dominanti, sembra che non si possa ottenere una tale relazione col progresso. La lunga serie di guerre dinastiche e imperialistiche, la liquidazione di Spartaco in Germania nel 1919, il Fa cismo e il Nazismo non spezzarono ma piuttosto tesero e diedero forma aerodinamica al continuum della repressione. Ho detto emanante " dalle classi dominanti » [ from among ruling classes): a dire il vero non esiste alcuna violenza organizzata dall'alto che non mobiliti e non attivi l"appoggio della massa dal basso; il problema decisivo è. da parte e nell'interesse di quali gruppi e istituzioni una tale violenza viene prodotta? E la risposta non è necessariamente ex post: negli esempi storici or ora menzionati, si poteva prevedere e si prevedette infatti se il movimento avrebbe servito il ricostituirsi del vecchio ordinamento o l'emergere del nuovo. La tolleranza liberatrice. allora, significherebbe l'intolleranza contro i movimenti di Destra e la tolleranza dei movimenti di inistra. Cosi per le prospettive di questa tolleranza e di questa intolleranza: ... si estenderebbe allo stadio dcll"azione come a quello de!Ja discussione e della propaganda, dei fatti come delle parole. Il criterio tradizionale di pericolo chiaro e attuale non sembra piu adeguato ad uno stadio in cui l'intera società si trova nella situazione del pubblico d'un teatro quando qualcuno grida " al fuoco ». E' una situazione in cui la catastrofe totale potrebbe scoppiare io ogni istante, non soltanto per un errore tecnico, ma anche per un razionale calcolo sbagliato dei rischi, o per un discorso avventato di uno dei leader. In circostanze passate e differentj, i discorsi dei leader fascisti e nazisti furono il prologo immediato del massacro. La distanza tra la propaganda e l'azione, tra l'organizzazione e i suoi effetti sulJa gente si è fatta troppo corta. Ma la diICusionc della parola avrebbe potuto esser arrestata prima che fosse troppo tardi: se la tolleranza democratica fosse stata ritirata quando i futuri capi cominciarono la loro campagna, l'umanità avrebbe avuto la possibilità di evitare Auschwitz e una Guerra Mondiale. Tutta l'età post-fascista è un'età di chiaro e presente pericolo. Di conseguenza, la vera pacificazione richiede il ritiro della tolleranza prima dei fatti, allo stadio della eo72 - municazione verbale, di quella tramite la stampa e il cinema. Una tale interruzione del diritto di libertà di parola e di riunione è in realtà giustificata soltanto se l'intera società è in estremo pericolo. Sostengo che la nostra società si trova in una situazione d'emergenza siffatta e che tale situazione è divenuta il normale andamento delle cose. Opinjoni e " filosofie » differenti non possono piu a lungo competere pacificamente nel procurarsi adesioni e nel persuadere con strumenti razionali: il « mercato delJe idee » è organizzato e delimitato da coloro che determinano gli interessi nazionali e quelli individuali. In questa società, per la quale gli ideologi banno proclamato la " fine dell'ideologia », la falsa coscienza è diventata la coscienza generale - dal governo sino ai suoi uJtimj oggetti. Le minoranze piccole ed impotenti che lottano contro la falsa coscienza e i suoi beneficiari devono essere aiutate: il continuamento della loro esistenza è piu importante della conservazione dei diritti e delle libertà abusate che garantiscono poteri costituzionali a quelli che opprimono queste minoranze. Dovrebbe esser evidente fin d'ora che l'esercizio dei diritti civili da parte di coloro che ne sono privi presuppone il ritiro dei diritti civili a quelli che impediscono loro di esercitarli, e che la liberazione dei Dannati della Terra presuppone la repressione non soltanto dei vecchi ma anche dei loro nuovi padroni. Il ritiro della tolleranza verso i movimenti regressivi prima che possano divenire attivi; l'intolleranza anche verso il pensiero, le opinioni, e la parola e in ultimo, l'intolleranza nella dfrezione opposta, cioè, verso i conservatori auto-designatisi, la Destra politica - queste idee anti-democratiche corrispondono allo sviluppo attuale della società democratica che ha distrutto le basi per la tolleranza universale. Le condizioni nelle quali la tolleranza può nuovamente diventare una forza liberatrice e umanizzante devono ancora esser create. Quando la tolleranza serve principalmente a proteggere e a conservare una società repressiva, quando serve a neutralizzare l'opposizione ed a render gli uomini immuni contro forme di vita diverse e migliori, allora la tolleranza è stata corrotta. E quando questa
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