giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

• saggi e studi A ssolutamcnte delude. ntc il Convegno lotcrnazionalc di tudi Gramsciani svoltosi a Cagliari, nell'occasione del trentennio della morte di Gramsci, i giorni 23-27 aprile 1967. Sentimento que lo, va detto subito, che non rimanda solo a c1uesta « sinistra » che, nolens l'Olefls. non si è impegnata nelle di cussioni, ma anche alla maggioranza dei partecipanti e del pubblico nonché a quelle stes e forze che, tutt'attente ad egemonizzare la interpretazione odierna di Gramsci, hanno Catto si che ogni intervento contestatorio poteva solo apparire, anticipatamente, come un segno cl'acqi.1iescenza o cli complicità, o. •e si vuole, espressione dell'opposizione di Sua Maestà. Non c·cra spazio, a livello teorico come politico, per un vero dibattito ccl il dibattito non ci fu. Soli ad uscire di 10110 o qua i. gli interventi della « destra », dai liberali come G. Galas o o il tedesco I. Fctscher, ai socialdemocratici come S. F. Romano o G. Tamburrano ( al quale ,i è. comunque, rifiutato il piacere di aver avuto ragione troppo presto), per non parlare del garaudyano francese .I. Texicr: tanto che il Convegno si concluse - tramite la 1·occ autorizzata di. una per onalità democristiana - come una grande manifestazione non già unitaria ( come si poteva temerne), ma propriamente ecumenica. Che non ci fosse posto per la sinistra, è stato dunque ovvio dall'inizio. Dall'apertura del Convegno fu inlatti diffuso il 3° quaderno cli Critica marxista, Prassi 48 - Il Gramsci di tutti , ivoluzionaria e storicismo in Gramsci, che del dibattito assegnava già i limiti: errore, questo, che, secondo taluni, lo stesso Togliatti non avrebbe mai commesso; ma ci si può anche eh iedere se lo stesso Togliatti si sarebbe parimenti affrettato, come hanno fatto i suoi eredi, a parlare cli un grande partito del lavoro ed avrebbe cosi presto lnsciato trasparire l'ineluttabile socialdemocratizzazione del Pci. « Rileggendo Gramsci » ( ivi, pp. 3-45), Amendola, confortato, e ci torna spesso, dalla convinzione togliattiana che Gramsci è « patrimonio di tutti, di tutti i Sardi, di tutti gli Italiani, di tutti i lavoratori », s'impegna in una critica spietata elci « vari tentativi di interpretazione del pcusiero di Gramsci, che contrastano con quella fornita eia Togliatti »: dalla lettura consiliare, libertaria o neo-sindacalistica - oc La Città futura, ad es. - di quelli che si rifanno all'esperimento torinese del '19-20, della Rivista storica del socialismo, lettura di sinistra, bolkta di nco-borclighismo 1 , nonché, fortunatamente si direbbe, alla lettura di destra, illustrata nella recente introduzione di G. Berti all'Archivio Tasca negli Annali Fel1 riT1elli 1967. Non a caso forse l'intervento di Ameodola il 24 aprile, nella discussione della relazione di Ragionieri, è stato imperniato su un tentativo di giustificazione della svolta iniziata al VI Congresso dell'IC, che segnò, come si sa,

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