alla uni[icazione socialista non era dunque sufficiente; e neppure bastava richiamarsi alla politica unitaria col Pci di cui intanto Lussu, nell'articolo citato, rilevava (( le manchevolezze e l'assenza di prospettiva po• litica attuale "· lo verità, il XX Congresso del Pcus era staio per il Pci come una tazza di brodo bollente che può scottare la lingua e che quindi va sorbito adagino, a piccoli sorsi, e dopo averlo cosparso di formaggio nazionale. Panzieri, a questo proposito, nel suo (( Filo rosso » pubblicalo nello stesso numero di Mondo Operaio 13 , già 96 - criticava la « via precaria della continuità a tutti i costi e del 'rinnovamento' per gradi, cui sembrava e sembra volersi attenere il gruppo dirigente del Pci », e invocava « la rottura, il salto » nel processo di destalinizzazione; inoltre, egli prendeva di petto (( la mitologia del ritorno al riformismo socialdemocratico » forse sottovalutando quanto di essa vi era negli articoli che Nenni aveva scritto sul XX Congresso del Pcus ( Panzieri parlò di (< elementi di ambiguità »), sopravalutando invece l'incontro di Pralognan, ma arrivando infine alla esatta conclusione che i temi della democrazia socialista, nella linea Nenni, « svanivano nell'astratta accettazione del sistema dei diritti borghesi >>, e che « la stessa grande questione di fondo del superamento dello stalinismo veniva deformata nel ritorno al prc-stalinismo, anzi al pre-leninismo ». Perdurava però un grosso equivoco, quello secondo cui « la formula della subordinazione riformistica » fosse « crollata definitivamente [il corsivo è mio n.d.r.) insieme con il crollo dello stalinismo ». In realtà, stava avvenendo il contrario: dal crollo dello stalinismo, io parte per continuità e in parte per 1ottura il riformismo doveva prendere straordinario impulso proprio allraverso il krusciovismo: il varco era aperto dalla (< strategia » della « coesistenza pacifica » con il conseguente equilibrio di potenza fondato sullo status quo; dalla (< coesistenza competitiva » intesa come gara al benessere fra il sistema americano e il sistema sovietico; dalla teoria revisionista sulla evitabilità della guerra anche quando l'imperialismo continuava a esistere in forze; dalla teoria della via pacifica e parlamentare al socialismo nei Paesi di capitalismo avanzato, e quindi dal conseguente incontro, a livello internazionale e nazionale, del CO· muoismo con la socialdemocrazia. Tutto questo ha pesato e pesa sul movimento operaio internazionale e italiano: luogo questo filo rosa si stabiliva oggettivamente una passerella fra Nenni e Togliatti, al di là della rottura del momento. Ma questo è un problema che, con lenta maturazione, si è affermato pienamente oggi nel movimento operaio italiano ( e fran• cese, ecc.), mentre una linea alternativa, destalinizzantc
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