ranta faba, a,lralla ,olio l'apparenta <li concretezza e cli \'Crità: cs•o è riassunto nel concetto dcll"auto-rcaliuazione. Dalla pcrmissibili1à <li ogni sorla <li eccessi al bambiuo, al co,tantc interesse psicologico per i problemi personali dello studente. è in cammino un movimento su larga scala contro i danni della repressione e la uecessità <li essere se stessi. Frcc1ucntemcntc ignorala è la quc tioue cli cosa deb• ba esser represso prima che uno possa diventare un indi- \'iduo I sclf]. un se stesso f oncselfl- L'individuo potenzialmente è dapprima un qualcosa di negativo. una porzione delle potenzialità della su:i società: di aggressione, senso di colpa, ignoranza. risentimento, crudeltà che viziano i suoi i-linti vitali. e l'identità del 'sclf' dev'essere qualcosa di pi11 dcll'immccliala realizzazione di <1ucste potenzialità ( non desiderabili per l'individuo in quanto essere umano). allora richiede la rcpre ione e la sublimazione. la trasformazione co,cientc. Questo processo implica ad ogni stadio ( per u<are i termini messi in ridicolo che qui rivelano la loro conci<a concretezza) la negazione della negazione. la mediazione dell'immediato. se l'identità è né pii', né meno questo processo. La ccalienazione " è l'elemento costante ccl essenziale dell'identità. il dato ogget• tivo del soggetto. e non. come oggi si vuol far apparire, una malattia. una condizione psicologica. Freud conosceva bene la differenza tra repressione progressiva e regressiva, repressione liberatrice e distruttirn. La pubblicità dell'autorealizzazione promuove la rimozione dell'una e dell'altra, promuove l'esistenza in questa immediatezza che, in una società repressiva. è ( per usare un altro termine hegeliano) cattiva immediatezza ( schlechte Un111ittelbarkeit). Essa isola l'individuo dall'unica dimensione in cui potrebbe « trovare se stesso n: dalla sua esistenza politica, che sta nel cuore di tutta la sua esistenza. Invece essa incoraggia il non-conformismo e il la ciar fare in modi che lasciano interamente intatti i motori reali della repressione nella SO· cictà, che anzi rafforzano questi motori sostituendo le soddisfazioni della ribellione privata e personale per un 'opposizione piu che privata e personale e perciò piti autentica. La desublimazione implicata in questo tipo cli auto-realiz. zione è essa stessa repressiva in quanto indebolisce la ne74 cessi1it e il potere dell'iutelletto, la forza catalizzatrice di quella coscienza infelice che non trova piacere nella liberazione personale dalla frustrazione - la risurrezione sen• za speranze dell'Io che presto o tardi soccomberà alla ra• zionalità onnipresente ciel mondo amministrato - ma che riconosce l'orrore del tutto fin nella piti privata frustrazione e realizza se stessa in questo ricouoscere. Ho cercato di mostrare come i mutamenti nelle società democratiche avanzale, che hanno minato le basi ciel liberalismo economico e politico, hanno anche alterato la funzione liberale della tolleranza. La tolleranza che fu la grande mela dell'era liberale viene ancora professata e ( con dure restrizioni) praticata, mentre il processo economico e politico è soggetto ad un'amministrazione onuipresentc e effettiva in accordo con gli interessi predominanti. Il ri• sultato è una contraddizione oggettiva Ira la struttura eco• nomica c quella politica eia un lato, e tra la teoria e la pratica dall"altro. La strullura sociale alterata tende a indebolire l'effettività della tolleranza verso i movimenti dissenzienti e all'opposiziooe e a rafforzare le forze couservatrici e reazionarie. L'eguaglianza della tolleranza diventa astratta, falsa. Coll'attuale declino delle forze dissenzienti nella società. l'opposizione è isolata in piccoli gruppi cli frequente in antagonismo i quali, anche dove siano tollerati entro gli stretti limiti fissati dalla struttura gerarchica delLi società, sono impotenti sinché rimangouo entro questi limiti. Ma la tolleranza mostrata nei loro confronti è ingaunevole e promuove la coordinazione. E sulle solide fondamenta cli una società coordinata tutt'altro che chiusa coutro il cambio qualitativo, la tollerauza stessa serve per contenere un tale cambio piuttosto che per promuoverlo. Queste stesse condizioni rendono astratta ed accademica la critica cli una tolleranza siffatta, e l'asserzione che la bilancia tra la tolleranza verso la Destra e quella verso la Siuistra dovrebbe essere radicalmente raddrizzata ai fini cli restaurare la funzioue liberatrice della tolleranza diventa soltanto una speculazione irrealistica. In realtà. un tale raddrizzamento sembra essere equivalente allo stabilire un « diritto della resistenza n per il punto di sovversione. Non c'è, non può esserci alcun diritto simile per nessun
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