Il riesame della scissione di Livorno perché avvenuta « troppo a sinistra »", anzi « il piu grande trionfo della reazione » in quanto ha rappresentato « il distacco del.la maggioranza del proletariato italiano della lnteroazionale comunista »20 , se non prende in considerazione le responsabilità che hanno fatto capo al.le modalità della scissione, costituisce la ripresa d'un tema zinovievista, secondo il quale « si potrà considerare il Pci definitiva• mente costituito » solo quando il partito avrà raggiunto « una parte del centro » cioè Serrati ed i « terzinternazionalisti »". A questo punto, comunque, va notata una massima flessibilità nel Zinoviev: « Se si ripresentasse in qualche luogo una simile situazione, consideremmo dovere piti sacro di un rivoluzionario scegliere ancora la scissione »". Questa differenziazione tra le rispellive posizioni di Gramsci e Zinoviev può spiegarsi, secondo me, in primo luogo col fatto che era stato Zinoviev ad essere il maggior responsabile della scissione « troppo a sinistra » in quanto i delegati dell'IC a Livorno, e per primo Rakosi che si riattaccava a quel gruppo dei « zinovievisti 11 tramite Béla Kun di cui parlò cosi spesso Lenin in modo molto sprezzante, in quanto Rakosi dunque aveva voluto « fare un esempio », ispirandosi allo scacco della Comune ungherese di cui si rendevano responsabili i « centristi » o i socialdemocratici 32 • Per non dire, beninteso, èel fatto che essendosi eHettuata, un mese prima, a Tours una scissione « troppo a destra », si è vanamenlt: cercato a Livorno di rettificare il tiro. Da parte di Gramsci, invece, l'aspetto destrorso di questo giudizio andrebbe forse ricollegato con la sua altitudine prima di Livorno che era consistita, a differenza di Bordiga, il quale aveva convenuto con Lenin e Zinoviev al II Congresso di formare il Pci, nello sforzo se non per accontentarsi di un « rinnovamento del Psi », almeno nella scelta di una scissione che avrebbe lasciato fuori del partito i soli riformisti del tipo Turati. E a questo punto, si dovrebbe anche accennare al fatto che mentre Bordiga dal '17-'18 aveva cominciato ad organizzare la sua frazione a livello nazionale, il gruppo dell'Ordine Nuovo si era limitato a tradurre « le rivendicazioni del proletariato piemontese »". Ed è precisamente su questo problema della valutazione della scissione cli Livorno clie va, secondo me, valutnto il « leninismo » cli Gramsci. 1on si tratta cli aHcrmarc che la scissione fosse un modello ciel genere. Se una scissione avvenne abbastanza bene. fu quella tedesca: e ~appia1110 tutte le riserve emesse dallo stesso Lenin sia su quella di Tours, sia su quella di Livorno. fa la tematica <lella scis ione - a differenza del concetto di « guerra di posizione » - rappresenta un elemento centrale del leni11ismo: e non basta solo rifarsi alla scissione storica con i menscevichi; se ha qualche senso parlare di « leninismo », è appunto in materia di organizzazione. E non basta solo rimandare al Che fare?. cioè all'organizzazione interna del Partito. L'importante, nei confronti di un Kautsky o di una Rosa Luxemburg, consiste appunto nel collegare teoria ed organizzazione, nel fare dell'organizzazione il momento ultimo della teoria. Diventa cosi impensabile la convivenza - come nella socialdemocrazia tedesca - di un Kautsky ed una Luxemburg. Nei confronti del primo, appunto, i rapporti possono solo essere di alleanza esterna: fate scissione con Turati, per allearvi poi con lui. Nei confronti della seconda, gli si rimprovererà cli non tradurre la teoria in rapporti interni, cioè nell'organizzazione. A questo punto, ed in ogni caso, è sicuro, per dirla con Bordiga, che « niente vale una buona scissione ». Come succede con Gramsci? Ebbene, dopo una certa riluttanza nei confronti della scissione: e ne è testimone il periodo dell'Ordine Nuovo 1919-1920 segnato da : 1) l'incapacità teorica a pensare il problema del partito; 2) rincapacità teorico-pratica di uscire dell'àm bit o torinese, sia che ( come l'ha notato l'inglese P. Allum) Torino Cos- ,e considerata come capitale del capitale italiano, con la mancata analisi del capitale finanziario, sia che non vi fosse da parte di Gramsci e del gruppo ordinovista il minimo sforzo - et pour cau5e! - di organizzare come aveva fatto Bordiga una frazione nazionale; 3) rincapacità o il non volere - in questo periodo - portare la polemica antiriforrnista sia a livello teorico oltre i limiti della polemica antipositi,,istica sia a livello politico oltre - 57
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