,i intrecciano profondamente nel suo di ·cor,o cosi come, a ,uo giudizio. gli stessi livelli si sono intrecciali dentro il discorso, ad esempio, di l\Iarx, se è vero che un salto decisivo nella sua definizione teorica clelJa forza-lavoro e della classe operaia fu operalo in conseguenza cli un certo tipo di riflessione applicata. relativa alle lotte di classe in Francia nel ·43 e nel ·49_ Tronti riprende il discorso veramente alle origini: le prime pagine del saggio di Tronli w « .\Iarx, forza-lavoro e classe operaia n partono eia quel concetto ciel carattere duplice del lavoro espresso nelle merci che non a caso costituisce la molla fondamentale del pensiero marxiano dentro il discorso di Per la critica del- /"eco110111iapolitica e non a caso costituisce l'inizio elci discorso stesso del Capitale '. Tronli parte dalle origini. e in questa fase il discorso di analisi economica è prevalente sullo stesso discorso di ricostruzione storica; Tronti vuol dimostrare il modo concreto, determinato con cui il lavoro diventa forza-lavoro: vuole ritornare sul problema del passaggio dal lavoro concreto, particolare al lavoro astratto, il momento in cui si costituisce la forza lavoro e con questo si dà inizio ad un certo processo di valorizzazione del capitale e si fondano le condizioni per la nascita stessa della società capitalistica. Ma la tesi fondamentale di Tronti è che il passaggio dal venditore individuale di lavoro alla costituzione almeno embrionale di forza-lavoro, questo passaggio si determina già nell'àmbito della circolazione, si determina cioè nel rapporto di scambio tra denaro e lavoro. prima ancora che la forza lavoro sia entrata dentro la fabbrica e dunque nel momento stesso in cui si stabilisce quel rapporto originario tra il capitalista singolo e la singola forza proc/111tiva, che solo può mellere poi in moto il meccanismo della valorizzazione del capitale 2 • Tronti vuol dimo trare anzi su questa base che per entrare dentro i procc si produllivi e per meltcre in moto quel meccanismo di valorizzazio)le del capitale è necessario che la forza-lavoro si presenti già come tale, dice Tronti piu esattamente « si presenti come tale, come merce e come merce particolare n '• cioè abbia già, all'origine, prima ancora di entrare dentro il processo quelle tali caratteristiche che mettono in atto il movimento del processo della produ38 - zionc capitalistica; c soslieue questo rilevando come nella figura del venditore del lavoro sia già contenuta la figura del produltore di plusvalore, dal momento che risulta necessario, perché il processo sia messo in movime,uo, che !"operaio, elevato a forza-lavoro, assicuri già in anticipo al capitalista, faccia credito - dice Tronti - al capitalista di questa capacità dj valorizzare il capitale, di dare pi u valore di quanto egli non ne abbia all'inizio della contrattazione individuale. Nel momento stesso in cui il processo inizia ed assume la sua forma primitiva, sulla quale si costruiranno i successivi passaggi della produzione capitalistica, già in quel momento le due forme di realtà, il capitale e la forza-lavoro, si contrappongono come due entità staccate. anzi contrapposte ed antagoniste, ed è in questo antagonismo che per la prima volta in un.a f onna primitiva si costituisce l'antagonismo di classe •. Tronti d·altra parte non pretende di riassumere in questo atto iniziale della compravendita della forza-lavoro la storia totale della classe operaia, e proprio a questo proposito, anzi, egli inserisce un altro punto di notevole interesse. Tronti vede bene la differenza che passa tra forza-lavoro e classe ope• raia e vede bene storicamente la differenza che passa tra proletario ed operaio. Nel momento stesso in cui questa djstinzione è presente al suo pensiero, dirci piu presente a lui che a qualunque altro teorico marxista contemporaneo, è però sua preoccupazione rimettere in rapporto questi due momenti fondamentali, queste due figure fondamentalj, perché solo nel rapporto storico, ad esempio, che egli individua tra il proletario delle giornate di giugno del 1848 e l'operaio dell'ottobre 1917 egli vede la possibilità di una concatenazione interna di momenti successivi di sviluppo della classe operaia che non sono lutti riconducibili ad una analisi puramente ed esclusivamente economica; cioè diventa, a questo punto, essenziale dire che il concetto di classe operaia. nel pensiero di Tronti, si costituisce sin dall'origine come un concetto incorporato di contenuto politico. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che il concetto di classe operaia e soprattutto la categoria reale che gli corrisponde non hanno una vita esclusivamente subordinata alle realtà
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