t E.~,, r,K,.LI 1. ,\eobordighismo o ricerra storica, Rivista Storica del Sociul,smo. n. 25-26, maJ,?:p:io-dirrmbrc 1965, pp. 186-9, d1Ht' c"l· rillusionr (in~enua) l'he si può fare la slorin senzn « uniL.it«.•ralm<'ntc partr~~inrc n. u semprr che sul terreno dcli.i storia ~i ,·oglia rinu111rrr >1, nu.•ntre è stato lo stesso Snntnrclli a proporre qualrhr unno fa una << storiografia llernocrntica » ( E. S., La liquidu:ione dello stal111i5mo e lo storiografia democratica. llSS. n. 13-14, mag~io-dir('mhrf' 1961, pp. 711-717). 2 \ n notato che. per Amendola, la svolta del VI Congresso ,,a p:iu-.tifi(·atn clall'approssimarsi e la previ.:ione della crisi gcnernle cìrl "29. Ci sembra poro sostenibile questa tesi. per nulla nuova c!rl re.:,,IO. Infatti, rome ha notato F. STER"BERC in Le con/lit du siècle ( Pari.:, 1958), se la crisi fu l"occasione per l'Urss di alzarsi "al !!rado cli ,;;;erondo lato industriale del mondo». non si era « a,~ohnamrntr tenuto ronto dell'imminente crisi mondiale nel primo piano quinquennale». Anzi. la concezione dei pianificatori - prO'."-t"f!"USCtc'rnbcrg - pre.;upponevn tt un progresso continuo ciel ,·ap1toli,mo europeo e mondiale» ( pp. 368-371). Sembra dunque cliHicilr accettare una J>Te,•isione della crisi al livello della direzione so, ictira clcll'IC, allorrhé gli ste.:si pianificatori russi sono rima..,li cosi nel buio. E' scnz"altro pili plausibile Pintcrpretazione t1ot~ki'-ta che ,•idc per prima nel « terzo periodo cli errori» una nuo,·a ,,.,,olta della burocrazia staliniana. 3 Gn"ISCI. Il problema de « l"Ordine Nuovo n, O.N. quindicina I,. 1-15 aprile 1921, in 2000 pagine di Crnm,ci, I, pp. 720-725. 4 FEROCI [ LF:O'\ETTI], Dix ans après Divourrre . Bordiga, La Lutte de C/as5e, 3o a.. n. 2i. gennaio 1931. pp. 21-30. 5 « [ ... ] Per .\. Ason RosA Gramsci sarebbe il responsabile del preteso moderatismo e 'giobertismo~ dei comunisti italiani» (G. \,tnOOLA. loe. cii.. p. 11 n.). 6 R. P\RI!'-. Gramsci et la crise tlréorique de 1923 - Comunir:izionc inviata al Convegno Internazionale di Studi Gramsciani. 7 l"Unità. 25 aprile 1967, p. 10 parla di « Vivace dibattito con gli intcn·cnti di Tixicr [sic] e di S. F. Romano [ ... ) ». 8 Cfr. P. TocLJATT1 1 Il lenini5mo nel pen5iero e nell'a:ione di A. Gramsci. Studi gron15ciani, Roma, 1958, pp. 15-35 e 419-444 . ., Gramsci e il leninismo; nonché C. CrcERCH IA, Il rapporto col leni11i5mo e la rivolu:ione italiana in La Città futura Milano 1959 J,p. ll-3i. ' ' ' i Ad es. dr. E. SANTARELLI, La revisione del marxi5ntO in Italia, ~lilano. 1964, pp. 3~6-329. 10 P. TocLuTT1, Il partito comuni.sta italiano, Milano, 1958, pp. 25-26. 11 [P. ToCLIATTI], Antoriio Labriolo. Come nacque e non mori il marxismo in Italia, in Trenta anni di vita e lotte del P.C.I., Roma, sci, pp. 16-17. 12 Va notato, per altro, che Bordiga si rifà a parecchi testi 60 - I tc,to e rirofo:ione L'imperiali5mo 1 L'estremismo cd implicitamrntl' le Tesi d'aprile - che vonno ben oltre l'àmbito di ftfateriali~mo ed empiriocriticismo. J\ln sopratut10, pare che ci si sia sforzato, con c1uesto confronto, di considerare solo il Lenin anleriorc nlb 5f,wclo c!clla Il Internazionale, anteriore a ciò che chiamerò (cou ,,nn parola cli L. Althusscr) la « rottura epistemologica» del pen• siero lenininno, consistito, romc si sa, nell'avvio, dal '14, di un,nnalisi dcll,imperialismo e del problema dello Stato, nonché, a E,rllo filosofico. in un ritorno a l·lcgel. 13 GnAMSC1. A Palmi, Urbarii e C., Vienna, 9 febbraio 1924, in La formo:iorie del gruppo dirigente del P.C.l., Roma, 1962, pp. 186-201. Le citazioni sono prese a p. 187. 14 G. Al\lENDOLA. loc. cit., p. 9 n. 15 Quanto alla lc11cra del "26 al Pcus, ci sembra abbastanza f!iusto il giudizio di E. F10HAi\1 ( Una riedi:ione del Gramsci n.a::io11ale. Prometeo. Anno XX, cric III, n. 9, gennaio-giugno 1967, pp. 8-'10) ronstatanclo che Gramsci non capi ciò che rappresentava storicamente il T!'rmicloro sovietico ma fu soprattutto commosso clall1attacco contro Zinovicv che t< incarnava ai suoi occhi il tattic-ismo-tipo carntteristico dell'allività 'rivoluzionaria' n. Hl TOCLIA fTI. 17 Frnoct [LEOi\ETTt], /oc. cit., p. 23. elio stesso testo si parla già dc « Ja misérable campagne morale que la direction oUiciellc foit artuellcmcnt rncner contrc Bordiga [. .. ] campagne authentiqucmcnt contrc-révolutionnairc, anti-communistc, en tant que destinéc à clésoricntcri à clémoraliser Ics prolétaires ilaliens, à discrécl,tcr le parti communislc en discréditant ses arlisans principaux, ,es meillcurs chcfs » (p. 29). Le cose non sono gran che mutate oggi. In verità sullo stesso Borcliga, il discorso cli AMENDOLA non porta ( forse per mancanza di prove) nulla di nuovo nei confronti della voce « Borclighismo" della Piccola Enciclopedia del Sociu1,,~mo e del Comunismo cli G. TREVISANI. Cf. la quarta edizione, Milano, 1963, pp. 77-78 clo,•e si legge: « Quanto al Bordiga, mentre Cramsci. prigioniero di ~lussolini, lottava lino all'ultimo in carcere sotto la bandiera comunista, egli viveva tranquillo in Italia, pro• tetto dallo polizia e dai fascisti », di cui offre una versione aggiorr,1ota ( G. A,'1 ENDOLA. ivi. pp. 5-6) evocando un incontro, forse del tutto immaginario ( t< Sembra che [ ... ] >>), tra un Gramsci « scortato dagli agenti della polizia» e un Bordiga rimasto libero che faceva passeggiate. on inutile dunque citare questo brano introduttivo alla traduzione frnnccsc clell'opuscolo di Bordiga, Lenin nel cammino della rivo/11:ione, in La Lurte de Classe,, n. 4, giugno 1928, p. 98 • Allualmente Bordiga è incnrcernto a Palermo, abbandonata dal• ]'Internazionale Comunista, e minacciato nello suo vita. È bastato che si sin opposto alla politico malneeorta dello frazione Stalin del PCUS, che ubbia comballuto la 'bolscevizzazione' dell'IC del
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