sistema a una problematica ancora oscillante tra il polo politico e quello culturale. 2) . La tematica del discorso politico rigoroso fondato sia su una rilettura dei testi classici del marxismo, da opporre alle interpretazioni accademiche e revisioniste, sia sulla concezione di una nuova strategia classista « particolaristica », da opporre alla strategia populistica ( tendente a limitare l'azione politica della classe operaia dentro il dettato della costituzione democratica e repubblicana) dei partiti operai. Bisogna subito precisare che tali iniziative non sono uscite da un àmbito puramente sperimentale. Se dalle analisi dei Quaderni Rossi ci è pervenuto un quadro convincente della trasformazione della classe operaia nel quadro della razionalizzazione capitalistica, e da Classe Operaia ( in polemica coi Quaderni Rossi) la essenza immutabile della lotta di classe, dell'antagonismo operaio in una dimensione astrattamente strutturale, nonostante il collegamento col soggettivismo e volontarismo leninista, nessuna risposta è stata tuttavia data a un che fare che riesca a spezzare lo strumento del Partito quale organo di opposizione istituzionale e incominci a organizzare la classe nella sua autonomia rivoluzionaria. 3) La tematica di una strategia rivoluzionaria scaturita dal dissenso cino-sovietico, acutizzatosi in questi ultimi tempi in rapporto alla Rivoluzione culturale. Ma i nuovi gruppi stretti attorno a qualche foglio dissidente ( Nuova Unità, Il Comunista, Rivoluzione Proletaria, ecc.), nella loro adesione incondizionata alle tesi cinesi, non sono tuttavia riusciti ancora a liberarle dalle incrostazioni del mito staliniano ( col qua• le vengono spesso sovrapposte), e farne uno strumento adeguato alla nuova situazione rivoluzionaria. Ancor meno incisive risultano le posizioni di « quelli che vogliono stare nel mezzo » ( La Sinistra, Falcemartello, Bandiera Rossa, ecc.), che in una tentata conciliazione del dissidio ciao-sovietico in una « terza via », perdono ogni capacità di giudizio ( e di scelta) sulla portata delle differenziazioni in atto nel « campo socialista ». « Il loro grande sogno è di unire tutto ». Mentre oggi quella che va sottolineata senza riserve è la coerenza del Partito Comunista Cinese nella sua lotta contro l'imperialismo c il revisionismo. 3. Oggi, come ai tempi di Lenin. c'è un solo interrogativo a cui ancora non è stata data risposta: che fare? AUa critica d'opposizione ( incorporata nel sistema ed esercitata fino alla nausea) non è seguita nessuna rottura, nessun salto nell'azione rivoluzionaria. Tutti si possono permettere di pensare, di criticare, di sognare nell'Italia di oggi. Segno che il capitalismo si rafforza. e non ha piu motivo di temere « quelle parole convenzionali che, al pari dei nomignoli, sono legittimate dall'uso e diventano quasi dei nomi comuni " ( Lenin, Che fare?). Il marxismo non è piu una guida per l'azione. E' diventato un mero esercizio letterario. C'è il collegamento potenziale con la rivoluzione, la contraddizione insolubile annidata nelle maglie del sistema, ma ancora fideistico, riposante su una incrollabile fiducia nella « bontà » delle ragioni rivoluzionarie. Quasi equivalenti al cinismo dei partiti operai organizzati nella loro disarmat.-1 ingenuità, dall'accademia della protesta alla rozzezza del s<:ttarismo, i discorsi politici naufragano nelle secche della « complicità " dei gruppi minoritari, nel legame quasi libidico che ne tiene vincolati i componenti alla magia dj qualche dogma, di qualche parola d'ordine logorata dalla inadempienza. Rivoluzione, classe operaia, partiti. Quale realtà corrisponde a queste entità astratte? II comunismo sta forse ritornando lo spettro del vecchio Manifesto? O sono queste entità astratte lo spettro del comunismo che si aggira per la vecchia Europa? Tiziuoo Salari -3
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