mi,urc di ,·iolcnza dei seguaci del nuo,·o ordine» e quin• di ,ta in equilibrio instabile « tra due scranni ». Qui non ci interessa se questa concezione di Sadc sia o meno vera, rimportantc è che per Weiss egli è evidcutemcnte il pro• tot ipo dell'intellettuale uon impegnato ( il Weiss prima maniera) mentre i\Iarat è quello dcll'intcUettualc impe• gnato, che ~e non agisce egli stesso esorta e sprona alla azione. e questo implica una presa di posizione iu fa. ,·ore di ì\larat, confermata da quanto sappiamo di \Veiss, nondimcuo l'impres,ione generale che dà il dramma, DO· no,tanlc le modifiche della seconda redazione, è che Sadl! è- ,upcriorc a ì\larat, l'intellettuale-spettatore aU'intelletlualc impegnato. Tale superiorità è fondata, piu che sugli argomcnt i o sul decorso ciel dramma, sulla sua stessa truttura . .\Icntrc infatti Marat e gli altri souo insieme attori e personaggi, Sade è l'unico (se si prescinde da Coulmicr e dal personale del manicomio) che rappresenta se stesso e oltanto se stesso, e quindi si trova in una posizione di forza che Marat non ha. Egli è anche l'unico che. nella scena della Oagellazione, traduce temporaneamente le sue teorie io realtà, e lo fa proprio quando lè esprime nella forma piu esa perata e brutale. Per un momento sembra che il dramma eia leggere e il dramma da vedere coincidano, ciò che peraltro avviene solo in una convulsa atmosfera propriamente « sadica ». Comunque ia, che lo spettatore esca con la convinzione che ha ragione Sade o ì\1arat, o che il conOitto è insolubile, rcssenziale è che questo viene ridotto a parte obiecti all'opposizione tra sistema rivoluzionario totalita• rio e rivolta individualistica, a parte subiecti all'impegno o al disimpegno dell'inteUettuale. Basta confrontare con Biichncr per vedere come in costui il conflitto ( anche ideologico, non solo politico) fosse assai meno astratto e intellettualistico, o b11sta leggere il capitolo dedicato a Sade nella Dialettica dell'illuminismo di Horkheimer e Adorno per accorgersi come dal divin marchese si potesse tirar fuori molto di piu. Tuttavia questi confronti fanno torto alle intenzioni di Peter Weiss. La riduzione del conf.litto corrisponde alle radici autobiograCiche dell'opera, a 6loro volta immerse nell'humus di una determinata situa7.ione che è poi quella degli intellettuali tra le due guerre. \Veiss non voleva scrivere un dramma sulla rivoluzione francese, né su Sacle, ma rappresentare le aporie dell'intellettuale di Cronte alla rivoluzione russa e ai suoi sviluppi. apolcone, che fa rientrare la rivoluzione nel suo alveolo e trasforma il sogno di Mara! in una dittatura burocratico-militare, sta per Stalin. Si può osservare che questa problematica ( se mai è stata valida nella forma che assume in \Veiss) è ora intrinsecamente invecchiata nei paesi capitalistici avanzati, dove lo sviluppo delle forze produttive permette di contemplare prospet1 ive rivoluzionarie non repressive e statolatre, e, come mostra l'esempio cinese, non è inevitabile, nemmeno nei paesi sottosviluppati. Anche il suo riflesso soggettivo, e cioè l'impegno degli intellettuali, non si presenta piu nello stesso modo. L'abolizione del margine di libertà dell'intellettuale di fronte alla società, l'impossibilità della sua pretesa cli essere freischwebend ( per dirla con Mannheim) ai di sopra di essa e dei suoi contrasti di classe, rende futile sia il gesto con cui si afferma questa libertà, sia quello con cui la si sacrifica, sia il disimpegno che l'impegno. L'intellettuale può essere utile alla causa della rivoluzione solo riconoscendo l'identità della sua situazione con quella della generalità degli uomini e impegnando la sua intelligenza ad analizzare questa situazione e u partecipare al suo possibile rovesciamento. In questo senso Weiss è arretrato anche rispetto a Brecht, che di tutto ciò aveva già chiara consapevolezza, e si ricollega piuttosto alla drammaturgia espressionista e alla tematica surrealista, come si potrebbe mostrare anche attraverso la analisi formale. Tuttavia il fatto che il suo dramma suggelli piuttosto la conclusione di un'epoca che non l'inizio di una nuova, non ne infirma l'interesse. Tra i contorcimenti dei pazzi di Charenton si vedono guizzare un'ultima volta e annullarsi a vicenda sia la dubbia soddisfazione dell'intellettuale di vivere io una gabbia di matti come lui, sia la sua pretesa di incarnare l'inflessibile ragione rivoluzionaria. Peter Weiss grazie al ritardo
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