making) nel processo democratico - è una necessità ugualmente basilare per definire i limiti della tolleranza. Ma in una democrazia con organizzazione totalitaria, l'obiettività può svolgere una funzione del tutto differente, cioè, incoraggiare un·auitudinc mentale che tenda a scordare la diffe. rcnza tra vero e fah,o, inforrnnzionc e indottrinamento, giusto e sbagliato. 1nfatti. la decisione fra le opinioni opposte è stata presa prima che la presentazione e la discussione fossero ini,:ialc - presa non da una cospirazione o eia una ditta che finanzia la pubblicità I ponsor l o eia un editore, né da alcuna dittatura. ma piutto lo dal « normale corso degli eventi "· che è il corso degli eventi amministrati, e dalla mentalità che in questo corso si è formata. Qui. anche, è il tutto che determina la verità. Allora la decisione afferma se stessa. senza alcuna aperta violazione dell'obiettività. in cose come l'impaginazione cli un giornale ( con lo spezzare rinformazionc vitale in pezzellini sparsi qua là in mezzo a materiale estraneo. articoli irrilevanti, e il relegare qualche notizia radicalmente negativa in un posto oscuro), nella giustapposizione cli vistosi annunci con orrori non attenuati. neirintrocluzionc e nell'interruzione della trasmissione elci fatti da parie della pubblicità travolgente. Il risultato è una neutralizza:ione degli opposti, una neutralizzazione. comunque. che prende posto sul solido terreno della limitazione strutturale della tolleranza ed entro una mentalità preformata. Quando un giornale pubblica fianco a fianco una notizia negativa ed una positiva sull'FBI, esso onestamente ottempera alle necessità dell'obiellività: comunque, le probabilità sono che quella positiva vinca perché l'immagine della istituzione è profondamente incisa nella mente della genie. Oppure, se uno strillone riferisce la tortura e l'assassinio di lavoratori provvisti di diritti civili nello stesso tono privo d'emozione che usa per descrivere l'andamento delle azioni di borsa o il tempo che fa, o colla stessa grande emozione che mette nel dire gli annunci pubblicitari, allora una simile obiettività è illegittima - peggio, va contro l'umanità e la verità perché si sta calmi quando ci si dovrebbe infuriare, perché ci si trattiene dal lanciare accuse quando l'accusa è nei fatti stessi. La tolleranza espressa in una imparzialità di questo genere serve a minimizzare o anche 68 - ad assolvere l'intolleranza e la repressione predominanti. Se l'obiettività non ha nulla a che fare con la verità, e se la verità è qualcosa cli più d'una materia della logica e della scienza, allora questo tipo cli obiellività è falso, questa ingannevole imparzialità dovrebbe essere abbandonata. Gli individui esposti a questa impanialità non sono delle tabulae rasae. sono indottrinati dalle condizioni in cui vivono e pensano e che non trascendono. Metterli in grado di divenire autonomi, cli trovare da sé cos'è vero e cos'è falso per ruomo nella socicti, esistente, il doverli liberare dall'indottrinamento predominante ( che non è più riconosciuto per indollrinamento). Ma ciò significa che la tendenza dovrebbe esser capovolta: dovrebbero prender informazioni deviando nell'opposta direzione. Perché i falli non sono mai dati immediatamente e non sono mai accessibili immediatamente; essi sono stabiliti, « mediati » da quelli che li compiono; la verità, « la verità integrale » oltrepassa questi fatti e cerca cli spezzare la loro apparenza. Questa rottura - condizione preliminare e contrassegno di ogni libertà di pensiero e cli parola - non può compiersi entro la struttura stabilita della tolleranza astratta e dell'obiettività falsa perché sono proprio questi i Callori che precondizionano la mente contro la rottura. Le barriere reali che la democrazia totalitaria erige contro l'efficacia ciel dissenso qualitativo sono leggere e abbastanza piacevoli paragonate alle pratiche della dittatura che asserisce cli educare il popolo nella verità. Con tutte le sue limitazioni e le sue distorsioni, la tolleranza democratica è in ogni circostanza più umana che un'intolleranza istituzionalizzata che sacrifica i diritti e le libertà delle generazioni viventi a vantaggio delle generazioni future. Il problema è se questa è la sola alternativa. Cercherò ora di indicare la direzione in cui si può cercare una soluzione. In ogni caso, il contrasto non è tra la democrazia in astratto e la dittatura in astratto. La democrazia è una forma di governo che si adatta a tipi di società assai differenti ( ciò vale anche per una democrazia con suffragio universale ed eguaglianza davanti alla legge), e i costi umani di una democrazia sono sempre e
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