Quali conclusioni politiche Marcuse appoggia a queste analisi? a) « La borghesia e il proletariato nel mondo capitalista [ ... J sono ancora le classi fondamentali; tuttavia lo sviluppo capitalista ha alterato la struttura e la funzione di queste due classi in modo tale che esse 110n appaiono piti essere agenti di trasformazione storica. Vn interesse prepotente per la conservazione ed il miglioramento dello status quo istituzionale unisce gli antagonisti d'un tempo nelle aree piti avanzate della società contempdranea n. b) Nella società industriale avanzata « l'apparato tecnico di produzione e di distribuzione ( con un settore sempre piti ampio in cui predomina l'automazione) funziono non come la somma di semplici strumenti, che possono essere isolati dai loro effetti sociali e politici, ma piuttosto come un sistema che determina <t priori il prodotto dell'apparato non meno che le operazioni necessarie per alimentarlo ed espanderlo ». « Il mutamento tecnologico che tende ad eliminare la macchina come strumento individuale di produzione, come ' unità assoluta ' sembra annullare la nozione nwrxiana di ' composizio,ie organ.i.ca del capitale ' e, con essa, la teoria della creazione di plusvalore [ ... ) L'automazione sembra alterare qualitativamente la relazione tra lavoro ,norto e lavoro vivente; essa procede verso il punto in cui la produttività è determinata dalle macchine e non dal rendimento individuale n. c) Dunque abbiamo di fronte una formazione sociale che si presenta « come universo tecnologico n. Ma la tecnologia non è « neutrale n. Questo universo è « un universo politico, l'ultimo stadio della realizzazione di un progetto storico specifico, vale a dire la esperienza, la trasf ormazione, l'organizzazione della natura come un vero oggetto di dominio». d) Questa perfetta realizzazione del « dominio della Natura, che è e rimane l'oggetto opposto al soggetto che si sviluppa », permette alcune verifiche e revisioni teoriche fondamentali: 1) La società industriale avanzata si presenta come il compimento di un disegno storico di dominio dell'uomo sull'uomo, a partire da un rapporto di dominio ( repressivo e strumentale) dell'uomo sulla natura, secondo un modello di Ragione proprio di tutta la civiltà ocidentale, da Omero 11 Dewey, analizzato da Horklteimer e Adorno nella Dialettica dell'illuminismo. 2) E' per l'operare di questo modello fondamentale di Ragione, o « principio di realtà costituita », che anche le società socialiste hanno costruito uno tecnologia in tttlto simile a quella capitalistica e si sono organizzate secondo una « lotta contro una forma di vita che dissolverebbe le basi del dominio ». 3) La contraddizione fo11damentale da rimuovere, nell'elaborare un progetto sociale alternativo alla società tecnologica, non è storico-sociale (abbiamo visto che secondo Marcuse questo tipo di contraddizioni ri,nangono all'in, terno del sistema, perfettamente controllabili ed assorbibili, (ll>ii, tendenti a scomparire); ma è la contraddizione insita nel rapporto oppressivo uomo-natura, soggetto-oggetto, che sta alle radici della nostra civiltà, ed a partire dal quale si sviluppa 1111 rapporto sociale oppressivo. 4) E' dunque da/l'elaborazione d'un altro modello di Ragione, che si deve partire. per proporre modelli di valore e progetti sociali e·versivi di questa realtà: precisamente dal << principio di felicità » ( che. secondo il Mare use di Ragione e rivoluzione è la ratio dell'analisi marxiana) da contrapporre al cc principio di realtà costituita ». e) Per le ragioni esposte finora, non è consentito alla « teoria sociale critica n individuare fin d'ora nelle società tecnologiche forze pratiche portatrici del mutamento sociale, destinatarie dell'analisi delle contraddizioni e dell'irraziona,- lità di queste società, da essa elaborate. cc La realtà delle classi lavoratrici nella società industriale avanzata fa del cc proletariato » marxista un concetto mitologico; la realtà del socialismo odierno fa dell'idea marxiana un sogno ». Sul piano teorico non si può regredire « da una teoria congiunta con la pratica storica, ad un pensiero astratto, speculativo: dalla critica dell'economia politica alla filosofia » [ c.vo mio], per assolvere al compito preliminare di capire come le categorie sociali tradizionali ( individuo, classe, privato, famiglia, ecc.), che « denotavano sfere e forze nori - 77
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