giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

tcrna,ionalc. Certo. il capitano Trcint non ha mai scritto nulla che po,,a entrare in una storia della Ciloso(ia, ma ,e ,i tratta di collocare ,torica111cntc l'attività di Gramsci e non di irnbal,amarlo in una storia delle idee, egli rapprc,cnta in Italia la versione zino,·ievista clell'fnternazior:al,·. né più 11,·. meno che Treint in Francia. Comunque. per tornare al rapporto Gram ci-Lenin, ,., ,cmhra nccc-,ario notare che: J) il concetto di « guerra <li po:,izionc » non costiluÌ!!CC la rncra « traduzione in iinguaggio storico italiano n del concetto cli « Crontc unico ». ma rappresenta già il commento gramsciano cli que- ,to e-perimento tallito: lungi dunque clall"acccttare la definizione. propo,ta da P. Spriano. cli 1111Gramsci « mag- ~iorc traduttore dell·e;pcricnza so, ictica », ci pare che, già <1 quc,to punto. 'Ìa necessaria 1111aprima veri[ica; 2) il Fronte unico - che non rappre•enta, ripetiamolo, il tutto del leninismo - pare clehba esser spiegato in tutt'altra clire,ionc ri-petto all'interpretazione amendoliana sollesa alla relazione cli Ragionieri, cioè la proposta di una« com1,inazione originale unica "e•primentesi nel « lavoro dicostruzione di 1111partito unico della classe operaia »22 ; infatti lo sviluppo della parola d'ordine di « Fronte unicon propo,ta clall'Esecuti,•o dcll"IC il 18 dicembre 1921 , a ricollegata non solo a fatti concernenti piu direttamente il cle,tino della Russia bol cevica, quali la svolta economica della I cp. il trattato di Rapallo che segna la (in.-: dell'isolamento del 11uovo lato comunista, ma anche la crisi tedesca del '21 che implica la necessità di una certa ritirata della rivoluzione e, fost but not least, il fallimento della Conferenza delle Tre Internazionali ( Berlino, 2, 4 e 5 aprile 1922) dove. senza nemmeno sognare - come <lisoe allora F. Adler - di fare la Cusione delle tre organizzazioni, si erano solamente proposte « certe azioni comuni »"; in questo senso, sembra difficile accettare la idea che con la parola <l'ordine « Fronte unico » il IV Congresso ( 4 nov. - 5 clic. 1922) abbia ricercato qualcosa cli piu cli ciò in cui aveva fallito la precedente conferenza: e difatti 3) commentando - nella Pravda dell'll aprile ·22 la Conferenza cli Berlino, Lenin aveva già 56 - ~onstalato che non si doveva « pagar troppo caro » l'unità d'azione con i partiti socialisti", il che, senza rapprcsentuc un appoggio a quelli che si opponevano al Fronte unico, raggiungeva in parte certune delle loro preoccupazioni; 4) i due elementi che carattcrizano la tattica del Fronte unico. vengono meglio definiti ed individuati quando si c,•oca la « conquista gramsciana» della direzione del Pci: per un lato. la ncces ità, sempre ribadita da Zinovicv tra il Il] e il IV Congresso, di « radunare le [orze comuniste,, in quanto « la tappa delle scissioni è superata »"; per un altro lato, l'esigenza non tanto di ritirata, quanto di sosta e cli camhiamento di tattica - nei confronti, si badi, non di un Occidente astratto contrapposto all'Oriente, ma della « fortezza capitalistica » con- ,iderata come un tutto - cosi come ( il paragone Cu usato dallo tesso Lenin. iu un meeting del 29 ottobre 1921) assediando Port-Arthur i Giapponesi, costretti a rinunciare agli a salti, l'avevano preso dopo un lungo assedio: due clementi che, e si eccettua il suggerimento di Spriano quando constata che nelle Tesi di Lione sembra ancora ci si stia preparando alla rivoluzione, appaiono disgiunti nell'arco cronologico dell'iter gramsciano. E, in rcalti1, è ben ancora nella prospettiva ( o l'illusione) di una prossima rivoluzione italiana dopo il delitto Matteotti che al V Congresso i « zinovievisti » Ruth Fischer, Thaelmann, nonché lo stesso Zinoviev criticheranno l'attitudine cli Bordiga nei confronti del Fronte unico: « L'Unità è uscita due volte con queste parole a lettere cli scatola: 'Abbasso il governo degli assassini!' e Mu solini non l'ha proibita. E. il siutomo evidente delravvicinarsi di un'era nuova »26 • E Thaclmann, che concluderà proponendo una mozione contro la sinistra italiana: « Proprio quando il fascismo è rovinato e Mussolini comincia ad essere scardinato, occorre in Italia un partito comunista forte, consolidato all'interno e disciplinato. che non rimanga una setta con un programma politico puro ma che possa diventare un vero partito di massa, bolscevico n27 • Ha condiviso, Gramsci, queste illusioni o si è solo contentato cli sfruttarle per porsi « dal punto di vista di una maggioranza nazionale »27 •"?

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