gruppo od individuo che sia contro iJ governo costituzionale sostenuto dal.la maggioranza della popolazione. Ma credo che ci sia un ." diritto naturale ll della resistenza per le minoranze oppresse e dominate di usare mezzi extra-legali se quelli legali hanno mostrato d'essere inadeguati. La legge e l'ordine sono sempre e dovunque la legge e l'ordine che proteggono la gerarchia stabilita; è insensato invocare l'autorità assoluta di questa legge e di quest'ordine contro quelli che soffrono a causa sua e lottano contro di esso. non per ottenere vantaggi personali e per desiderio di vendetta, ma per la loro parte di umanità. Non c'è altro giudice sopra di essi all'infuori delle autorità costituite, della polizia, e della loro propria coscienza. Se usano violenza, non dànno inizio ad una catena di violenze ma cercano di spezzare quella stabilita. Da quando verranno puniti conosceranno iJ rischio, e quando lo corrono volontariamente, nessuna terza persona, e ultimi di tutti l'educatore e l'intellettuale, ha il diritto di predicar loro che se ne astengano. Berberi l\larcuse Il re,ro che precede è ,raro da noi ripre.o dal volume A Critique of Pure Tolerance, Beacon Preu, Bo.ion, 1965, ,alvi i dirilli de/l'oulore e dell'edi1ore. I di,egni di que.lo Giovane critica ,ono di Chaval; Iralli da Bizarre n. 41 (dedicalo a Chaval) e dal n. 101, 1966, di Le nouvel observateur. /I leslo in copertina, di Paul Nisan, è slralcialo da Le• cbiens de garde. Intervento su Marcuse e aro Mughini, ti ringrazio per /"invito ad intervenire su L'uomo a una dimensione: il tema mi sta a cuore, soprattuuo com.e militante del movimento operaio; 11011 ho modo. però, di affrontarlo in ,naniera elaborata; perciò chiedo prelimi,wrment.e scusa a te e ai lettori e mi permetto d'intervenire con una lettera, sperando, comunque, di non eludere il discorso. Il testo presuppone e richia,na gli altri saggi fondomentali di Marcuse (Ragione e rivoluzione, Eros e civiltà, Soviet marxism) e q,wnto meno le tesi generali della « sc<Loladi Francoforte »; presenta i problemi ad un alto livello di mediazione; richiede, perciò, che si espliciti la « lettura " che di esso si fa, prima di dire la propria. V aglio dunque partire da una sommaria esposizione di quel che io ho letto in esso, delle analisi e delle tesi che io vi leggo. L'uomo a una dimensione è l'uomo che ha perso, forse definitivaniente, la « immaginazione sociologica », la facoltà d'intendere la realtà per quel che storicamente è, e quindi di intervenire su di essa in base all'ipotesi di poterla rovesciare. Accetta la storia parziale in cui vive come un dato naturale ed assoluto. Agisce secondo una razionalità operazionistica e comportamentistica, senza mettere in discussione la società nella q,wle vive, fondala sul dominio e sulla repressione. E' il prodotto di nwssa della « società industriale avanzata », « un universo amministrativo in cui le depressioni sono controllate ed i conflitti stabilizzati », e che oltre ad aver soppresso il mutamento al proprio intemo, non rischia di vederselo proporre dall'esterno, almeno nei termini tradizionali, poiché q<Lestotipo di organizzazione sociale è sempre pizi comune al capitalismo cosi come al socialismo, nelle loro sezioni piu sviluppate, e dunque questo tradizionale antagonismo tende a scomparire. - 75
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